Rieccoce qua, je l'avemo fatta
L'itinerario previsto è stato perfettamente rispettato, integrandolo con un po' di consigli di fabichan.
Isla mujeres, quindi chichen itza, pullman da merida per palenque, poi san cristobal (
), atitlan, antigua, tikal-flores per finire a tulum.
Viaggio davvero spettacolare, posti meravigliosi sotto tutti i punti di vista.
MA andiamo con ordine.
Isla Mujeres : bella, anche perché appena arrivati qualche giorno sul mar dei caraibi ce sta tutto. Piccola, accogliente, rilassante. Non più di 3 giorni però, anche perché è al limite in termini di presenza occidentale.
Se Cancun e Playa del Carmen andrebbero rase al suolo con un bombardamento atomico che spero qualcuno decida al più presto, Tulum e Isla sono ancora ad un livello accettabile. 3 giorni. Non di più.
Chichen Itza: in molti ci avevano detto di saltarla perchè molto turistica, ma questo sito va assolutamente visto. Sia perché i siti sono molto diversi tra loro, come formazione, scopo e stile architettonico, sia perché tanto la piramide quanto il campo della pelota sono due monumenti assolutamente da vedere.
Merida: un controllo della Policia Federal di circa 1 ora personale, dei bagagli e del veicolo ha impedito che la vedessimo, vista la coincidenza oraria con l'Ado che ci avrebbe portato a Palenque. Peccato, sia maledetto il tenente Garcia e la sua spasmodica ricerca di droghe (ma la roba non l'hai trovata, t'avemo fatto abbellooooo. ACAB).
Palenque: spettacolo le rovine nella giungla. Sotto funghetto allucinogeno ancor più spettacolo.
La cara guida Daniel, ragazzetto de 19 anni che lavora da quando ne ha 11, ancor più spettacolo.
C'ha scarrozzato dopo la visita per mezzo paese con il suo maggiolino rosso e la techno-truzza a palla. I filmati sono stati secretati.
Daje forte.
San Cristobal de las Casas: la premessa è che, zapatisti o meno, questa cittadina è un posto meraviglioso. 160mila abitanti su un altopiano a 2mila metri, una cittadina viva, vibrante, che ti accoglie come pochi posti al mondo. Di mattina, di giorno, di sera. Love, love, love.
E che negli ultimi anni ha fatto i soldi in due modi: ecoturismo e zapaturismo. Ho capito cosa intendeva fabichan, aveva ragione. Gli zapatisti lì sono una bella fonte di guadagno per diversi imprenditori turistici (e anche gli stessi zapatisti non mancano di autofinanziarsi in questo modo, anche se limitando la cosa ad un solo caracol, mentre gli altri restano inaccessibili senza una valida ragione).
Ma avevo ragione anche io nel dire che purtroppo lui solo a quello si era fermato e gli zapatisti non li aveva visti manco in cartolina (anzi, ne aveva visto solo LA cartolina).
Con qualche contatto in più e i 5 giorni che ci siamo fermati (ma avremmo allungato ad un mese) abbiamo visto posti e persone che ci hanno lasciato a bocca aperta. In particolare, ancor più del caracol, il cideci o università della terra.
Questo posto occupato nel cuore della Colonia Maravilla (periferia povera di san cristobal) ospita un progetto meraviglioso, condotto dal dott. Raimundo, ex prete dalla cultura sconfinata, che tra vaticano e causa indigena scelse la seconda diversi anni or sono e che oggi si trova a
caminar junto con i fratelli e le sorelle zapatist*.
In questo posto vi studiano circa 8-900 giovani indigeni l'anno. L'unico criterio di accesso è una lettera della propria comunità, che ne attesta la provenienza. Il soggiorno è gratuito, anche perché nel cideci si apprende e si produce di tutto.
Dalla filosofia alla chitarra, dalla riparazione di automobili alla falegnameria, dalla lavorazione del ferro alla fabbricazione di mobili, scarpe e vestiti. Tutto. Persino gli edifici, meravigliosi, sono stati progettati e realizzati dalla comunità stessa (le foto le trovate facilmente su internet).
