Stadio della.... (Topic ufficiale)

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Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6540 il: 21 Feb 2017, 19:27 »
Ora hanno il no del comune, il no di Grillo, il vincolo della sopraintendenza e anche il no dell'Istituzione nazionale urbanistica....

Ma ndo cazzo vogliono annà se pò sapè?

Offline DajeLazioMia

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Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6541 il: 21 Feb 2017, 19:35 »
pero' mica ho capito perché ce l'hai tanto con il progetto Udinese.
Sempre di stadio di proprietà parliamo.
Non capisco quale fonte di guadagno rappresentino i campi di allenamento e la sede.
(E l'hotel e il "concept center", se parliamo di Juve).
Oggi giochiamo tutte e 2 allo stadio Olimpico.
Per il futuro loro stanno chiedendo di costruire una città intorno allo stadio (quindi di più di quello che ha fatto la Juve, non di meno).
Come facciamo ad immaginare di ristrutturare la Dacia Arena noi?
Sarebbe meglio di ora all'Olimpico?
Sì, ma tu passeresti da una bici senza marce a una bici con le marce, loro stanno provando a comprare la moto.
Non possiamo accettarla questa disparità.
Poi semplicemente vorrei guardare ad una società che è avanti a tutte come visione (Juve) e non ad una società che ha come core business la coltivazione di giocatori da cedere per arrivare ad un fatturato  da bassa serie A (Udinese).
Le merde chiedono un quartiere in più.
La Dacia Arena e lo Juventus Stadium sono la stessa cosa. Due stadi di proprietà.
La sola differenza é che in uno ci gioca Bonucci e nell'altra Thereau.

Mi risulta che la Juve abbia in progetto già autorizzato di più dello stadio. Non ti risulta?

Offline FatDanny

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Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6542 il: 21 Feb 2017, 19:35 »
Ora hanno il no del comune, il no di Grillo, il vincolo della sopraintendenza e anche il no dell'Istituzione nazionale urbanistica....

Ma ndo cazzo vogliono annà se pò sapè?

a me sto no di grillo non risulta se non in un articoletto poco chiaro e poco plausibile.

Online TheVoice

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6456
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6543 il: 21 Feb 2017, 19:38 »
Un Assogna affranto ha sciorinato l'intero campionario di luoghi comuni nel servizio di SKY Sport 24 su Tor di Valle, compresa una per nulla velata ironia sul "gioiello architettonico".

Chiosa finale, con la voce rotta dal pianto: "Non si capisce perché un privato che voglia valorizzare un territorio in stato di abbandono non possa farlo"

 :puke:
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6544 il: 21 Feb 2017, 19:57 »
Chi c'è dietro il sito il post.it?
L' articolo riassuntivo appena uscito sulla vicenda mi sembra fintamente imparziale.
E sopratutto non menziona mai Unicredit e il debito con Parnasi.

http://www.ilpost.it/2017/02/21/stadio-della-roma-critiche/

Offline laziAle82

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Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6545 il: 21 Feb 2017, 20:06 »
Luca Sofri..

Offline Kappa

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http://space.tin.it/scienza/decos
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6546 il: 21 Feb 2017, 20:19 »
il post è una testata di ottima qualità, ma c'è sempre un Francesco Costa, romano e riomista più che professionista che ti fa pensar male....

Offline Maxilotte

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Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6547 il: 21 Feb 2017, 21:15 »
Per essere precisi il nuovo jvillage che sta nascendo e che comprende campi di allenamento, un centro commerciale, una scuola internazionale, la nuova sede e un hotel, e di proprieta' di un fondo in cui la juventus e quotista principale, opltre ovviamente condittirce per la sede e il campo.

Offline Precisione

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Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6548 il: 21 Feb 2017, 21:21 »
Stadio Roma: contromossa M5S, opere pubbliche e sostenibilità. Ipotesi tempi allungati, ma la mossa spetta ai proponenti

"L'istruttoria" sullo Stadio della Roma, come qualcuno l'ha ribattezzata in Campidoglio, non ancora è chiusa e tutte le ipotesi sono ancora in campo. Eppure, in attesa dei pareri legali chiesti all'avvocatura capitolina sui risvolti delle diverse mosse, ai vertici dell'amministrazione comunale c'è chi già starebbe lavorando ad una contro-proposta da presentare ai proponenti del progetto, puntando su due direttrici fondamentali: eco-sostenibilità, una rimodulazione delle opere pubbliche necessarie ed una sforbiciata netta delle cubature.

