i ventenni (ancora per poco mi ci posso mettere dentro) non hanno dato il cambio anche (e non solo) perché quelli prima di loro hanno reso il tifare la Lazio come una cosa secondaria.
quando i ventenni erano piccoli già si abbandonava la Lazio per seguire battaglie personali.
L'esempio era pensare al proprio orticello ed al proprio egocentrismo e non alla Lazio.
lo stadio era terreno di guerra e non una festa,era sputare odio non dare amore....
ci si prendesse qualche responsabilità (ovviamente non intendo te,ci mancherebbe ) se una generazione è saltata.
chi semina vento raccoglie tempesta,avoja a mea culpa da fa per alcuni....
Quello che tu dici, sacrosanto, a mio avviso spiega bene il fenomeno ma in una misura parziale.
Cioè, te lo do buono per una perdita secca di 10.000 spettatori di media ma 20.000 mi paiono un po' troppi.
Quand'anche negli anni '90 ci fossero stati San Francesco e San Filippo Neri in Curva Nord, a mio avviso molti tifosi da stadio non sarebbero "nati" lo stesso.
E' un qualcosa che dipende proprio da un nuovo modo di vivere il calcio e la propria squadra da parte di chi oggi ha 12, 16 o 20 anni.
Per me andare allo stadio a 14 anni era un'eccitazione senza prezzo. Oggi a tanti adolescenti je pesa il culo, andarci. Non la vivono, mediamente, con la trepidazione con cui potevamo viverla in anni in cui o andavi allo stadio o te la raccontavano.
Mi è capitato di parlare con alcuni ragazzi che si dicono tifosi laziali. Seguono anche abbastanza, eh. Ma allo stadio non ci vanno e manco gliene frega niente di andarci.
E manco gli posso dire "non sai che ti perdi", purtroppo.