Il bluff trasparenza del nuovo corso: parere sullo stadio negato ai consiglieri (Corriere della Sera ed. Roma, 14 Marzo 2017)
L’Avvocatura comunale blinda il documento sull’impianto della Roma: troppo delicato
Che tempi quelli del «palazzo di vetro», l’inno alla trasparenza che solo la nuova impronta a Cinque Stelle, dicevano i grillini, sarebbe stata in grado di dare al Campidoglio. In realtà, però, i muri del palazzo hanno fatto presto a tornare di pietra. Anzi, di cemento, quello armato dello stadio della Roma. Che Raggi ha detto «si farà» solo dopo aver consultato l’Avvocatura sul rischio di un maxi risarcimento da parte dei proponenti dell’opera di Tor di Valle, la Roma e Luca Parnasi. Un parere che a metà febbraio cambiò la rotta politica del Campidoglio su uno dei temi centrali nei primi mesi di governo. Un parere diventato poi inaccessibile. Per altro con risvolti tragicomici. Scrive l’Avvocatura in risposta all’accesso agli atti chiesto dal vice presidente dell’Assemblea capitolina, il consigliere FdI Andrea De Priamo: «Non è possibile darvi seguito in quanto si tratta di un parere reso in merito ad una questione di natura estremamente riservata». Già questo, il divieto d’accesso in quanto documento top secret, dà un tono surreale a tutta la faccenda. Ma la spiegazione che segue risulta ancora più spassosa perché descrive il transito tra buste chiuse e scanner in avaria del documento perno della svolta governativa del M5S. «È stato redatto in un unico originale, protocollato ma non scansionato e non inserito nel “protocollo web”— scrive il capo dell’Avvocatura Carlo Sportelli con controfirma del responsabile legale del settore Urbanistica — e consegnato a mani in busta chiusa direttamente alla sindaca e del quale, perciò, la scrivente Avvocatura non è più in possesso». Cordiali saluti e addio alla tanto sponsorizzata trasparenza. Il tutto mentre l’iter del progetto stadio prosegue. Venerdì la bozza del progetto «dimezzato » entra in Campidoglio per un nuovo rendering, e stavolta ci sarà pure il presidente giallorosso James Pallotta che il giorno prima sbarca a Roma per seguire la squadra nel dentro o fuori europeo con il Lione. Anche un americano, insomma, avrà i chiarimenti negati ai consiglieri. Le opposizioni, infatti, protestano: «La surreale risposta dell’Avvocatura, secondo la quale non dispongono più del parere in quanto consegnato al sindaco in unica copia in busta chiusa, conferma le denunce sul deficit di trasparenza dell’amministrazione grillina. La vicenda stadio deve essere portata fuori dalle riunioni segrete», commenta Andrea De Priamo. Ma a prescindere dal fatto che ciò accada, un verdetto politico sembra esserci già: le opposizioni hanno preso possesso della parola cara ai grillini, trasparenza.
Andrea Arzilli