Lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport da Zdeněk Zeman in vista del match contro la ++++, sua ex squadra; ecco quanto dichiarato dall’allenatore boemo del Pescara: “Un’altra partita che fa parte del campionato, ci sono sempre tre punti in palio. La ++++ rimane sempre un’ottima squadra. Certo, le eliminazioni in Coppa Italia e in Europa League non se le aspettava nessuno. Poteva fare di più, anche se la Juventus ha dimostrato anche questa settimana che è una grande squadra, ha giocatori importanti. Se la ++++ si esprime al massimo può competere anche con la Juventus, ma durante il campionato ha avuto qualche pausa. Esonero? Tutti considerano quella stagione deludente, ma io la considero ottima. La critica diceva che facevamo il calcio più bello d’Italia, espresso in particolare nelle partite vinte contro il Milan e la Fiorentina. Avevo conquistato la finale di Coppa Italia, che purtroppo non ho potuto giocare io. E le plusvalenze fatte dalla società sui giocatori lo considero un altro aspetto positivo. Nel 1999 sono stato mandato via anche se avevo un altro anno di contratto perché con me il sistema ci avrebbe impedito di vincere. Nel mio secondo campionato ci sono mancati 23 punti per errori arbitrali. Quelli erano errori calcolati, non come quelli del Real Madrid, per intenderci. Sensi quando decise di investire – anche troppo, secondo me – capì che con me non poteva vincere, ha cambiato e accettai quella decisione. Ma questa è una storia conosciuta, sono usciti i libri neri, basta andare a rileggerli…”.
RITORNO – “Sono tornato qui perché penso che si possa fare ancora qualcosa di importante, anche se erano tutti convinti che la retrocessione fosse decisa, c’è stata la possibilità di invertire la rotta, ma non l’abbiamo sfruttata. Ora pensiamo a costruire una squadra più strutturata. Vorrei riproporre il modello della promozione, spero che riusciamo a trovare ragazzi di talento”.
ANAGRAFE – “Tra pochi giorni compio 70 anni. La carta d’identità dice questo, ma non me li sento. A me piace stare in campo, mi piace far lavorare per vedere miglioramenti, se ci si riesce”.
COERENZA – “Non ho mai cambiato l’idea di calcio, avrò cambiato le esercitazioni, ma l’idea di calcio che cerco di mettere in pratica è sempre la stessa”.
JUVENTUS – “C’è un sistema vincente che parte dalla società, dall’organizzazione. La Juventus ha una società meglio organizzata e strutturata, economicamente sta bene, si può permettere di mantenere i giocatori più forti, se va via uno importante cerca di prenderne un altro, mentre le altre società devono vendere per necessità e quindi non si riesce a portare avanti un progetto. Se cambiano Tevez con Higuain non ci perdono mai. L’ossatura della squadra da sei anni è sempre la stessa”.
T. – “Ritiro a fine stagione? Non lo so, io continuo a dire che T ha fatto tanto e sono convinto che se si sente di giocare ed è più bravo dei compagni che ha attorno è giusto che continui. Quando si accorgerà che gli altri sono superiori dovrà smettere. Penso che non è un giocatore da ultimi cinque minuti, anche se nel finale dello scorso campionato è stato lui a portare la ++++ in Champions League”.
ddr – “Il suo rendimento con me non è stato positivo. Aveva la media del 4,5 e non ero io che davo i giudizi. Il tipo di gioco che adottavo non si adattava alle sue qualità. Il calcio che voglio io è diverso, da giovane lo ha fatto, quando è diventato più esperto non è riuscito ad adattarsi”.
PALLOTTA – “Ricordo poco o niente. L’ho incontrato poche volte, mai da solo. Io non parlo inglese, lui non sa l’italiano. L’ho visto sempre con gli altri”.
MONCHI – “Non sono d’accordo su queste scelte. Il calcio in Italia dovrebbe farlo la gente che ha vissuto il calcio italiano e che ha esperienza specifica”.
CINESI – “Penso che oggi il calcio dipenda molto dall’economia. Secondo me i soldi non sono tutto, sono importanti ma bisogna saperli usare. Conta avere una società che ha al suo interno dirigenti capaci, con una organizzazione. Se non c’è questo i soldi non contano niente”.
COULIBALY – “Io faccio calcio, non penso se uno è biondo o scuro. Ho trovato questo ragazzo, ha qualità da sviluppare, proviamo a lavorarci e vediamo se riuscirà a fare cose positive. Non ha esperienza di calcio su campi veri, ma per essere un ‘99 ha talento”.
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Notare bene la parte in grassetto