L'Italia post apocalisse

0 Utenti e 3 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Splash

*****
38048
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #80 il: 16 Nov 2017, 14:58 »
La riforma del campionato Primavera e` stato un buon inizio. Oramai quasi tutte le partite sono difficili, mentre prima ce n`erano 3-4 impegnative e le altre delle partite in cui gli avversari si portavano il pallottoliere da casa ed il piu` delle volte erano rose create in fretta e furia, da societa` che avevano difficolta` ad allestire una squadra per la Serie B, figuriamoci se pensavano al settore giovanile.
Secondo me le prossime generazioni saranno migliori e piu` preparate per il professionismo solo partendo da questo piccolo cambiamento.
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #81 il: 16 Nov 2017, 17:01 »
in Francia, comunque, c'é anche li il sistema delle squadre B.

Offline Omar65

*****
7064
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #82 il: 16 Nov 2017, 20:24 »
Omar caro, tira fuori dalla polvere i tuoi scarpini e scendi!
;)

Seee..
La polvere accumulatasi sugli scarpini è il meno. Sono i quindici chili di troppo, il tono muscolare di un budino e il 'fiato' di un fumatore ottantenne asmatico che mi fregano.
 :beer:

Comunque questo tono apocalittico sui media (addirittura i punti di PIL!) mi fa capire che ormai non si può parlare più di sport.
Dove la prima cosa che impari è che si può pure perdere.

Ps prima o poi ti devo venire a trovare con la famigghia

Offline gesulio

*****
19406
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #83 il: 16 Nov 2017, 21:23 »
Si ma non militano nella ligue2 o nella National, come succede in Germania Spagna Olanda e Portogallo

Offline gesulio

*****
19406
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #84 il: 17 Nov 2017, 10:01 »
Sono da 8 anni istruttore di scuola calcio e, almeno nella mia realtà, le possibilità e le infrastrutture per far un bel lavoro con i bambini/ragazzi sono molto limitate.
Io credo che sia proprio quella l'età nella quale si capisce se un ragazzo potrà fare della propria passione una professione.
Poi è logicamente più avanti che dovranno essere migliorati, svezzati, seguiti, ma la scuola calcio ha una sua grande importanza.
La linea comune delle varie società, quasi sempre, è di assegnare gli istruttori più qualificati alle categorie dove conta il risultato e lasciare a giovani che gli costano poco o niente i primi calci.
Credo che sia anche questo uno dei motivi per cui il 95% dei ragazzi che passano a società professionistiche dopo poco tempo fanno il percorso inverso: gli mancano le basi, non solo tecniche ma anche mentali, di comportamento, fisiche, per reggere il salto.

Certo, non discuto questo. era solo per dire che dalla scuola calcio ai campi di serie A c'è di mezzo un oceano di esperienza, che fai principalmente nei s.g. le premesse per il cosiddetto "percorso inverso" è qui che vengono gettate.

per quanto riguarda la politica delle scuole calcio, io ritengo che i gruppi in ordine di bravura siano fondamentali: la scuola calcio dovrebbe stimolare e insegnare (perché la tecnica, checché se ne dica, si apprende, nessuno nasce imparato, come si dice. e campioni ci si diventa, nascerci non basta più), tutto questo in un contesto fondamentalmente ludico e ricreativo, in cui la vittoria o la sconfitta sono semplicemente elementi secondari dell'attività.

il contesto ludico è fondamentale perché se il bambino non si diverte, non apprende e si scassa le balle prima di subito. per farlo divertire devi metterlo nelle condizioni di giocare con gente del suo stesso livello. se lo fai giocare con gente molto più forte, non struscerà una palla per mesi, se lo fai giocare con gente molto meno forte, vincerà le partite da solo, comincerà a credere che è un fenomeno (magari fomentato anche dalle aspettative dei genitori, e sai meglio di me quanto possono essere nocive a questa età) e verrà attratto inevitabilmente dal fascino del risultato.

i gruppi omogenei a seconda del livello sono determinanti per un percorso che getti le basi affinché il ragazzo migliori sempre di più e possa diventare un calciatore vero (e per me l'istruttore qualificato è giusto che stia col gruppo più "forte"), ma va stroncato tutto ciò che "distrae" dalla mission di una scuola calcio, a cominciare dalla troppa importanza che si da' all'esito delle partite e dei campionati.

Offline NEMICOn.1

*
7320
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #85 il: 17 Nov 2017, 10:35 »
La storia dei troppi stranieri nei vivai è una boiata. Se sei scarso o non hai la testa per fare il professionista non arriverai mai in alto che tu sia italiano o straniero.

Non sono d'accordo perche molte squadre , ad esempio nel ruolo di centravanti schierano uno straniero spesso africano , ovvio che quelli forti escono sempre ma perche spesso le società puntano ad acquistare per certi ruoli giocatori stranieri e non danno fiducia agli italiani , tutti scarsi ?

La riforma del campionato Primavera e` stato un buon inizio
Secondo me le prossime generazioni saranno migliori e piu` preparate per il professionismo solo partendo da questo piccolo cambiamento.

