fausto brizzi articolo il messaggero

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Offline Dissi

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #140 il: 17 Nov 2017, 16:29 »
io sarò ingenuo ma mica l'ho capito dove vuole andare a parare, la moglie

lei, a naso, mi sembra sveglia e pure "cattiva", dubito abbia tutto questo interesse a tenersi il bambacione, tanto più che ora è diventato inutile.
per cui, al di là delle classiche frasi di circostanza, perché non fare la mogliettina affranta per spuntare qualcosa in più in sede di separazione?

Offline pan

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #141 il: 17 Nov 2017, 18:00 »
il discorso della moglie è pessimo e in svariati punti, rivelando anche una personalità egocentrica.
solito discorsetto che "davanti alla violenza o all'abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece dobbiamo rispondere un secco "no"..... come ho fatto io stessa molte volte..."
graziearcà, brava, mò te damo il primo premio per la gara di donna dell'anno che riesce a fare la cosa giusta al momento giusto davanti un uomo che abusa. non tutte siamo te, non tutte, pur sapendo dal buonsenso come  si dovrebbe reagire sappiamo farlo e, diamo una notizia alla Zanella, non è un assioma: chi non lo fa quindi je sta bene la situazione, ergo vuole fare carriera ("perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l'impegno, non a letto")
considerare che una possa rimanere sconvolta, immobilizzarsi per la paura, per lo sdegno, lo schifo, l'incredulità, insicurezza, non le passa proprio per la capa. o vai dai carabinieri o ti è piaciuto o volevi fare il cinepanettone. splendido.
ultimo punto: altra botta di egocentrismo. paragonare il suo stare barricata a casa da 5 giorni alle violenze sessuali ( "anche questa è violenza sulle donne"). e qui penso si sarà aggrappata a una tenda e sono partiti  i violini in sottofondo.
Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #142 il: 17 Nov 2017, 18:09 »
il discorso della moglie è pessimo e in svariati punti, rivelando anche una personalità egocentrica.
solito discorsetto che "davanti alla violenza o all'abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece dobbiamo rispondere un secco "no"..... come ho fatto io stessa molte volte..."
graziearcà, brava, mò te damo il primo premio per la gara di donna dell'anno che riesce a fare la cosa giusta al momento giusto davanti un uomo che abusa. non tutte siamo te, non tutte, pur sapendo dal buonsenso come  si dovrebbe reagire sappiamo farlo e, diamo una notizia alla Zanella, non è un assioma: chi non lo fa quindi je sta bene la situazione, ergo vuole fare carriera ("perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l'impegno, non a letto")
considerare che una possa rimanere sconvolta, immobilizzarsi per la paura, per lo sdegno, lo schifo, l'incredulità, insicurezza, non le passa proprio per la capa. o vai dai carabinieri o ti è piaciuto o volevi fare il cinepanettone. splendido.
ultimo punto: altra botta di egocentrismo. paragonare il suo stare barricata a casa da 5 giorni alle violenze sessuali ( "anche questa è violenza sulle donne"). e qui penso si sarà aggrappata a una tenda e sono partiti  i violini in sottofondo.

Offline Daniela

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #143 il: 17 Nov 2017, 18:40 »
il comunicato della moglie appare senza senso
è evidente che è stata "toccata"  dalla  vicenda
e poco lucida quando ha esternato

equiparare la violenza subita dalle donne molestate dal marito
alla violenza che subisce Lei e la figlia per non poter uscire di casa
appare quanto meno fuori luogo

non difende affatto il marito (come scritto in prima battutta dai giornali)
ma si nasconde dietro un "e dopo tanto tempo..."
come se il tempo cancellasse (il presunto per carità...) abuso

la passserà liscia
come Stallone con il threesome con la 16enne,
i ragazzi abusati da KS
come molti quanto passa del tempo
tempo che agevola solo i predatori e non cancella le ferite delle prede

Offline syrinx

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #144 il: 17 Nov 2017, 21:22 »
Ma dove sarebbe il giustizialismo ?
Non ho letto di invocazioni alla galera o alla pena di morte ( a parte i soliti haters che lo fanno per qualsiasi cosa ma sono un numero limitato ).