Salvo disdette dell'ultima ora, domani i rappresentanti del Comune a 5 Stelle incontreranno di nuovo il dg della As Roma Mauro Baldissoni e il costruttore Luca Parnasi nel primo pomeriggio a Palazzo Senatorio. Potrebbe essere questa l'occasione per girare le carte. Nonostante la fine della conferenza dei servizi si avvicini sempre di più - al 3 marzo mancano solo dieci giorni - il futuro dello Stadio a Tor di Valle sembra ancora incerto. Non solo per la posizione a ballerina del Campidoglio, ma anche per l'avvio della procedura di vincolo sull'Ippodromo da parte della soprintendenza che ha rimescolato le carte. Così, tra le ipotesi che cominciano a circolare con insistenza c'è quella di una proroga dei tempi, anche se a chiedere un'altra sospensione (la prima, di 30 giorni, fu chiesta dal Comune) potrebbero essere solo i proponenti. "E' chiaro che se dovessero farlo e tutti gli enti che siedono in Conferenza dei servizi si dichiarassero d'accordo... - commenta l'assessore regionale competente Michele Civita - Ma adesso sono ipotesi di scuola. Stiamo valutando e si aspettano i pareri: manca quello dello Stato, che è molto rilevante".

All'indomani del vertice tra la sindaca Virginia Raggi e il leader del M5S Beppe Grillo sull'impianto a Tor di Valle, sotto il Campidoglio arriva un gruppo di attivisti grillini che contestano il progetto e chiedono una delibera per revocarne l'utilità pubblica. Nonostante non vengano ricevuti dalla sindaca, è a lei che indirizzano "una lettera" simbolica con le loro ragioni. In piazza si fanno vedere con loro anche tre consiglieri comunali, a testimonianza del fatto che il fermento della base non è isolato. "Gli attivisti? Non so cosa siano... Chiamiamoli cittadini - commenta Beppe Grillo -. Sono a favore o a sfavore di una cosa che non conoscono, ma poi saranno soddisfatti, glielo dico io". Solo ieri il comico genovese ha lanciato l'idea di una consultazione tra i cittadini della zona interessata dallo Stadio. Intanto la società di comunicazione che si occupa del progetto organizza un tour per i giornalisti nell'area di Tor di Valle a cui prende parte anche Roberto Della Seta, ex presidente Legambiente e l'urbanista Remo Calzona, entrambi consulenti dei proponenti. "La Soprintendente farnetica, questo è un rudere con una proposta di vincolo surreale", il loro parere.
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6549 il: 21 Feb 2017, 21:44 »
Ora hanno il no del comune, il no di Grillo, il vincolo della sopraintendenza e anche il no dell'Istituzione nazionale urbanistica....

Ma ndo cazzo vogliono annà se pò sapè?
Però hanno il sì di Montino. Che culo...
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6550 il: 21 Feb 2017, 23:39 »
...Francesco Costa, romano e riomista più che professionista che ti fa pensar male....

Catanese e riomista...
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6551 il: 22 Feb 2017, 03:40 »
Un Assogna affranto ha sciorinato l'intero campionario di luoghi comuni nel servizio di SKY Sport 24 su Tor di Valle, compresa una per nulla velata ironia sul "gioiello architettonico".

Chiosa finale, con la voce rotta dal pianto: "Non si capisce perché un privato che voglia valorizzare un territorio in stato di abbandono non possa farlo"

 :puke:

È quello che dicono sempre gli zingari quando piantano le tende. Non c'era nessuno, era abbandonato.

