Ma guarda, io voglio bene a qualunque giocatore abbia dato alla Lazio un contributo significativo.
Per me, Keita è quello che lascia sul posto Manolas e fa segnare Immobile a porta vuota. Magari, senza quell'azione non ci saremmo qualificati per la finale e non avremmo giocato e vinto la supercoppa.
Qualche centimetro di acciaio di quella supercoppa io lo attribuisco a Keita.
Ma poi, a parte la prima stagione di Pioli, sicuramente sotto tono, ritengo che abbia sempre giocato bene o prevalentemente bene.
Quindi, non ho davvero motivi per non volergli bene.
Ha ritenuto che la Lazio non fosse la sua corretta dimensione e se ne è andato, con soddisfazione economica di tutti. Non lo biasimo per questo, come non l'ho fatto con nessuno.
Ancora oggi voglio un bene infinito a Pandev e Hernanes. Li adoro e mi commuovo quando li vedo.
Voglio bene anche a Nedved, che finge di non conoscerci e come Simone detto Pietro, ci ha platealmente rinnegato.
Ma io vorrò sempre più bene a un Nedved che in quei cinque anni mi ha fatto impazzire di gioia che a un Baronio che (oggi di meno, ché è un tesserato del Brescia) fino a qualche tempo fa stava tutti i giorni sui "soscial" a dicce quanto era laziale ma poi, dei suoi 14 anni di Lazio ci sono pochissime tracce tangibili.