La battaglia culturale importantissima purtroppo ha un costo: chi si è reso responsabile di queste azioni deve essere messo da parte nell'ambito professionale e si deve subire la sua dose di vergogna quando esce per strada.
Perchè se ciò non avviene, se costui se la cava con poco, viene giustificato, riabilitato ( come vorrebbe fare la moglie di brizzi col marito ) beh allora chiunque abbia una posizione di potere si sentirà di nuovo libero di abusare quanto e come vuole.

Il garantismo?
Bene, chiunque è innocente fino a prova contraria secondo la legge, ma:
1) la legge NON è uguale per tutti e lo sappiamo bene.
2) la dove c'e' omertà, dove c'e' paura, dove ci sono posizioni ramificate di potere
chi è debole non ha la possibilità REALE di ottenere giustizia o semplicemente di essere creduta.
Allora se il sistema è questo, ben vengano 10, 100, 1000 iene che smerdano questi personaggi.
Perchè se 10 donne rivelano tutte le stesse dinamiche, gli stessi luoghi, gli stessi particolari due sono le cose: o è un grande complotto creato ad arte per distruggere brizzi ( e perchè poi ? manco fosse un politico ), oppure semplicemente le cose che queste donne hanno raccontato sono vere.
E se anche la metà delle cose è vera sta merda di uomo deve pagare, e come lui tutti quelli come lui, finchè alla fine tutti sapranno che molestare, abusare, stuprare, è molto molto rischioso, ti rovina la vita per sempre, anche se sei potente.
Allora vedi come il sistema cambia e la battaglia culturale si vince.

100%

Offline laziAle82

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #145 il: 17 Nov 2017, 22:05 »
Con KS e Pan tutta la vita.
Tutta.

Offline Tarallo

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #146 il: 17 Nov 2017, 22:27 »
Me too.
Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #147 il: 20 Nov 2017, 14:35 »
Ok, la lucarelli è un personaggio discutibile, però qui quello che scrive fa riflettere.

