Quella zona intorno al Gazometro nel tempo si è riempita di murales ed è diventata una sorta di galleria permanente all'aperto.
Si sono cimentati artisti internazionali, non sono graffiti stile hip hop, ma opere varie, ritratti.
Se vi capita buttate un occhio, ma anche due, sul graffito monumentale che circonda le facciate del palazzo occupato a via del Porto Fluviale, tra via delle Conce e via Ostiense.
Le gigantografie dei calciatori che hanno vissuto onore e disonore nella loro carriera le ho intraviste di sfuggita, a via del Porto Fluviale.
Conto di tornarci, abito poco distante e la zona mi è di passaggio continuo.
Comunque così al volo non mi è dispiaciuta, ho intravisto Mihalovic e, mi pare, Cordova.
L'idea è interessante, mi sembra un intervento artistico apprezzabile da molteplici punti di vista.
In una città in cui i Laziali sono costantemente attentati, che ha visto graffiti ruffiani di totti sulle scuole e sui palazzi, un' opera equilibrata che non discrimina nessuno e non strizza, in modo laido, l'occhio alla maggioranza; che descrive, senza prendere parte, con taglio inedito l'intreccio osceno avvenuto tra loro e Noi.
In ultimo, anche un messaggio di sport, forse.