Offline galafro

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Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6552 il: 22 Feb 2017, 03:56 »
È quello che dicono sempre gli zingari quando piantano le tende. Non c'era nessuno, era abbandonato.
L'ippodromo di tdv è stato fatto decadere apposta in abbandono perché si profilava all'orizzonte la grande speculazione dello stadio.
Da Wiki
Tutte le attività ippiche, per lo più gare di trotto, sono cessate il 30 gennaio 2013 con la chiusura dell'impianto, a seguito dell'accordo per la costruzione di uno stadio di proprietà della AS Roma al posto dell'ippodromo, effettuato il 30 dicembre 2012 ad Orlando, in Florida, tra il presidente della AS Roma James Pallotta, l'amministratore delegato Italo Zanzi e il costruttore Luca Parnasi, proprietario del terreno.
Lo stato di abbandono l'hanno indotto loro altro che cazzi!
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6553 il: 22 Feb 2017, 06:23 »
Gli esperti del Comune “Per salvare l’ippodromo basta spostare le tribune” (La Repubblica - ed. romana)

L’ok della sovrintendenza capitolina allo stadio della Roma Sanvitto e gli ortodossi M5S attaccano Grillo: “Lui che ne sa?”

GIOVANNA VITALE
C’È, anche, un conflitto fra sovrintendenze nella partita sullo stadio a Tor di Valle: ieri tornato al centro della protesta organizzata dalla base cinquestelle e oggi oggetto dell’incontro decisivo fra i proponenti del progetto e la giunta Raggi, al quale a sorpresa potrebbe partecipare pure Beppe Grillo. Perché se la settimana scorsa il massimo organismo statale che presiede alla tutela dei beni archeologici di Roma ha avviato l’iter per apporre il vincolo sull’ippodromo disegnato da Lafuente, un mese fa la Sovrintendenza capitolina diretta da Claudio Parisi Presicce era arrivata alla conclusione opposta.
Nella breve relazione inviata il 29 gennaio al dipartimento Urbanistica, allora guidato dall’assessore Paolo Berdini, si legge: «In relazione alla vostra richiesta di specifico parere relativo al progetto definitivo Stadio della Roma, questa Sovrintendenza capitolina, nel far presente di essere stata convocata solamente nella fase finale della valutazione tecnica (...), esprime per quanto di competenza parere favorevole al progetto definitivo, con la prescrizione di valorizzare, anche parzialmente, e mediante riproposizione in luogo adiacente, le tribune dell’ippodromo di Tor di Valle (...) in maniera da renderle funzionale ad attività di carattere sportivo, ricreativo, culturale, collaterali al nuovo progetto». Dunque, per l’organismo di tutela comunale l’impianto si può fare, addirittura smontando le tribune per la corsa dei cavalli e sistemandole altrove.
Un conflitto che ora potrebbe spingere tutte le parti in causa a un supplemento d’indagine. Nei tempi e nei modi che saranno discussi oggi nel previsto vertice in Campidoglio. Ai cui piedi invece ieri si sono dati appuntamento gli attivisti 5S contrari allo stadio, per consegnare alla sindaca Raggi, che però non ha voluto riceverli, una contro-delibera di annullamento del progetto. «Se sentiamo scollamento con gli eletti? Si sono scollati da soli se uno si arrocca... », ha attaccato Francesco Sanvitto, il portavoce del tavolo Urbanistica che guida la rivolta. «Fin quando hanno fatto opposizione i tavoli di lavoro erano utili », spiega, «ora che sono diventati governo invece di usare i loro strumenti di persone particolarmente informate e capaci si sono circondati di mercenari opportunisti che non fanno parte del Mo- vimento e che per di più sono anche ignoranti». È un fiume in piena, Sanvitto: «Se chiediamo un incontro con Grillo? No, e chi è Grillo? Grillo quando va in una città che non conosce sarebbe interessante che si domandasse se esiste una base preparata e se esistono dei tavoli tecnici. E invece siamo stati circondati da peracottari poco tecnici che non fanno neanche parte del Movimento e siamo in queste condizioni. Grillo ci dica per esempio chi è l’avvocato Lanzalone, che è un avvocato che si occupa di diritto societario e fa parte di consigli di amministrazione di banche e va a trattare chissà cosa con il proprietario della società che deve fare lo stadio che per l’80 per cento è una banca». Parole che non sembrano scalfire il leader. «Gli attivisti? Non so cosa siano. Chiamiamoli cittadini. Sono a favore o a sfavore di una cosa che non conoscono. Ma poi saranno soddisfatti, glielo dico io», garantisce Grillo a sera. La telenovela continua.

Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6554 il: 22 Feb 2017, 06:31 »
Stadio al bivio: pronta la proposta della Raggi (Gazzetta dello Sport)

Oggi nuovo confronto con il Comune: la sindaca potrebbe chiedere più tagli. Ma ormai non c’è tempo per la variante

ALESSANDRO CATAPANO

roma
«Ci vorrebbe una mandrakata», dice Gigi Proietti. Degli anni ruggenti del trotto, quando cavalli e scommesse sbancavano pure il cinema, oggi, a Tor di Valle, restano un artiere in pensione e il suo cane pulcioso, uniche forme di vita in questo paesaggio post-atomico dove un giorno, chissà, sorgerà un nuovo quartiere finanziario che ospiterà lo stadio della Roma. Lamiere, rifiuti, erbacce, le stalle abbandonate, la pista dove decollò Varenne ormai irriconoscibile, la tribuna della discordia consumata dal tempo. La società del costruttore Luca Parnasi, che ormai più di quattro anni fa acquistò l’area per una quarantina di milioni e da allora non ha toccato niente, lasciandola invecchiare in attesa di rifarle il look, apre eccezionalmente le porte perché le telecamere riprendano la grande bruttezza, quella che la Soprintendenza vorrebbe tutelare. La tribuna conserva un certo fascino, seppure decadente. E se ci fosse un progetto per riqualificarla, avrebbe anche un senso proteggerla con un vincolo. Ma se deve restare un rudere, tra pezzi di amianto e altoparlanti pericolanti, oltretutto a rischio sismico, che senso ha tenerla in piedi? Proprio qui, fanno sapere le guide per due ore di Tor di Valle, un giorno si alzerà il grido della curva Sud.

SOLO PAROLE Ieri, si è alzato solo il grido inquietante dei tassisti, che ha finito per inghiottire tutto, anche un’altra dose giornaliera di voci incontrollate sul caso stadio. Beppe Grillo, per dire, ha rispolverato «l’area a rischio esondazione del Tevere», motivo che osterebbe alla posa di «un milione di metri cubi di cemento». Argomento che andava di moda tre anni fa. In questi mesi la Giunta Raggi, a parole, ha minacciato di tutto: approvare il progetto quasi così com’è; tagliarlo poco o tanto; autorizzare solo lo stadio; bocciarlo in toto. Ma di atti formali ne ha prodotto uno solo: il parere negativo che gli uffici tecnici inviarono in Regione un mesetto fa. A pochi giorni dalla conclusione della Conferenza di servizi, può ancora accadere di tutto, tranne quello che sarebbe stato più logico attendersi a questo punto della storia: non ci sono più i tempi (e manca la volontà) per approvare la variante al piano regolatore. È l’atto che la Regione ha chiesto per chiudere positivamente la Conferenza.

L’ULTIMA Il Campidoglio fa sapere che nel nuovo confronto politico fissato per oggi porterà una contro-proposta con delle sforbiciate più sensibili. La accetteranno i proponenti? E ci sarà il tempo di rivotare la pubblica utilità? Resta forte la sensazione che finirà tutto in vacca. A meno di altre proroghe benedette.
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6555 il: 22 Feb 2017, 06:45 »
Il Tempo


Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6556 il: 22 Feb 2017, 06:46 »
Il Tempo


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« Risposta #6557 il: 22 Feb 2017, 06:51 »
Il Fatto Quotidiano



Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6558 il: 22 Feb 2017, 06:56 »
ma cosa c’è da tutelare? (Corriere dello Sport)
 
Rifiuti, detriti ovunque, erba incolta e inaridita E la tribuna posta sotto vincolo è off-limits
 
di Marco Evangelisti
 
Roma
 
Mad Max non è più un guerriero della strada. Oggi è un vecchio artiere e allenatore di cavalli rimasto senz’arte e senza cavalli. Ha 74 anni, si chiama Federico Marchetti, vive a fianco dell’autorimessa di Tor di Valle, ippodromo tutelato da tutto tranne che dallo scivolare del tempo. E gira per questa terra desolata su un motorino e con un cane a fianco. Il cane ha un pelo molto più morbido dell’erba inaridita che calpesta.
 
