Dal patto di Norcia al primato, i segreti di Reja..da La Repubblica

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Dal patto di Norcia al primato, i segreti di Reja..da La Repubblica
« il: 19 Ott 2010, 15:46 »
Dal patto di Norcia al primato, i segreti di Reja
La trasformazione di una squadra che da una salvezza sofferta si trova in testa alla classifica. Un gruppo ricompattato dal tecnico, il fenomeno Hernanes e l'effetto Aquila
di MASSIMO MAZZITELLI

 
Reja: "Grande difesa"
 
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ROMA- Vola l'aquila sulle tribune dello stadio Olimpico ma vola anche l'aquila di Reja. La Lazio prima da sola in testa alla classifica dopo sette giornate non può più essere definita una sorpresa: gioca bene, ha giocatori di qualità e uno spirito di squadra che in questa prima parte del campionato è stata la vera forza del gruppo Reja.
La vera sorpresa è di come sia avvenuta la metamorfosi di questa Lazio, tra crisi e polemiche: un primo posto arrivato dopo un'annata disastrosa, con una salvezza conquistata solo nelle ultime giornate di campionato. Tensioni continue tra gran parte del pubblico e Lotito: la curva Nord abbandonata dalla tifoseria storica, crollo degli abbonamenti con solo 12 mila tessere vendute, record negativo nella storia della Lazio. Un'estate trascorsa tra polemiche continue con Ledesma e Zarate: uno per il rinnovo del contratto l'altro per un rapporto mai idilliaco con Reja. Sembrava la vigilia di un'altra stagione di sofferenza. L'unico ottimista era il tecnico, forse perché aveva capito la potenzialità di un gruppo che stava diventando squadra. Ma ecco i dieci segreti della rinascita laziale.

1) PATTO DELLA SALSICCIA - Questa squadra è nata lo scorso anno a Norcia, nel periodo più basso della stagione, quando la salvezza sembrava un' impresa. Reja portò la squadra in ritiro a Norcia e Lotito, senza avvisare nessuno, mandò un "motivatore psicologico". La squadra si ribellò, Reja si infuriò ("decido io come gestire la squadra o me ne vado subito" minacciò) e non fece entrare il motivatore in albergo. Fu la molla che fece scattare l'orgoglio dei giocatori: a tavola, davanti a un piatto di salsicce, quel gruppo si cementò. Furono messi da parte egoismi e vecchi rancori che avevano portato la Lazio a un passo dalla B e da quel giorno contò solo la squadra: finirono le polemiche tra chi giocava e chi andava in panchina e anche le antipatie e le invidie.

2) FENOMENO REJA - Ha festeggiato 65 anni la scorsa settimana, da circa 40 è nel calcio, ma mai così in alto. I brividi delle grandi imprese li ha vissuti con i racconti del suo fraterno amico Fabio Capello. Ma nel primato della Lazio c'è tanto di Reja: ha ricompattato e ridato fiducia ad un gruppo allo sbando, ha imposto a Lotito la riconferma di Ledesma ed ha contribuito a ricucire il rapporto. Ha fortemente voluto Hernanes. La squadra lo segue e si fida.

3) DA NEMICI A SQUADRA - Quando Reja arrivò trovò uno spogliatoio spaccato: c'era il caso Ledesma, ancora le tensioni per l'addio di Pandev e le continui liti con il gruppo degli emarginati. Ma c'era anche Rocchi e parte della squadra, contro gli egoismi di Zarate.  Ora tutto è cambiato: la Lazio è diventata una squadra, nessuna polemica tra chi va in campo e chi in panchina o in tribuna. A Bari abbiamo visto Stendardo in tribuna accanto a Lotito esultare al gol di Hernanes. Lo scorso anno c'era chi esultava al gol degli avversari. Funziona il turn over del tecnico: difficile stabile chi è riserva e chi titolare, tutti sono impegnati e si sentono parte attiva del progetto Lazio.

4) ZARATE RITROVATO - Un anno da campione, poi  solo partite deludenti. Sembrava una delle tante chimere del calcio. Zarate continuava a intestardirsi sui dribbling, a voler vincere le partire da solo, a far arrabbiare i compagni che correvano chilometri in attesa di un assist che non arrivava mai. Reja lo sta trasformando in un giocatore completo: tutti sono sorpresi nel vederlo rincorrere l'avversario e quando serve giocare il pallone di prima. "Se continua così per me Zarate giocherà sempre: è un campione" ha detto Reja.