Mi dispiace interrompere il suono di campane a festa. In Italia, il ciclone Brizzi è stato già declassato a tempesta tropicale e la mia sensazione è che salvo novità eclatanti, nel giro di poco sarà una leggera brezza marina.
So che lo dico mentre i pugni delle donne sono ancora alzati e gli animi femminili permeati da un luminoso ottimismo, ma no, non dobbiamo raccontarcela. Rimaniamo lucide.
Non c’è alcuna rivoluzione sociale, culturale in corso. C’è, al massimo, una rivoluzione dissuasiva, in corso. In questo preciso momento storico probabilmente registi e produttori sono più cauti nello svelare le proprie pulsioni. Tengono le mani a posto. Chiudono i loft a chiave e invitano le attrici negli uffici con le targhe d’ottone all’ingresso. Che è già un risultato, direte voi. Lo è, ma dopo Mani Pulite non si è smesso di rubare, dopo il Brizzi-gate non si smetterà di fare i maiali, statene certi.
Lo dico perché bisognerebbe soffermarsi con attenzione non su chi sta parlando, ma su chi sta tacendo. E’ il silenzio, in questa fase, a raccontarci il sistema e la ragione per cui sopravvive, non il chiacchiericcio. Chi ha parlato, fino ad oggi? Qualche attore marginale della commedia. Miriana Trevisan, sparita dalle scene da anni, Asia Argento (che come attrice è fuori gioco da un pezzo) e le accusatrici di Brizzi, ovvero un discreto numero di aspiranti attrici o sconosciute o pixelate. Poi? Il deserto di Gobi.
Si parla del loro ambiente, del loro luogo di lavoro, del sistema in cui si muovono, ma stranamente le attrici famose, in carriera, credibili, autorevoli, non hanno nulla da dire. E sia chiaro, neppure gli uomini. Nessuno che sappia, che abbia visto, che abbia voglia anche solo di dire la sua sul tema. Qualche frase smozzicata giusto se c’è un microfono alle calcagna o una telefonata a sorpresa, ma pare che le molestie siano tutte roba di 20/30 anni fa, oppure roba riservata alle sconosciute, come se poi quelle famose non fossero state pure loro, aspiranti qualcosa.
La molestia contemporanea non esiste. Una mano sul culo, un pisello mostrato senza il permesso, una lingua sul collo di cinque minuti fa, non esistono. La molestia subita da una Buy, una Bellucci, una Golino, una Leone, una Ramazzotti, una Chiatti, non è mai esistita. Come in fondo, non esiste neppure una parola di solidarietà nei confronti di chi parla. Le uniche attrici che lavorano ancora e che si sono esposte (la Capotondi e la Gerini), lo hanno fatto per dire “Brizzi era tanto una brava persona”. Come se poi ci fosse sempre una grande aderenza tra quello che sembriamo e quello che siamo. Come se il serial killer non fosse puntualmente quello che salutava sempre anziché quello che non salutava mai.
Certo, le rivoluzione partono sempre dalle periferie, verrebbe da pensare. Ma qui non si vede ancora neppure qualche lontana colonna di fumo, dai palazzi del potere. La verità è che quelli che contano sono tutti complici del sistema. La verità è che il silenzio paga. Un’attrice omertosa, lancia un messaggio preciso: “Io sono gestibile”. Anzi. In fondo crea pure un rapporto di riconoscenza dovuta. Se il produttore le ha messo le mani addosso e quella sta zitta, il produttore le darà un altro film, forse. Un premio, come la Mini Cooper per il silenzio delle olgettine. Gli attori che ne avranno viste di cotte e di crude idem. “E poi è pure pieno di attrici che la danno ben volentieri per lavorare”, si diranno per auto-assolversi, tra un ciak e un altro. Magari, poi, ci sono un sacco di code di paglia. Quanto mi piacerebbe che di quello che sta accadendo nel loro mondo ne parlassero un Castellitto. Un Favino. Un Giannini. O magari uno sceneggiatore, che so, Saviano. Perché Saviano che pontifica su tutto, che ha scritto “mostrare la cellulite è una rivoluzione” incredibilmente tace su questa rivoluzione? E’ bizzarro. Tutti zitti, come se tutto questo non li riguardasse neppure di striscio. Come se questi meccanismi riguardassero, forse, solo casa Brizzi o l’ufficio di Tornatore, 20 anni fa.
Che poi, per come stanno le cose oggi, pure il caso Brizzi è ad un punto morto. Le ragazze intervistate da Le iene non hanno un nome, quindi lui non può denunciare loro. I fatti risalgono tutti a più di sei mesi fa quindi sono già prescritti, ergo loro non possono denunciare Brizzi. Per ora, per quanto le testimonianze siano attendibili, concordanti, numerose e emotivamente coinvolgenti, “Brizzi mi ha molestata!” non vuol dire “Brizzi è un molestatore”. O meglio. Vuol dire questo per il tribunale di twitter, il televoto da casa, l’inviato de Le iene e per i collettivi femministe incazzate. Poi però ci sarebbe quella cosa che si chiama stato di diritto. Quella cosa che si chiama presunzione di innocenza. Se decidiamo che vale per gli assassini e i rapinatori, dovrebbe valere pure per lui. Se invece tutti insieme decidiamo che no, per i molestatori non vale perché bisogna interrompere un fenomeno a tutti i costi e dobbiamo credere alle vittime incondizionatamente, allora non è neppure una rivoluzione femminista. E’ una rivoluzione del diritto. Per ora, la vedo dura. E quindi, si torna al punto di partenza. Il caso Brizzi, salvo novità, rischia di impantanarsi. Se è innocente pagherà un conto enorme. Se è colpevole, al di là di quella che è stata la sanzione sociale e morale, non pagherà. A breve ci sarà l’oblio. Poi la riabilitazione. Poi “Visto, era tutta fuffa quella delle iene’”. Poi un’intervista da Costanzo. Poi l’elezione ad eroe sopravvissuto al fango lanciato da 10 mitomani.
Eppure, tra le tante che hanno lavorato con lui e tra le tante che sono passate nel suo loft negli ultimi sei mesi, SE è vero che era un predatore seriale, ci sarà qualcuna che potrebbe fare una denuncia seria, di quelle vecchio stile al commissariato anziché al microfono. Io ne conosco varie che sostengono di aver vissuto queste esperienze con lui di recente (non sarebbero passati sei mesi), pensate un po’. Però non se la sentono. Hanno paura. “I processi sono lunghi!”. “Sono rischiosi”, dicono. “E poi chi mi vorrà più in un film?”, dicono. “Io ho un sogno!”, dicono. Già, hanno un sogno. Loro, le aspiranti, lo rincorrono, le attrici note lo cavalcano, gli attori lo noti lo proteggono. In fondo, il sogno, vale perfino un incubo.
No, non è cambiato niente.

Online FatDanny

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #148 il: 20 Nov 2017, 19:47 »
Nel resto del tuo post.

(non è un discorso nuovo su questo forum, già affrontato su politici e imprenditori).