Deserto. Nel film c’era intorno l’outback australiano avvelenato dall’apocalisse energetica, qui c’è l’abbandono pneumatico di un posto che in gran parte, secondo un documento firmato dall’architetto Margherita Eichberg, la sovrintendenza metterà sotto vincolo di qui a quattro mesi, anzi, già è sottoposto alle regole che vietano di toccare tribuna e pista e anche di costruirci intorno quasi ogni cosa, a cominciare dal previsto stadio della Roma. Marchetti si chiama come il portiere della Lazio e ci scherza su perché ha voglia ancora di scherzare, a quattro anni dall’ultima corsa ippica. Mad Max non era l’unico a girare per l’outback, altrimenti che film fai? Marchetti neppure: «Siamo ancora in due. Eravamo in quattro, poi uno si è stancato di stare qui senza acqua e luce. L’altro è morto».
La chiusura dell’ippodromo è stata il posto di blocco della sua vita. Potrebbe odiare lo stadio, anche se non c’entra con la fine delle corse. «Invece sono romanista, come posso sperare che non lo facciano? Poi mi hanno promesso 22.000 euro di buonuscita. Comprerò un camper e andrò ad abitarci».
Lui e il cane. Qualche ratto. Sterpaglia, alberi che tengono duro tra i rifiuti e i cocci. La scuderie coperte di lamiera ondulata. Oggi non si potrebbero costruire in quel modo, nel 1959 sì. I muri sono di un color ocra luccicante, gli interni bui e ingombri di calcinacci, cartacce, cancellate divelte.
Non c’è nulla di sinistro in questo ippodromo dismesso, a parte gli addetti alla sicurezza che, poiché per una volta c’è gente in giro, sono incaricati di tenerla a distanza di sicurezza dalla tribuna disegnata da Julio Lafuente. Era un bel pezzo di architettura moderna, all’epoca. «Sì, prima che aggiungessero questi pannelli verticali - commenta Remo Calzona, l’architetto che ha progettato il ponte inserito tra le opere dello stadio - Il vincolo non ha ragion d’essere perché questo non è un bene da tutelare. Intanto sono scaduti i cinquant’anni previsti dalla legge per le ricognizioni e la messa in sicurezza, in secondo luogo Roma nonostante le leggende è zona sismica e con le scosse la struttura potrebbe crollare».
D’accordo, l’architetto parla a favore della sua parte. Per questo ieri la gente è andata lì: per vedere, magari non toccare dato che il verde sta soffocando sotto i rifiuti, manciate di vetri sbriciolati sono sparse sulla preziosa sabbia della pista che è sotto tutela a sua volta, il metallo riutilizzabile è stato staccato e portato via dalla tribuna, la pensilina che è da record per quanto sporge dal corpo principale dell’edificio e proprio per questo è considerata ad alto rischio sta lì ad aspettare il nulla e a riparare nessuno dal sole e dalla pioggia.
 
Testimoni. Non è un posto sinistro. E’ soltanto inutile. Al centro della pista è stato ammucchiato un altro monticello di rifiuti. Accanto alla tribuna un altro padiglione si è stancato di attendere e ha lasciato che l’usura e le vibrazioni lo atterrassero. Forse anni fa tutto era ancora possibile. Ora non più, dicono coloro che stanno cercando di rimuovere gli ostacoli che frenano la realizzazione dello stadio. E denunciano la presenza di pericoloso amianto.
Tutti parlano per interesse in questa storia, ma la testimonianza di Tor di Valle non è muta. Gridata, semmai. C’era una stradina asfaltata che dalla Via del Mare portava all’ingresso dell’ippodromo. C’è sempre, ma è diventata un sentiero dell’oblio. L’ordine con il quale sul ciglio vengono gettati rifiuti di ogni tipo, divani sbrindellati e tubi di plastica, frigoriferi caduti e vestiti smessi, quello sì è inquietante. «Di notte resto solo in una zona morta», racconta Marchetti. Qui dovrebbero sorgere lo stadio, i locali, i negozi, i suoni della città che adesso si è ritirata a osservare da lontano e ha paura a tornare.
 