Sicuramente il campionato Primavera è diventato piu competitivo ma non sono tanto sicuro sul fatto che con questo format ci saranno giocatori pronti per la serie A ; ed è quello che non riesco a capire sul come si è arrivati a un livello cosi mediocre del campionato Primavera ?
Io ricordo che una volta i vari Nesta , Di Vaio passavano alla prima squadra e non c'era questa differenza ma questa valeva anche per tanti altri giocatori che passavano dalla Primavera alla prima squadra  senza problemi mentre oggi è impossibile , o per lo meno ci sono ma sono pochissimi rispetto a 20 anni fa .

Offline Rorschach

*****
12848
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #86 il: 17 Nov 2017, 10:43 »
Ma quali sarebbero questi stranieri che cresciamo al posto dei nostri e quindi vanno a giocare nelle nazionali dei loro paesi?
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #87 il: 17 Nov 2017, 10:48 »
Certo, non discuto questo. era solo per dire che dalla scuola calcio ai campi di serie A c'è di mezzo un oceano di esperienza, che fai principalmente nei s.g. le premesse per il cosiddetto "percorso inverso" è qui che vengono gettate.

per quanto riguarda la politica delle scuole calcio, io ritengo che i gruppi in ordine di bravura siano fondamentali: la scuola calcio dovrebbe stimolare e insegnare (perché la tecnica, checché se ne dica, si apprende, nessuno nasce imparato, come si dice. e campioni ci si diventa, nascerci non basta più), tutto questo in un contesto fondamentalmente ludico e ricreativo, in cui la vittoria o la sconfitta sono semplicemente elementi secondari dell'attività.

il contesto ludico è fondamentale perché se il bambino non si diverte, non apprende e si scassa le balle prima di subito. per farlo divertire devi metterlo nelle condizioni di giocare con gente del suo stesso livello. se lo fai giocare con gente molto più forte, non struscerà una palla per mesi, se lo fai giocare con gente molto meno forte, vincerà le partite da solo, comincerà a credere che è un fenomeno (magari fomentato anche dalle aspettative dei genitori, e sai meglio di me quanto possono essere nocive a questa età) e verrà attratto inevitabilmente dal fascino del risultato.

i gruppi omogenei a seconda del livello sono determinanti per un percorso che getti le basi affinché il ragazzo migliori sempre di più e possa diventare un calciatore vero (e per me l'istruttore qualificato è giusto che stia col gruppo più "forte"), ma va stroncato tutto ciò che "distrae" la mission di una scuola calcio, a cominciare dalla troppa importanza che si da' all'esito delle partite e dei campionati.

Se può consolare, so per certo da fonte diretta, che tra le due squadre professionistiche di Roma questa politica é applicata, nei rispettivi settori giovanili, solo da una delle due. Quella con l'aquila sul petto.
L'altra, quella che c'ha il cane come simbolo, é diventata terreno di caccia di magnager e stregoni da strapazzo.

Offline gesulio

*****
19406
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #88 il: 17 Nov 2017, 11:01 »
Se può consolare, so per certo da fonte diretta, che tra le due squadre professionistiche di Roma questa politica é applicata, nei rispettivi settori giovanili, solo da una delle due. Quella con l'aquila sul petto.
L'altra, quella che c'ha il cane come simbolo, é diventata terreno di caccia di magnager e stregoni da strapazzo.

guarda, non lo posso dire a alta voce, ma il presidente della scuola calcio dell'as merde è mio zio, Laziale fracico fino al midollo, roba che appena esce dall'acqua acetosa si toglie immediatamente tutti i riferimenti fecali che ha indosso.
lui è stato direttore anche, tra le altre, delle scuole calcio di SS Lazio e Centro Federale FIGC, so come lavora e qual è la filosofia alla base del suo operato. mi stupisce sapere questa cosa, francamente. anche perché lui ebbe a che ridire proprio con uno che si regolava in altra maniera, quando era alla Lazio. un personaggio che viene ritenuto dal catetere una specie di santone e scopritore magistrale di talenti. vabbe' penso si sia capito di chi parlo, meglio tacere sul resto...

però se stai parlando di settore giovanile allora è un altro conto.

Offline Zoppo

*****
17665
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #89 il: 17 Nov 2017, 11:07 »
Se può consolare, so per certo da fonte diretta, che tra le due squadre professionistiche di Roma questa politica é applicata, nei rispettivi settori giovanili, solo da una delle due. Quella con l'aquila sul petto.
L'altra, quella che c'ha il cane come simbolo, é diventata terreno di caccia di magnager e stregoni da strapazzo.

Bho...

Sulle scuole calcio non saprei.
La politica che la Lazio fa con la primavera e con gli allievi a me non piace.
E lo dico da anni e mi frega poco il fatto che abbiamo vinto qualche trofeo...


Basandomi solo sulla mia esperienza di pippa clamorosa arrivata agli allievi confermo quello che dice Gesùlio (anche se per me nelle scuole calcio dividere i più forti dai più scarsi è una pratica che non mi piace) però sui livelli più alti concordo.