Il garantismo serve a tutelarti rispetto all'uso ingiustificato della forza da parte dello Stato, dinanzi a cui qualsiasi individuo è parte debole (almeno in teoria).
Il giustizialismo esprime al contrario il desiderio interventista della forza di Stato in lungo e in largo.

Ma ha senso trasformare i tribunali negli unici produttori di verità?
Legittimo in una visione liberale eh, intendiamoci. Legittimo quanto astratto, uno schema che funziona solo su disegno, visto che i tribunali non sono dispensatori di giustizia ma istituzioni storiche.

Io credo che ai tribunali vada riconosciuto l'esclusivo potere di affermare la verità giudiziaria e relativa pena (galera e sanzioni amministrative). Sulla coercizione di stato ci devono essere garanzie chiare per tutti. Questo per me è garantismo.
Non è che vieni escluso ad un concorso pubblico perché in giro molti pensano che tu sia una merda.

Ma sul piano politico e sociale non possono essere istituzioni quali i tribunali a decidere cosa è vero e cosa no.
E' un crinale pericoloso? Certo, occorre esserne ben consapevoli che il piano inclinato può portare al Terrore (in senso storico). Ma vale anche per i tribunali intrisi di garantismo, che seguono la logica del potere e anche il suo uso strumentale del garantismo (i pool di avvocati servono a questo).
Non capisco allora perché questo pericolo siamo disposti a vivercelo quotidianamente come male necessario e l'altro no.
Ok la consuetudine, è un'arma potente, ma lo è anche il ragionamento razionale.

E' un potere politico affermare che da oggi le donne possono farti il culo caro uomo di potere, anche con poco, con meno di quello che credi, quindi occhio. Occhio che la rovina è dietro l'angolo.
E' eccessivo?  può diventarlo.
E ammesso che possa diventarlo tra un pericolo solo in potenza e astratto e uno effettivo, concreto e operante in cui basta il potere della negazione per farla franca non riesco a temere più il primo.

il giorno in cui si instaurerà il Terrore delle oppresse (e degli oppressi) e poveri uomini di potere saranno perseguitati potrei cambiare idea (forse) ma fino a che questo resterà uno spauracchio astratto utile solo alla controparte può andar bene così, usando la razionalità anche contro gli eccessi.
Ma nessuno sconto a lupi che al bisogno si travestono da agnelli.
Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #149 il: 21 Nov 2017, 10:38 »
A me dispiace che IB sia entrato e uscito da questa discussione senza esporre meglio il suo pensiero, che nella fattispecie è più sui concetti di giustizialismo e garantismo che sull'abuso e la molestia a sfondo sessuale.
Io mi trovo d'accordo con FD, ma faccio un ragionamento meno filosofico e più "empirico".
Mi metto nei panni di una ragazza vittima di molestia pesante.
Mi sento offesa, vilipesa, oltraggiata, provo dolore e rabbia e vorrei che il regista che mi ha umiliata pagasse, o quantomeno smettesse di praticare questa violenza verso altre donne come me.
Però so che se vado dai carabinieri devo portare delle prove, altrimenti è la mia parola contro la sua ( qui lascio la questione legalista a chi ne sa piu di me ; ieri alle iene la Bongiorno diceva che anche solo la testimonianza della vittima se circostanziata ha un valore ).
Ma sopratutto so che questa denuncia avrà delle conseguenze:

- sicuramente non lavorerò mai più perchè il sistema mi emarginerà: verrò considerata una rompico.gli.oni che esagera oppure una che vuole farsi pubblicità.
come nel caso di asia argento: in italia le pulci si fanno prima alla vittima, poi forse all'aggressore.

- molto probabilmente il processo lo perderò, perchè non posso permettermi di pagare il pool di avvocati che il milionario brizzi invece può pagare, in quanto ricco e potente.

Ma allora cosa posso fare?
Se arriva il giornalista delle iene e mi da la possibilità di denunciare, lasciandomi nell'anonimato
perchè non farlo?
Sono una giustizialista se ritengo che quella merda umana debba finirla con le sue pratiche di prevaricazione e umiliazione delle donne?
Sono una forcaiola se penso che togliendo la terra sotto ai piedi di questi personaggi che si approfittano del loro potere si possa effettivamente combattere quella che IB giustamente chiama "battaglia culturale importantissima"?
In altre parole se tocco con mano che il sistema di potere reale non coincide con la legge e la legalità quale sorta di reale contropotere ho a mia disposizione?

