In che senso?
Permettimi qualche taglio di curva, se no discorso troppo lungo.
- Maggiore flessibilità del mercato del lavoro permette alle imprese di assumere in periodi di espansione e di tagliare in periodi di recessione, senza troppi vincoli legislativi (quelli di base sì per carità);
- Le persone sarebbero incentivate a performare meglio nel loro lavoro e soprattutto favoriresti cambi di lavoro più rapidi e, spesso, indolori;
- Azzeramento o quasi di rendite di posizione, che dovrebbero innescare percorsi virtuosi per i risultati delle imprese stesse;
- Carriere costruite su basi meritocratiche vere, e misurabili (confronto coi risultati);
Ridurresti i casi Alitalia e soprattutto sapresti come intervenire, rapidamente e con costi certi per la comunità.
Senza pretesa di esaustività, e tagliando qualche curva come già detto.
Argomenti da addurre a confutazione ovvio che ce ne sono, ma troppi decenni di eccessiva protezione del posto di lavoro hanno prodotto la palude in cui ci troviamo ora.
Mi rendo conto che il cambiamento è culturale, ci mancherebbe, ma speranze per le generazioni future ne avrei...