bhe mo il Pescara blasonata . 6 campionati di serie A
E' chiaro che non era un aggettivo con valenza assoluta, ma paragonato alle altre piazze che furono all'epoca l'oggetto degli strali di Lotito e che ancora oggi sono li a giocarsi l'accesso alla serie A e/o se la lottano con squadre che hanno lo stesso "problema".
Il Pescara nel 1986, ai tempi di Galeone, di Leo Junior, di Allegri, al ritorno in serie A fece 26.000 abbonati.
No, dico, 26.000; e come già detto è il fulcro calcistico di una regione e di una città appassionate e "abitate", che seguono con trasporto e partecipazione le vicende della squadra.
Se mettiamo queste piazze e questi numeri di fronte alla nouvelle vague del calcio italiano (Crotone, Frosinone, Carpi, Spal, Entella, Benevento…), il confronto è impietoso.
Il problema però è un altro.
Perché dall'Inghilterra riescono a vendere in tutto il mondo i diritti di una partita come Arsenal-Lincoln (che sarebbe un po' come se in Italia vedessimo Inter-Arzachena) o incontri di questo genere?
Il problema non è il Carpi (o quantomeno, non solo); il problema è che siamo un paese che invece di pensare alle cose serie, si scanna per mesi interi a parlare di quattro o cinque episodi arbitrali in cui è coinvolta la Juventus che poi, colmo dei colmi, sono stati anche valutati correttamente dall'arbitro e dai suoi collaboratori.
O un paese che rielegge a capo della FIGC un dannoso ometto con la coppola, ignorante e razzista.
Questi sono i problemi principali del calcio italiano.