Il risultato deve incominciare a diventare l'ultima cosa che conta.
Troppe volte ho visto far giocare gente molto più scarsa tecnicamente ma magari già fisicamente formati a 15-16 anni per vincere quella determinata partita.
Secondo me alla fine il problema è tutto lì.

Poi ci sono i soliti rapporti tra allenatori incapaci, gente che si spaccia per procuratori con ragazzini di 16 anni, genitori arrivisti ecc. ecc.

Discorso complicato...

Secondo me la scuola italiana è buona, e le scuole calcio sono gli ultimi problemi. I problemi arrivano tra i 15 e i 19 anni IMHO...

Offline vaz

*****
54677
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #90 il: 17 Nov 2017, 11:10 »
per me il collo di bottiglia è la primavera. che fa ride, vale meno della 7a divisione svedese.
seconde squadre.
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #91 il: 17 Nov 2017, 11:22 »
però se stai parlando di settore giovanile allora è un altro conto.

Si, parlo di settore giovanile.
Ma il nome della fonte, in pubblico, nun la posso fa.

Offline Sonni Boi

*****
16452
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #92 il: 18 Nov 2017, 15:57 »
Non sono d'accordo perche molte squadre , ad esempio nel ruolo di centravanti schierano uno straniero spesso africano , ovvio che quelli forti escono sempre ma perche spesso le società puntano ad acquistare per certi ruoli giocatori stranieri e non danno fiducia agli italiani , tutti scarsi ?

A mio avviso, sì.
Nel senso che in Primavera è già bello che tardi.

La Lazio, ad esempio, compra stranieri in quei ruoli nei quali gli italiani che abbiamo non sono all'altezza. Quindi, per tappare il buco, prendi lo straniero.

Offline Lativm88

*
6537
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #93 il: 18 Nov 2017, 16:00 »
In generale, però, sulle seconde squadre in serie b o c non sono molto tranquillo.

Perché una Juve b, per esempio, che è una squadra totalmente virtuale cioè zero tifosi, zero interesse da parte degli juventini dovrebbe togliere il posto ad un'onesta realtà provinciale come, per dire, il Frosinone o l'Ancona che hanno tifoserie, storie etc.

È l'unico modo secondo voi? Chiedo, non sono polemico 

Offline Sonni Boi

*****
16452
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #94 il: 18 Nov 2017, 16:55 »
In generale, però, sulle seconde squadre in serie b o c non sono molto tranquillo.

Perché una Juve b, per esempio, che è una squadra totalmente virtuale cioè zero tifosi, zero interesse da parte degli juventini dovrebbe togliere il posto ad un'onesta realtà provinciale come, per dire, il Frosinone o l'Ancona che hanno tifoserie, storie etc.

È l'unico modo secondo voi? Chiedo, non sono polemico

Altro punto che condivido appieno, con la Juve o il Milan che potrebbero permettersi di mantenere due squadre (perchè scordiamoci che la Lazio abbia la forza economica per tenere la propria Primavera non dico in serie B, ma manco in LegaPro) andando a restringere ancor di più lo spazio delle realtà provinciali.

Di questo meccanismo andrebbero a beneficiare non i giovani, che già ora se di valore possono trovare spazio in prestito nei club minori, ma solo ed esclusivamente le solite 3 o 4 società che scaverebbero un solco ancora maggiore con tutte le altre.

Infatti chi è che batte la fanfara sul tema? Ma ovviamente, Juve e merde, con lecchini alla Tommasi e Albertini a fargli da sponda.

Offline PARISsn

*****
20907
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #95 il: 18 Nov 2017, 17:01 »
secondo me sarebbe anche  importante dividere nettamente allenatori delle giovanili e quindi anche della primavera da allenatori di serie professionistiche....perche  il discorso che alla fine pure tra i giovani si fa giocare chi ti puo' decidere la partita è perche anche  li ci sono tanti interessi a vincere e non ultimo quello dell'allenatore che si deve mettere in mostra...

Roberto66

Roberto66

Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #96 il: 18 Nov 2017, 21:36 »
Non so se sia il post giusto ma vedere un Insigne così tenuto da Ventura in panchina in una partita assolutamente da vincere e tenere in campo una s.ega come Candreva a sto punto mi spiego veramente perché ce la siamo presa di dietro...

Offline paolo71

*****
19350
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #97 il: 20 Nov 2017, 14:48 »
dimissioni di tavecchio arrivate.
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #98 il: 20 Nov 2017, 15:24 »
dimissioni di tavecchio arrivate.

L'avvoltoio Malagò è già in azione, parlando di commissariamento.

Se mette le mani sulla FIGC è finita.


Offline tommasino

*****
21144
Re:L'Italia post apocalisse
« Risposta #99 il: 20 Nov 2017, 15:32 »
L'avvoltoio Malagò è già in azione, parlando di commissariamento.

Se mette le mani sulla FIGC è finita.



Intendi finita per noi Laziali o per il calcio in genere?
E comunque si tratterebbe di commissariamento, non credo potrebbe fare porcate inenarrabili.
O no?
 

Powered by SMFPacks Alerts Pro Mod