Concordo con quanti individuano nell'allontanamento di Rossi l'inizio della slavina.
Di certo, neanche i più estremisti tra i detrattori del presidente pensavano che si sarebbe potuti arrivare al disastro tecnico e manageriale di questa stagione.
A mio modo di vedere, il punto dove si è consumato e sublimato il fallimento della politica presidenziale è stata la vicenda Pandev. Il delirio di onnipotenza ha fatto strame di ogni principio di logica e convenienza aziendale per non parlare del diritto, con il risultato di produrre l'assurdità di vedersi sfilare uno dei migliori calciatori della rosa a ZERO euro. Già questo è più che sufficiente per chiedere o anche per dare le dimissioni: troppo evidente e imponente è la prova di incapacità e inadeguatezza.
Secondo alcuni, il presidente avrebbe riflettuto e molto sugli errori di questa stagione.
Il tempo stringe e la stagione nuova sta per arrivare, anche se dobbiamo ancora capire cosa ne sarà di noi il prossimo anno (siamo ottimisti ...). In ogni caso i risultati arrivano soltanto con la paziente costruzione di una struttura composta da persone dotate di PROFESSIONALITA', COMPETENZA e AUTONOMIA decisionale, stante la strategia che deve essere fissata dai massimi dirigenti della società.
Nel breve è auspicabile che arrivino dei manager esperti conoscitori del mondo del calcio, ma bisogna fare in fretta. Non basta un Peruzzi che fa da raccordo con lo spogliatoio (compito la cui necessità ed efficacia mi sfugge), anche se può essere utile.
Nel lungo periodo, da settembre in poi, è necessario e non più procrastinabile il cambio di proprietà.
Il tempo è maturo: il conducente accosti e si faccia da parte, con tanti ringraziamenti.
La LAZIO ha bisogno di ripartire, di svilupparsi, di aprire una nuova ERA. Basta con le emergenze.