Insomma va di moda l'interpretazione della povera squadra, piccolina, che l'ha lanciato e l'ha reso chi è (ma non perché gli convenisse eh, parliamo di filantropia), mentre lui, cattivone, fa solo i suoi interessi.
Baresi è del 1960, probabilmente da bambino andava a fare la spesa con 100 lire e tornava col resto.
Donnarumma fa benissimo ad andare dove è meglio per la sua carriera, se c'è dietro una squadra che lotta per la CL sarebbe un cretino a restare a milano, romanticismo a parte (che non esiste più da diversi anni).
EDIT: riporto dall'articolo:
Mino Raiola si presenta in via Aldo Rossi, sede del Milan, e chiede che a prescindere dall'ingaggio di Donnarumma, che giocatore e procuratore accettano, nel contratto sia inserita <b>una clausola che permetta al calciatore di svincolarsi a costo ragionevole qualora la situazione societaria del Milan dovesse precipitare</b>. Se, infatti, il piano finanziario non dovesse essere approvato, il Milan avrebbe il mercato bloccato. Se allo scadere di giugno 2018 il gruppo Elliott non dovesse tornare in possesso dei 300 milioni di euro di cui è in credito, il Milan diventerebbe di proprietà di Elliott e il suo futuro sarebbe o il fallimento o la liquidazione. Raiola fa, insomma, una richiesta assolutamente ragionevole a cui la società, nella persona di Fassone, risponde picche. Si arriva così alla rottura annunciata di ieri. Questi i fatti.
Eh... i procuratori er male der carcio