5) HERNANES IL PROFETA - Lo possiamo sicuramente considerare il miglior affare del calcio mercato. Con 13 milioni di euro Lotito ha comprato un campione: tanta classe ma anche spirito di sacrificio. Gioca al servizio della squadra e tra assist e gol è sempre stato decisivo in questa prima parte della stagione. Lo cercavano tante grandi squadra in Italia e in Europa, bravo Lotito a bruciare tutti senza fare follie. Il brasiliano è stato bravissimo con la sua umiltà a farsi accettare subito dal gruppo. Reja lo ha voluto a tutti i costi: "E può crescere ancora molto, deve solo conoscere meglio il nostro calcio. Ce ne sono pochi nel mondo come lui".

6) MAURI RINATO - Se Hernanes è il fenomeno di questa squadra, Mauri è l'esempio della ricostruzione laziale. Voleva andare via a settembre, alla Sampdoria, ma Lotito lo ha bloccato. Mai scelta più fu saggia: corre, detta gli assist e segna. In un mese si è riguadagnato una maglia azzurra persa tre anni fa. Migliore in campo anche con Prandelli.

7) EFFETTO QUALITA' - Reja ha puntato tutto sulla qualità che la rosa poteva garantirgli. Ledesma, Matuzalem, Mauri, Zarate, Hernanes, Floccari: poche squadre in Italia possono contare su giocatori con un tasso di qualità così alto. Il difficile è stato metterli in campo insieme cercando di mantenere gli equilibri. Per farlo il tecnico ha riveduto uno dei suo cardini di gioco: la difesa tre. Ha fatto un passo indietro, ha coperto il reparto difensivo ma dal centrocampo all'attacco ha una squadra che come poche sa far girare il pallone.

8) IL NUOVO LOTITO  -  Le polemiche della scorsa stagione, le contestazioni dei tifosi che sono diventate concrete con il crollo degli abbonamenti, hanno aperto gli occhi al presidente. Un esame di coscienza che ha fatto capire come certi atteggiamenti non avrebbero portato da nessuna parte: prima la pace con Ledesma nell'interesse della squadra, poi il tentativo di ricucire anche con il pubblico. Le vittorie aiuteranno questo percorso di pacificazione: Lotito ha capito che prima degli scudetti per una squadra di calcio contano i tifosi. Quelli veri però, non i teppisti che è giusto siano stati cacciati dall'Olimpico. E nella scorsa settimana si sono registrati consistenti movimenti in Borsa sul titolo Lazio: in arrivo un importante socio di minoranza?

9) EFFETTO AQUILA - La trovata di far volare all'interno dello stadio Olimpico una vera aquila, copiando il Benfica, era stata accolta come un'altra invenzione folkloristica di Lotito. E invece intorno a quell'aquila è un po' rinato lo spirito di lazialità che si era perduto nel corso degli ultimi anni. La vogliono i tifosi, la rispettano i giocatori che la vedono tutti i giorni a Formello. A volte anche i simboli sono importanti.

10) TIFOSI RITORNANO - Sempre meno slogan anti Lotito allo stadio, sempre più sciarpe biancazzurre al collo dei ragazzi nelle strade romane. Doveva essere l'anno più triste per la Lazio all' Olimpico con le tribune vuote e invece, domenica dopo domenica, i tifosi stanno tornando. E la cosa positiva è che forse finalmente non sentiremo più parlare di Irriducibili, Banda de Noantri, cioè di quei gruppi organizzati che troppe volte sono finiti nella cronaca giudiziaria. Nell'anno della svolta laziale forse si apre una nuova era anche per i tifosi veri. In attesa del tanto sospirato stadio.




  (18 ottobre 2010)


Re:Dal patto di Norcia al primato, i segreti di Reja..da La Repubblica
« Risposta #1 il: 19 Ott 2010, 15:47 »
Re:Dal patto di Norcia al primato, i segreti di Reja..da La Repubblica
« Risposta #2 il: 19 Ott 2010, 15:49 »
SCUSATEEEEEEEEEE lo vojo cancellare aiutatemi!! :ssl
P.S. volevo fa' l'intelligente ma immaginavo che gia' sapevate...scusate! sono iscritta da poco ma vi seguo da sempre :)  :asrm

Offline rio2

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Re:Dal patto di Norcia al primato, i segreti di Reja..da La Repubblica
« Risposta #3 il: 19 Ott 2010, 16:27 »
non si sa' mai....



tanto per andare sul sicuro...... :=))
 

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