Credo che Candreva abbia dimostrato, ancora una volta ieri sera, una esuberanza impressionante, ma spesso la trance agonistica lo porta a fare e a strafare. Abbiamo capito che ha il piede caldo e che non di rado indovina l'angolo, ma questo non può autorizzarlo a tirare da sotto casa.
Visto che si beveva sistematicamente gli esterni, bastava andare sul fondo a fare questa cosina, semplice semplice: aveva il Kozak da servire a mezza altezza con cross dal fondo.
Il gol arriva con un cross finalmente degno di questo nome, ma nel secondo tempo, visto che la soltanto allora la squadra prende la consapevolezza di non dover tirare da tutte le posizioni e di cercare il compagno a centro area. Se l'avessimo avuta già nel primo (dove erano ricorrenti gli inviti a non strafare, ma intanto si sparava a più non posso, spesso a salve), un paio di golletti arrivavano facili facili.
Se Candreva avesse un po’ dell’attitudine di un certo Vincenzino D’Amico - un giocatore non solo di tecnica straordinaria, ma anche (e soprattutto) molto generoso ed intelligente nell'imbeccare il compagno per la conclusione - sarebbe più forte di un Afellaj.
PS Per dire, ier sera Hernanes insisteva, come Candreva, molto sul tiro da fuori, anche perché tutti e due ingolositi dal non insuperabile portiere turco (al suo confronto Muslera ha l'affidabilità di Jascin). Emblematica l'azione al primo tempo con Herny solo sull'out sinistro che prova un improbabile diagonale mentre Ciani attende inutilmente a centro area (era ben messo e che giustamente si incazza).