non ha mollato, ed adesso scrive sul C.d.B., anche piuttosto bene. ecco, per la mia Lazio sogno un Mondo fatto da tante Marise...
Così quell'estate Glenn si sbarazzò di «Marisa»
La rubrica settimanale di Emiliano Mondonico per il Corriere Bergamo.
Il tecnico del Novara racconta un aneddoto su Stromberg.
Lo chiamavano Marisa. Un po' per i suoi lunghi capelli biondi, un po' per gli occhi azzurri, un po' per la sua educazione. Soprattutto per ignoranza. Era un giocatore di calcio. Il suo caracollare per il campo in cerca della soluzione migliore, o per aiutare un compagno in difficoltà, era maestoso. Un professionista perfetto. Non fu per «Marisa» un'annata felice, calcisticamente. La sua squadra traballava nelle ultime posizioni. Lo mettevano a giocare in ogni ruolo, tranne il portiere. Ala, centrocampista, centravanti, difensore. Lui obbediva. Si dava da fare. Non mollava mai. Ma continuavano a chiamarlo Marisa. La squadra retrocedette. E il suo sguardo diventava sempre più triste. Come spesso succede, l'allenatore venne cambiato.
Mancavano 15 giorni al «rompete le righe» per andare in vacanza. E fu chiamato un altro allenatore, per cercare di far andare le cose meglio. In un afoso giorno di giugno si incontrarono sul prato dello stadio. Lui, sdraiato per terra, disse: «Mister, me ne vado perché qui non riesco a essere me stesso». L'allenatore lo guardò negli occhi e rispose: «Tu sei il capitano della tua nazionale, tu sarai il capitano della mia squadra. La squadra sarà costruita attorno a te». Lui guardò il «mister» con stupore, con curiosità, quasi con timore. E poi con fiducia. E accettò: restò in quella squadra.
Nel mese a venire, nel ritiro della squadra, fu giocata un'amichevole. Il ragazzo entrò con un piglio sicuro, dominante, da leader. Fece gol, ne fece un altro. Finì il primo tempo. Dagli spalti si levò l'urlo di uno spiritoso: «Marisa svégliati!». Guardò verso quelle tribune, chiamò l'amico Aldo, e insieme scavalcarono la rete di protezione. Prese il tipo per il bavero e gli disse: «Io sono Glenn, Glenn Stromberg. Capitano della Svezia e dell'Atalanta. Non lo dimentichi mai. Né lei né tutti gli altri». Riscavalcò la rete con Aldo, venne verso di me. Mi sorrise, e la storia cominciò. Ancor oggi piu di uno, quando incontra Glenn, arrossisce di vergogna.
EMILIANO MONDONICO