Re:Stadio della.... (Topic ufficiale)
« Risposta #6559 il: 22 Feb 2017, 06:57 »
stadio della roma Tutti in Campidoglio con Grillo a dirigere (Corriere dello Sport)
 
La chiave per il club: un accordo blindato con il Comune
 
di Marco Evangelisti
 
Roma
 
Non si sa mai che cosa pensino i 5 Stelle, o meglio una parte pensa una cosa e una parte un’altra, un giorno pensano una cosa e il giorno successivo un’altra. Temiamo (speriamo) proprio però che il gioco corto non sia più praticabile. Oggi alle 14 si vedono in Campidoglio, al netto dei consueti spostamenti dell’ultimo istante, i vertici della giunta, magari completi di sindaco Virginia Raggi e di leader maximo Beppe Grillo, e i rappresentanti del club e del costruttore. Mauro Baldissoni per la Roma, Luca Parnasi e i suoi tecnici, i soliti. Non c’è più neppure un’altra settimana a cui rinviare, perché venerdì 3 marzo dovrebbe tenersi l’ultima sessione della conferenza dei servizi, l’organismo che deve dire sì oppure no al progetto di nuovo stadio.
 
Ipotesi. In realtà c’è sempre tempo per un’altra riunione, un altro round di questo incontro senza ring e senza quartiere. E’ il resto che ormai sembra non si possa più fare, la variante al piano regolatore, una nuova delibera, qualcosa. L’unica iniziativa che il Comune potrebbe realizzare attraverso un passaggio volante in assemblea è la cancellazione del pubblico interesse stabilito dalla giunta Marino. Un’ipotesi che il presidente del consiglio comunale, Marcello De Vito, non ha scartato.
Il capogruppo Paolo Ferrara rilancia l’ipotesi di un referendum in rete: «Perché no, se ci sono i tempi?». I tempi, anzi, il tempo è proprio quello che manca. Tic tac, tic tac e il 3 marzo si avvicina. A dire la verità, per la prima volta l’assessore regionale al territorio, Michele Civita, ieri ha aperto alla possibilità di una proroga della conferenza dei servizi: «Ora è un esercizio teorico immaginarla. Se però lo chiede il proponente e tutti sono d’accordo, si valuta». Quanto alla vicenda del vincolo imposto dalla soprintendenza su tribuna e pista a Tor di Valle: «Dobbiamo prendere visione del parere dello Stato, che è unico. Sono tutte cose che si definiscono in sede di conferenza dei servizi».
Per proponente in questo caso non s’intende solo l’insieme club-costruttore, ma anche il Comune, formalmente l’organismo che ha chiesto, con la precedente giunta, la convocazione della conferenza. Quindi per la Roma sembra ci sia una sola strada percorribile: raggiungere un accordo a prova di bomba con l’amministrazione dei 5 Stelle, quindi presentarsi a braccetto con il Comune in conferenza dei servizi e vedere. Gira voce di una controproposta basata su un più sostanzioso taglio delle cubature (sotto i 700.000 metri) e conseguente rinuncia a una parte di opere pubbliche. Ma questo metterebbe in pericolo l’intero iter. Una proroga di due mesi sarebbe un sistema per affrontare con più calma i problemi, compreso quello, non piccolo dal punto di vista giuridico, del vincolo, che oggi come oggi blocca qualsiasi possibilità di costruire. Da quanto trapela, il governo non approva affatto l’operato della soprintendenza e potrebbe dare quindi parere favorevole allo stadio e al business park e alle opere pubbliche.
 
Enigmi. Oggi comunque la Roma ha davanti un pericolo più chiaro e immediato, la volatilità dei 5 Stelle. Grillo ieri ha partecipato a una tesa riunione interna del Movimento. Lui vorrebbe che il progetto si realizzasse, ma continua a rilasciare dichiarazioni più enigmatiche di quelle di Luciano Spalletti. Prima ironizza sulle torri, poi sostiene di non aver lasciato disposizioni sul tavolo, infine gigioneggia sugli attivisti contrari allo stadio: «Non so che cosa siano gli attivisti. Chiamiamoli cittadini. Sono a favore o a sfavore di una cosa che non conoscono. Ma resteranno soddisfatti, glielo dico io».
Aggiunge che la decisione verrà presa a giorni dai consiglieri e dalla giunta. E allora tra ostacoli che spariscono e ricompaiono non sembra più tanto irreale la proposta del sindaco di Fiumicino, Esterino Montini: «Facciamolo qui, dove non ci sono problemi di vincoli o piano regolatore, abbiamo due autostrade, due ferrovie e l’aeroporto a un passo». Dubitiamo che avrà seguito, ma è un’idea più allettante di quanto sembri.
 
 

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