Capisco essere schiavo del proprio personaggio
Dovevo delle risposte e delle precisazioni ma partirei col chiedere a Jeffry quale sia il personaggio del quale sono schiavo e quali caratteristiche abbia.
Davvero, non lo so.
Se riesce a declinare il personaggio che a suo dire io sono, mi fa una cortesia.
Il senso del topic non era quello di parlare di Lazio-Inter o del campionato o delle dolorose eliminazioni di Coppa. In generale, il senso non era parlare della Lazio-squadra ma parlare di ciò che questa partita rappresenta per noi, per il nostro umore, per i nostri stati d'animo, nella buona e nella cattiva sorte.
Volevo capire come vivremo il successo di una vittoria o l'insuccesso di una sconfitta.
Voleva essere un modo, questo topic, per socializzare l'intensità del nostro interesse per questo obiettivo che non è un trofeo ma per molti, me compreso, è come se lo fosse.
Molti di noi - sempre me compreso - hanno passato anni a dire che conta solo la bacheca, contano i trofei esposti a Formello, conta l'albo d'oro, conta il nome dei vincitori delle competizioni nell'almanacco Panini.
Ma quest'anno, per me, è diverso. Ci tengo maledettamente a questo quarto posto, diversamente dal passato. Certo, mi ha roso il culo pesantemente quando per due volte l'Udinese ci è arrivata davanti (una volta per la differenza reti generale) o quando il Bayer Leverkusen non ci ha consentito l'accesso ai gironi. Ma stavolta mi roderebbe molto di più.
Mi roderebbe molto di più per quello che è stato il "film" del campionato, arbitri, quarti uomini, VAR e AVAR compresi.
E soprattutto mi roderebbe perché so quanto sia difficile allestire una rosa che possa farcela a stare nei primi quattro posti.
Non so cosa ci sia di autolesionistico nel parlare di questo che è, chiaramente, anche un modo per esorcizzare insieme la paura, il timore, la tensione - that's what friends are for! - di restare col classico pugno di mosche in mano, come succedeva al buon Edy, bravissimo nel "fare bene" ma poi al dunque mancava sempre il classico soldo.
E col soldo che manca, trovo il gancio per parlare della "stagione romanista", visto che per molti ha menato scandalo, questa frase.
Faccio una digressione un po' lunga.
Ho sempre pensato che la Lazio sia una squadra cannibale. A differenza della Roma, la Lazio non ha mai avuto il complesso della vittoria.
Ha preso quasi sempre ciò che poteva prendere. Con Lotito, poi, questa tendenza storica si è perfino esasperata nel bene fino all'incontro con questa Juventus leggendaria, contro la quale non c'è stato nulla da fare e su 5 finali ne abbiamo perse 4 (di cui 3 molto nettamente).
Come già detto in un altro topic qualche giorno fa, fino a prima di queste sfide con la Juventus, la Lazio aveva vinto quasi l'80% delle finali disputate. Guardate che è tantissimo.
Anche per lo Scudetto, siamo onesti. Abbiamo lottato
seriamente 6 volte e 2 volte lo abbiamo vinto. Anche questa è un'altissima percentuale, considerando che non siamo una delle strisciate.
Per la Roma, la tendenza storica è esattamente opposta. Sui loro secondi posti, poi, si potrebbe fare una collana di racconti a puntate.
Ecco, quest'anno alla Lazio sono capitate due eliminazioni dalle Coppe "da Roma". Tante aspettative, squadra più forte dell'avversaria, eppure una volta sei fuori ai rigori e una volta prendi 4 gol in 20 minuti. NON E' UNA COSA DA LAZIO.
Non è da Lazio l'eliminazione ai rigori. Ai rigori raramente ci siamo arrivati, nella nostra storia. Quali brucianti eliminazioni ci sono state ai rigori, nella nostra storia? Ve lo dico: nessuna. Col Torino in Coppa Italia 'na quarantina d'anni fa.