Quanto si apprende si riporta in comunità per diffondere capacità e conoscenze e in qualità di insegnanti ai nuovi ragazzi che arriveranno negli anni successivi nella stessa cideci. Per il sostentamento si coltiva e si alleva di tutto (a parte le vacche) e questo è l'unico prezzo richiesto:
compartir el trabajo.
E' qui che il giovedì si riuniscono i sostenitori della Seixta di san cristobal, ossia i sostenitori della sesta dichiarazione della selva lacandona, come oggi si chiamano gli zapatisti. E' qui che si svolgono seminari di discussione della fase politica regionale, nazionale e internazionale.
Qui il caro Raimundo, che abbiamo conosciuto, ne racconta meglio le caratteristiche:
http://www.inmotionmagazine.com/global/rsb_int_esp.htmlIl grande merito degli zapatisti è aver saputo separare potere militare e potere politico-amministrativo. L'EZLN vigila sulle comunità di autogoverno (anche perché la minaccia narcos è sempre più concreta), ma non governa. Non si può ricoprire contemporaneamente una carica nell'EZLN e nelle strutture di autogoverno. L'una o l'altra. Separazione dei poteri, ma a modo nostro. In cui la proprietà privata dei mezzi di produzione è abolita, la produzione è collettivizzata e gli unici scambi commerciali sono quelli comunitari. I bambini che nascono in queste comunità indigene nemmeno esistono per il governo messicano. Un territorio occupato, in cui vige un'altra legge, un altro diritto, un altro mondo. Un' insurrezione viva e vegeta. Pulsante.
Bello. Il cuore del viaggio. E un pezzo di cuore l'ho lasciato lì, tanto che sarei rimasto. E ancora ci sto pensando a tornare, visto che un mio caro amico del liceo sta lì da 10 anni ed è ormai un punto di riferimento per buona parte dei compagni che passano da quelle parti.
Atitlan: un posto meraviglioso sul piano naturalistico. Terribile come presenze. Colonia di statunitensi e israeliani, siamo praticamente scappati prima di aprire un conflitto internazionale in territorio neutrale. Bello schifo vedere pueblos divisi a metà, in cui una parte era ad uso e consumo dei turisti e non aveva alcuna relazione con l'altra unicamente attraversata dai locali.
Non c'è piaciuto per nulla e abbiamo anticipato la partenza
Antigua: un gioiello nel mezzo del Guatemala. Non bella come San Cristobal, ma comunque da vedere - ci si mette poco - e da vivere. Si vede che il Guatemala è più "incarognito" del messico perché c'è molta più polizia, molta più gente armata, molte più facce minacciose.
Ma ad Antigua si gira in tranquillità. Siamo passati a città del guatemala e quella ci ha fatto davvero paura. Un posto inospitale, violento, segno di come il capitalismo abbia davvero migliorato (ahahah) le condizioni del "terzo mondo" col suo progresso. non si muore di malaria, ci si spara. Voi mette??
Tikal-flores: il più bello dei siti maya, lo stesso che appare in alcune scene di Star Wars V (me pare). Piena giugla, co tanto de scimmie, tarantole, tucani e zanzare a profusione. Peccato che abbiamo preso una mezza fregatura nell'arrivarci, ma alla fine non potevamo fare altrimenti visto che siamo arrivati a Flores alle 5 di mattina e in condizioni pietose.
Tulum: gli ultimi giorni di mare e di svacco. Cabana davanti alla spiaggia, mare tequila e anche una bella lombalgia che mi ha colto negli ultimi giorni per non farci mancare nulla.
Siamo saliti a Playa del Carmen solo una sera, ma come dicevo ne siamo scappati via inorriditi.
Rimini + mar dei caraibi = playa del carmen.
Sulla pelle dei maya, visto che per realizzare questa costa turistica stanno progressivamente privatizzando quella che era la loro biosfera.
Una bomba atomica sarebbe la soluzione perfetta. Perché nulla deve restare in piedi. Spargerei pure un po' de sale nel dubbio. I maya non avranno più la loro terra, ma almeno non ce l'avranno manco quell'altri.
Bello il messico, belli i maya. Yankee go home, l'occidente va spazzato via ovunque.
La nostra civiltà dovrebbe essere annientata.
essì, con posizioni che lambiscono pericolosamente le posizioni di Magneto so' tornato più radicale de prima.