Ditemi qualcosa di positivo, è un incubo.
Una calda sera di luglio di dodici anni fa Simone Inzaghi si presentò sotto la Curva Nord per brindare e festeggiare insieme ai tifosi la salvezza della Lazio dal fallimento imminente.
Forse non avrà ancora esperienza però alla Lazio è legato, non solo per i milioni che ha guadagnato.
Per quanto riguarda la poca esperienza e l'azzardo di affidare a lui la panchina in questa stagione che si preannuncia da battaglia, mi viene in mente il percorso dell'attuale allenatore del Milan, dopo esser subentrato per tappare una falla in una barca che affondava e aver adempiuto al compito, a fine anno non venne confermato ed al suo posto chiamarono uno per fare una rivoluzione e cambiare il modo di fare calcio in Italia, dopo dodici mesi lo esonerarono e rimpiansero il non aver confermato quel giovane allenatore degli allievi.
La morale può essere che chi ha qualità prima o poi le tira fuori e che se è fortunato gli si può presentare l'occasione giusta e dimostrare quel che vale, senza nulla togliere ai maghi della panchina ed ai santoni del sudamerica.
Forse non vedremo un calcio spumeggiante ma alla fine quel che conta e metterla in fondo alla rete, per farlo servirà prima di tutto che i giocatori lo seguano e soprattutto che la società gli completi l'organico con elementi validi.