Mi piacerebbe che IB, a fronte di questi argomenti dettagliati e circostanziati, che tutto mi sembrano tranne che "tifoseria" mi facesse sapere il suo pensiero, magari mi fa notare delle cose a cui non avevo pensato.
Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #150 il: 21 Nov 2017, 11:17 »
Mi piacerebbe che IB, a fronte di questi argomenti dettagliati e circostanziati, che tutto mi sembrano tranne che "tifoseria" mi facesse sapere il suo pensiero, magari mi fa notare delle cose a cui non avevo pensato.

Fat ha ben identificato la mia paura.
Il giacobinismo.
A mio avviso é solo sfogo, non giustizia.
Ha un valore molto limitato nel tempo e, spesso, lascia i problemi irrisolti. Se non aggravati.
Non mi piace la giustizia social, o quella da reality show.

Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #151 il: 21 Nov 2017, 11:38 »
Fat ha ben identificato la mia paura.
Il giacobinismo.
A mio avviso é solo sfogo, non giustizia.
Ha un valore molto limitato nel tempo e, spesso, lascia i problemi irrisolti. Se non aggravati.
Non mi piace la giustizia social, o quella da reality show.

A nessuno piace.
Ma se l'alternativa è l'omertà e lo status quo?

Offline naoko

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #152 il: 21 Nov 2017, 12:07 »
il discorso della moglie è pessimo e in svariati punti, rivelando anche una personalità egocentrica.
solito discorsetto che "davanti alla violenza o all'abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece dobbiamo rispondere un secco "no"..... come ho fatto io stessa molte volte..."
graziearcà, brava, mò te damo il primo premio per la gara di donna dell'anno che riesce a fare la cosa giusta al momento giusto davanti un uomo che abusa. non tutte siamo te, non tutte, pur sapendo dal buonsenso come  si dovrebbe reagire sappiamo farlo e, diamo una notizia alla Zanella, non è un assioma: chi non lo fa quindi je sta bene la situazione, ergo vuole fare carriera ("perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l'impegno, non a letto")
considerare che una possa rimanere sconvolta, immobilizzarsi per la paura, per lo sdegno, lo schifo, l'incredulità, insicurezza, non le passa proprio per la capa. o vai dai carabinieri o ti è piaciuto o volevi fare il cinepanettone. splendido.


totalmente d'accordo!

Per me lei ha capito benissimo che il marito l'ha tradita ripetutamente con questi espedienti, è incazzata nera, ma almeno salva la faccia dicendo che erano consenzienti, e quindi tutto questo clamore è esagerato.
A me, quello che invece è venuto in mente leggendo quello che ha scritto, è che magari anche il primo approccio con lei sia stato lo stesso, e che magari lei ne era infatuata, e quindi ha pensato di essere speciale, e quindi era consenziente e felice. Beh oh, io se sapessi che è un modus operandi anche dopo di me, ci starei veramente di merda, indipendentemente dalle violenze e dalla coercizione che gli vengono contestate. Io lo avrei mandato affanculos proprio, da donna ferita e umiliata. Ripeto, al netto del fatto che se è vero quello che ha fatto (e io propendo per il sì, è vero), spero che paghi nelle giuste sedi.

Offline Gio

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #153 il: 21 Nov 2017, 12:13 »
Poi si legittima anche il contrario, però. In questo momento basta che esca fuori una ragazza che dica di una persona qualunque che è un molestarore, per decretarne la rovina. Indipendentemente dal fatto che quella persona sia colpevole o no. Quello si vedrá poi ed interesserá pochi.
La pubblica piazza è utile per esprimere opinioni, non giudizi, per me. Perché difficilmente la piazza fa giustizia.

Nel merito della questione mi pare uno scandalo il silenzio imbarazzato di una certa parte della societá, sempre pronta a far la morale agli altri. Niente "se non ora quando", girotondi, interventoni sui giornali, approfondimenti scandalizzati. Solo cronaca più o meno precisa, una generica condanna, molti distinguo, ma e però, e di sottofondo un non detto ed assolutorio "così va il mondo"  che francamente fa ribrezzo. Troppo occupati ad indignarsi con Tavecchio.

