No, non sono d'accordo, anche se non riuscirò a spiegarti perché.
Se la squadra fosse costruita attorno a un giocatore, questo dovrebbe intervenire in ogni azione andata a buon fine (diciamo un'azione che si conclude con un gol, o un palo, o una parata, o un tiro fuori di poco, o un errore marchiano di chi doveva spingerla in porta, o un intervento miracoloso di un difensore avversario, o un fallo subito).
Trattandosi di un attaccante, poi, questo significherebbe un tiro, un assist, o un dribbling che crea la superiorità numerica negli ultimi 30 metri.
Disinnescata questa "chiave di volta" - per meriti dell'allenatore avversario, o perché il fenomeno ha una giornataccia, o perché si trova davanti un marcatore ispirato - la squadra si troverebbe "spezzata", non so se mi spiego bene.
Guarda, ti porto un controesempio: io ho in mente la "squadra perfetta", secondo i miei parametri (cioè secondo ciò a cui vorrei che la Lazio tendesse, in termini di organizzazione di gioco). Ed è una Lazio del passato: la Lazio dell'ultimo scudetto.
Sento di continuo dire "meritavamo lo scudetto dell'anno prima ancora di più di quello vinto". Ecco: col cazzo. La Lazio che vinse lo scudetto era una squadra "assoluta", in un senso: non sapevi chi avrebbe segnato (capocannoniere Salas, 12 reti), né proveniendo da dove. Sapevi solo che sarebbe successo.
attenzione, non ho detto esattamente questo, e rispondo pure a jeffry.
una delle prime cose che ho scritto è che
devi saper trovare altri modi per esprimerti.
altrimenti in caso di giornataccia o assenza del giocatore X ti ritrovi con una squadra spezzata, giustamente. è il famoso piano B, che tutte le squadre prevedono (ma anche un piano C, un piano D e così via...).
quando faccio riferimento all'inter costruita attorno a milito, non dico che per i suoi piedi passano tutti i gol o le azioni pericolose dell'inter, è chiaro che è impossibile.
ma tatticamente è così, perché la prima cosa che fanno gli interisti con palla al piede è controllare la posizione dell'argentino, per poi regolarsi di conseguenza. cioè, è questo che intendo con squadra costruita attorno a un giocatore: la palla poi può passare anche per altre rotte, lontane decine di metri da milito, e può anche finire in gol senza che milito abbia fatto nulla di appariscente, ma non fa niente. tatticamente l'attitudine collettiva della squadra è quella. appena prendo palla, chiunque io sia, la prima IF è: dove sta milito?
è chiaro che se questo giocatore non è tatticamente molto specializzato, ma interpreta il suo ruolo in maniera statica, come zarate lo scorso anno, la squadra non riesce a girare e si affloscia su sé stessa.
milito invece, a 30 anni, è proprio questo tipo di giocatore, in grado di mettersi a completa disposizione del suo mister e di stare concentrato su ogni singolo spezzone di partita, anche quando la palla è lontana 70 metri da lui, per tutti i novanta minuti. con il bayern monaco è stato a dir poco spettacolare, ma non solo per i due gol, quanto per il fatto che è riuscito a trasformare ogni palla in oro. c'è stata un'azione nel primo tempo in cui l'inter stava per riguadagnare palla, ma ancora non l'aveva fatto: ebbene lui già stava tagliando in diagonale per andare a occupare uno spazio senza una ragione vera, tanto è vero che il suo marcatore diretto non l'ha seguito proprio perché razionalmente quello era un movimento assurdo. un secondo dopo riceve palla non mi ricordo chi e la prima cosa che fa è verticalizzare su milito proprio in quello spazio. milito riceve palla, la stoppa e libero da marcature può mettere tranquillamente sneijder davanti al portiere, con l'olandese che spreca banalmente. non so se ve la ricordate quell'azione, perché è emblematica, molto più dei gol che poi realizzerà durante la finale.
ecco, io in squadra ho un milito, uno che riesce a fare queste cose (ibra è uno che queste cose non le ha mai fatte... per carità, baciato in fronte da madre natura per qualità fisiche e tecniche, ma mentalmente una classe sotto a milito... mourinho non a caso l'ha lascisto andare senza troppi rimpianti... e te credo, c'ha rifatto una squadra impressionante: milito, eto'o, thiago motta, sneijder, lucio...
), uno che non solo quando gli capita la palla sul piede ti purga senza pietà, ma anche capace di dare una direzione tattica al lavoro dell'intera squadra e non provo a costruirci la squadra intorno? sono un folle, oppure non so fare il mio lavoro.
zarate troppa pagnotta dovrà mangiare per arrivare a questi livelli. ma secondo me zarate è uno che con un allenatore che sappia guadagnarsi la sua attenzione e lo sappia stimolare, può tentare di avvicinarsi al grado di completezza calcistica di milito, per diventare davvero l'uomo attorno a cui è costruita la squadra, che non vuol dire, spero si sia capito, soltanto tiri, assist o dribbling.
(mi parli della Lazio scudettata: se ci pensi, quella squadra era davvero costruita attorno a un singolo giocatore, però... guarda a centrocampo, sì, proprio lì in mezzo... era lui... hai ragione quando dici che era imprevedibile in fatto di segnature, ma prova a pensare a un uomo che l'anno prima non c'era e che col suo gioco riusciva a invitare i compagni al movimento giusto, quasi indicandogli la via... ecco, passa di lì, tie' vai a fare gol, su, ci riuscirebbe pure un bambino... non te lo ricordi? maradona ancora se lo ricorda, invece... se sta ancora in giro a quei livelli, 10 anni dopo, un motivo ci sarà...)