Vogliamo ricordare quelle della Roma? Due finali perse ai rigori, più un ottavo di CL con l'Arsenal.
E Salisburgo non vi ha ricordato Carl Zeiss Jena-Roma? A me sì. Molto più Carl Zeiss Jena-Roma che non Tenerife-Lazio.
Voi sicuramente no, evidentemente, ma io la riflessione che ho fatto dopo Salisburgo è che queste due eliminazioni "non ci appartenevano", storicamente. Era roba loro, non nostra.
Chiaro, poi, che ove mai anche il campionato finisse con un epilogo mortale, per me sarà la stagione del romanista in tutto e per tutto.
Se per tanti di voi non sarà così, va bene. Lo rispetto e ci mancherebbe altro.
Ma a me saprebbe di stagione molto poco laziale ma evidentemente - paradossalmente - è perché penso che la Lazio non sia una squadra "sfortunata" e che, come detto in principio, sia una squadra cannibale, che capitalizza al massimo tutte le sue risorse tecniche e morali.
Del resto, se in queste dieci stagioni, a trofei siamo 4 a 0 contro la Roma, pur essendo arrivati solo 2 volte davanti a loro, un motivo presumibilmente ci sarà.
Loro sono stati più forti in questo decennio (in alcuni anni anche molto nettamente) eppure non hanno vinto una fava in 10 anni. Solo coincidenze?
Con quella frase pensavo di dire una cosa molto laziale ma a molti non è piaciuta, pazienza.
Almeno ora l'ho spiegata meglio.
Infine, vecchio discorso.
Ma quelli che intervengono sui post altrui senza entrare nel merito ma solo per dire, nella migliore delle ipotesi, avete rotto er cazzo d'esse pessimisti, disfattisti, menagrami, scettici, sfiduciati, nichilisti...precisamente, cosa temono?
Quale è il rischio che pensano si possa correre?
Il rischio è che Immobile legga quanto si scrive qui, si deprime e in campo non segna ripensando a quanto scriviamo qui?
Oppure il rischio è che poi allo stadio chi qui esprime pessimismo fischia al primo errore e allora si fa pedagogia preventiva?
Cosa c'entra lo stadio domenica con quello che scriviamo qui? Quale è la relazione?
A me 'sta cosa fa diventare pazzo.
Se uno scrive che perderemo 0 a 5, che ve ne fotte?
Se uno a inizio anno scrive che arriveremo quattordicesimi, che ve ne fotte?
Perché non si risponde nel merito e basta?
Ripeto, quale rischio si può concretamente correre se un netter pensa che perdiamo tanto a poco e, viceversa, quale beneficio ne ricaviamo se uno pensa che vinciamo tanto a poco?
Qualcuno, davvero, provi a spiegarmelo.
L'unica spiegazione che accetterei è che i giocatori entrano qui, leggono e si condizionano negativamente.
Però, mi servono le prove di questo. O almeno degli indizii.
Perché, a parte Lucas Leiva (amore mio bello) che nel giorno libero va a Ravenna a vedersi i mosaici, gli altri giocatori il tempo libero lo passano alla playstation o in qualche locale in caccia di culi.
Che vengano qua a leggere non ci credo.
E quand'anche lo facessero, se dalla lettura ne uscissero condizionati negativamente, vuol dire che sono inadeguati. O almeno inadeguati a giocare nella Lazio, che è una squadra che dovrebbe avere nel suo "elenco" solo giocatori con testicoli cubici e fumanti.
(A parte, poi, che manco parlo per me perché, di fondo, sono un ottimista in fatto di Lazio. Molto raramente nei pronostici d'inizio anno sbaglio in negativo la posizione in classifica o, in generale, il tipo di stagione che farà. Semmai tendo a sbagliare in eccesso.
Quest'anno ho detto sesto posto, finale di Europa League e semifinali di TIM CUP. Alla fine, ci ho quasi preso, suvvia).