Online FatDanny

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #154 il: 21 Nov 2017, 12:46 »
Poi si legittima anche il contrario, però. In questo momento basta che esca fuori una ragazza che dica di una persona qualunque che è un molestarore, per decretarne la rovina. Indipendentemente dal fatto che quella persona sia colpevole o no. Quello si vedrá poi ed interesserá pochi.
La pubblica piazza è utile per esprimere opinioni, non giudizi, per me. Perché difficilmente la piazza fa giustizia.

Nel merito della questione mi pare uno scandalo il silenzio imbarazzato di una certa parte della societá, sempre pronta a far la morale agli altri. Niente "se non ora quando", girotondi, interventoni sui giornali, approfondimenti scandalizzati. Solo cronaca più o meno precisa, una generica condanna, molti distinguo, ma e però, e di sottofondo un non detto ed assolutorio "così va il mondo"  che francamente fa ribrezzo. Troppo occupati ad indignarsi con Tavecchio.


la frase in neretto è un'impressione falsata. Ci torno rispondendo a IB.
Rispetto alla società che fa finta di niente non so a cosa ti riferisci. Sabato ci sarà a roma un corteo nazionale di donne come lo scorso anno, Non una di meno, che riguarda esattamente questo tema.
Proprio oggi viene presentato il Piano che le donne di NUDM hanno realizzato nell'arco di questo anno, un Piano con proposte concrete che andrebbero messe in campo contro la discriminazione di genere.
La società si muove, basta informarsi.
O si può anche non farlo, non è un dovere, ma allora meglio non avventurarsi in giudizi su chi fa o non fa.

Fat ha ben identificato la mia paura.
Il giacobinismo.
A mio avviso é solo sfogo, non giustizia.
Ha un valore molto limitato nel tempo e, spesso, lascia i problemi irrisolti. Se non aggravati.
Non mi piace la giustizia social, o quella da reality show.


Il giacobinismo è un fenomeno presente in qualsiasi potere emergente, che in quanto emergente non è ancora istituzione e che di conseguenza si muove lungo strade non ancora certe e definite.
E' presente non solo in ogni rivoluzione (francese, americana, russa) ma anche in ogni movimento sociale consistente ('68, donne, diritti civili)
e' normale che si tengano ben presente i rischi degli eccessi di un potere costituente, ma se diviene un timore ostativo di fatto si diviene contrari a qualsiasi potere alternativo a quello già istituito.
Non lo dico come critica, ma come osservazione analitica.
E' un dato di fatto che un potere costituente prende decisioni basate su una legittimità politica e incerta che violano regole istituzionali basate su una legittimità giuridica e certa.
e' fisiologicamente più discrezionale e questo comporta in automatico maggiori rischi, incertezze, possibili abusi.

Il problema reale non credo sia quanto dice in neretto gio.
Non è vero che mo' se una si alza e punta il dito in automatico qualcuno è rovinato.
Questa rappresentazione è allarmistica quanto irreale. Vorrebbe dire che pe due articoli e tre denunce si sono completamente sovvertiti i rapporti di genere. Cerchiamo di fare analisi un po' meno impressioniste, per favore.
Il problema che dice gio non esiste e tutt'oggi se uno è rovinato lo è per qualcosa di più consistente di una che si alza male la mattina. brizzi incluso.

Il problema, o meglio il timore, del "giacobinismo" è legato invece agli eccessi che fisiologicamente accompagnano i poteri emergenti.
Grandi le Black Panthers, ma sono convinto che qualche vittima di eccessi ci sia stata.
Grande la rivoluzione sessuale, ma ha distrutto più di qualche vita e ambito relazionale.
Grande la rivoluzione francese, ma anche i decapitati costituiscono parte inaggirabile del processo.

Questo è il problema, che in questo caso si esprime sotto forma di gogna, non che davvero domani FD finisce al gabbio o escluso perché Naoko lo addita come stupratore.
Perché oggettivamente se oggi Naoko lo facesse io credo che manco qui dentro avrei problemi a difendermi, figuriamoci in un ambito più largo.
E sapete perché? perché non sono due denunce a cambiare il fatto che la determinante resta il potere (maschile, in questo caso).

Oggi c'è un potere che ha subito un colpo e queste denunce/gogne sono solo la fenomenologia del colpo subito. Un colpo assolutamente non mortale.

Io credo che il timore di "giacobinismo" sia fisiologico, perché è legato a tutte le insicurezze che implica una trasformazione di poteri. Sempre.
La scelta è tra ancorarsi al rassicurante presente e alle sue norme certe o gettarsi in mare aperto tra i pericoli delle norme incerte e l'entusiasmo di determinarne di nuove invece che accettare il dato, cosa a cui noi ormai siamo assuefatti visto che non determiniamo più un cazzo.

