partendo dalla stessa analisi, giungo a conclusioni opposte.
a me sembra che la discussione attuale sia pervasa giustamente dal senso di rimpianto, delusione e ingiustizia ma tarpato anche, e anzi in maniera decisiva, dal senso di colpa, che è quello di non poter dire come stanno le cose in italia perché
senno' sembriamo loro.
la Lazio corre una gara truccata, con almeno tre atleti su sei dopati fino alla punta degli alluci e in cui ti danno false partenze ogni volta che scatti ai blocchi con un bel vantaggio sugli altri.
perché ci si auspica o anche soltanto si suppone che la Lazio debba adeguarsi all'andazzo?
non lo so, sinceramente. l'ho scritto, mi pare ci sia questo senso di colpa un po' troppo pesante, e soprattutto immotivato, dopo quello che abbiamo visto quest'anno.
non stiamo parlando di una squadra che è lì per una concausa di disgrazie altrui o una serie rocambolesca di vittorie in serie.
quest'anno la Lazio ha espresso il miglior calcio della serie A assieme al napoli per lunghi periodi dell'anno, in innumerevoli partite.
ha espresso il miglior attacco, il miglior centravanti e 3 giocatori al top delle classifiche di rendimento overall.
ma che cazzo doveva fare di più sta squadra? boh. in Inghilterra, squadre con un rendimento elevatissimo (che sia in attacco o in difesa, che sia per reparti o per individui), vincono i campionati anche se non partono coi favori del pronostico, in faccia a sceicchi e santoni in panchina.
perché cazzo qui non è così? non dico che dovevamo vincere lo scudetto eh, tipo il Leicester che all'alto rendimento ha anche aggiunto serie fortunate e avversarie che si sono suicidate tutte.
però questa Lazio, numeri alla mano, è stata la squadra che più avrebbe meritato il podio del campionato, assieme alle due che hanno spadroneggiato.
stiamo al quinto posto perché? perché abbiamo pareggiato a Crotone o perso col Genoa? perché non abbiamo la mentalità? o perché dobbiamo metterci l'anima in pace dato che abbiamo scelto di non giocare allo stesso gioco degli altri? col cazzo, rega'. col cazzo.
sono gli altri che giocano con regole loro, sono i titolari del "banco" che decidono che qualcuno può cambiare due volte a poker, e rilanciare con soldi prestati a buffo, mentre a te non te fanno cambia' carte manco la prima volta.
non scherziamo rega'.
il calcio italiano non va a picco in europa perché siamo scarsi ma perché vengono portate avanti squadre inadeguate, il cui unico scopo è fare un altro po' di raschio del barile necessario a garantirsi un altro giro alla mano successiva.
questo è un navigare a vista del calcio italiano, semplicemente: far ammettere al prossimo giro certi giocatori, solo perché dotati di maggiore appeal in chiave televisiva è l'unica priorità della nostra istituzione; giocatori come il milan, come l'inter, come le cacate, con la loro collezione di figurine strapagate e ammucchiate senza alcun esito, se non quello di aumentare senza fine il debito e la necessità di dopare la competizione, giocatori ai quali, dato che non riescono mai a vincere un piatto se non sculando o barando, la volta dopo vengono servite mani con 8 carte invece che 5. come faccio a giocarmi la partita, scusate?
in tutto questo, io mi dovrei domandare sinceramente che altro dovevamo fare? o come e perché non abbiamo fatto quello che potevamo, cercando ragioni interne?
la Lazio, in un mondo normale, andava premiata sul campo, con quello che si era guadagnata con le sue forze. sono convinto che questa squadra, sempre in un mondo normale, con due o tre partecipazioni in più alla CL, avrebbe potuto mettere in piedi un altro tipo di organico, capace di competere dignitosamente anche sul palcoscenico maggiore.
l'anima in pace non me la metto manco un po', invece. altro che EL e facciamo un altro campionato. no. sono loro che lo fanno. e gli viene impunemente concesso.