Offline carib

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #155 il: 21 Nov 2017, 13:52 »
La società si muove, basta informarsi.

Online FatDanny

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #156 il: 22 Nov 2017, 07:31 »
A proposito di informazione, ecco il Piano di cui vi parlavo presentato ieri.
Le donne di NUDM hanno fatto un lavoro incredibile, frutto di 14 mesi, centinaia di assemblee territoriali, 9 tavoli d lavoro, 4 assemblee nazionali, migliaia di donne coinvolte.
Gran parte della sinistra maschile dovrebbe prendere esempio invece di parlare di cazzate.

Ib sono le stesse che oggi mettono Brizzi all'indice. Perché i giacobini avranno anche avuto degli eccessi, ma restano sempre la parte migliore della rivoluzione francese  ;) :

https://drive.google.com/file/d/1r_YsRopDAqxCCvyKd4icBqbMhHVNEcNI/view
Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #157 il: 22 Nov 2017, 10:19 »
Ib sono le stesse che oggi mettono Brizzi all'indice. Perché i giacobini avranno anche avuto degli eccessi, ma restano sempre la parte migliore della rivoluzione francese  ;) :

Spero per loro che finiscano meglio.

En ce moment, on lance des bombes dans les tramways d’Alger. Ma mère peut se trouver dans un de ces tramways. Si c’est cela la justice, je préfère ma mère.

Online FatDanny

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Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #158 il: 22 Nov 2017, 10:49 »
Spero per loro che finiscano meglio.

En ce moment, on lance des bombes dans les tramways d’Alger. Ma mère peut se trouver dans un de ces tramways. Si c’est cela la justice, je préfère ma mère.

l'umanesimo di Camus è nobile, ma si rifiuta di fare i conti con i rapporti di potere e i conflitti che implicano.
Quando in un conflitto una semplice manifestazione si chiude con 150 morti nella democraticissima Parigi (1961, non 1830. 150 carlo giuliani, 150 giorgiana masi, mi vengoni i brividi solo ad immaginarlo) pensare alla propria madre è un atto più che comprensibile, ma che ha il lusso di fare solo chi ha una posizione privilegiata e tendenzialmente in salvo.
Camus morì un anno prima, ma non credo avrebbe cambiato idea per questo evento drammatico rimosso dalla storia di Francia (http://www.voxeurop.eu/it/content/article/1066461-il-massacro-dimenticato).

Vale lo stesso se parliamo di violenza di genere, di classe, razziale.
E' onorevole disprezzare l'uso della forza e della violenza.
Ma se diventa un assoluto rimuove i conti con il dato materiale e ti porta alla sottrazione per assenza di alternative ammissibili, favorendo di fatto lo status quo.
Che poi di fatto fu la scelta di Camus sulla questione algerina in nome di un'astratta convivenza.

Tra il concetto di giustizia e mia madre scelgo mia madre.
Ma non chiedermi cosa sceglierei tra l'ingiustizia subita da milioni di persone e l'ingiustizia subita da mia madre, perché la risposta non ti piacerebbe, soprattutto non piacerebbe a mia madre (e non piace nemmeno a me su un piano emotivo ovviamente).
Più che altro poro papà mio che in tante discussioni simili, da militare, si è sentito dire in faccia che davanti ad un dilemma simile il proprio figlio non avrebbe avuto dubbi. E non avrebbe scelto lui.  :=))



Re:fausto brizzi articolo il messaggero
« Risposta #159 il: 22 Nov 2017, 11:14 »
Tra il concetto di giustizia e mia madre scelgo mia madre.

Attenzione, questa che hai scritto é la traduzione popolare della frase di Camus che ne stravolge il senso e ha consentito il "recupero" da parte di troppi movimenti.
L'esatta citazione é quella che ho postato io. Ed é diverso. Ben diverso.
Camus non mette in dubbio il concetto di giustizia, ma l'esercizio del terrore.

A margine andrebbe ricordato che non fu il terrore a dare l'indipendenza algerina, e nemmeno la guerra. Stai facendo esempi che hanno fallito storicamente il loro obiettivo.
Mi auguro che le donne che lottano contro il flagello della violenza sulle donne abbiano più acume.
 

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