Io sto con il presidente della Lazio

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Offline galafro

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Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #520 il: 30 Gen 2018, 09:09 »
Ok, aldilà delle preferenze politiche di ognuno di noi, come Lazio ci conviene
avere il presidente senatore ( sempre se viene eletto ) oppure è un'ulteriore rottura de cazzo?
Non lo so. Certo il Comune in mano ai 5 stelle e la regione forse pure o al massimo al pd, sarà dura farsi approvare un progetto stadio. D’altra parte se rimaneva fuori sarebbe stato più facile? Non credo.
Io credo invece che si sia convinto a entrare nell’agone politico una volta vistasi sbarrata la strada all’interno degli organi sportivi.
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #521 il: 30 Gen 2018, 09:19 »
L'ultimo commissariamento è stato quello di Guido Rossi/Pancalli.

Un Commissariamento che ha fatto da sponda nelle Istituzioni Calcistica a quella porcata pilotata che risponde al nome di calciopoli.

Mi aspetto di tutto, ora.

Diaconale e Lotito candidati con FI. Era necessario?

Per me si, e mi auguro che Lotito sia eletto e nominato componente della 7° commissione, dove potrà tenere sotto tiro costante Malagò.
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #522 il: 30 Gen 2018, 09:20 »
Per me si, e mi auguro che Lotito sia eletto e nominato componente della 7° commissione, dove potrà tenere sotto tiro costante Malagò.

cioè?
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #523 il: 30 Gen 2018, 09:23 »
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #524 il: 30 Gen 2018, 09:41 »
Non avete capito un caz.....finalmente la farsa e' finita, adesso si puo' ripartire  :o


Dalla farsa alla svolta, il calcio può ripartire© ANSA
Il commento del Condirettore sulle elezioni Figc e sul prossimo intervento del numero 1 del Coni Malagò

 Stefano Barigelli

MARTEDÌ 30 GENNAIO 2018 08:10

E’ una buona notizia per il calcio italiano. Meglio il commissariamento della Figc di un accordo al ribasso, fatto di spartizioni e poltrone. Tanto una terza via, normale, di leale assunzione di responsabilità e di un progetto condiviso da cui ripartire, questa classe dirigente qui non l’ha voluta mai imboccare. In queste settimane abbiamo purtroppo capito che il nostro calcio non solo non sa più vincere, ma non sa neanche perdere. Dopo il fallimento mondiale è stata imboccata la strada della continuità come se niente fosse accaduto. Abbiamo trascorso mesi assistendo a spettacoli avvilenti, soprattutto nella Lega di serie A, la Confindustria del pallone, specchio fedele di una classe dirigente che sa solo litigare. Malagò per questo ha insistito dall’inizio, sostenuto con determinazione dal ministro Lotti, per il commissariamento. Non per il gusto di invadere il cerchio magico del pallone, ma per l’assoluta sfiducia che questo potesse autoriformarsi. L’autonomia non basta reclamarla, bisogna meritarla. Il commissario è una grande opportunità per fare quelle riforme senza le quali ci allontaneremo sempre di più dalle élite mondiali. A cominciare dal settore tecnico, dai vivai, dai centri federali. Poi c’è da nominare un ct per la Nazionale umiliata dall’liminazione svedese e da rianimare la serie A, richiamandola alla propria missione: essere il traino non solo economico dell’intero settore. La palla passa ora al Presidente del Coni che dovrà individuare figure e disegnare un percorso. C’è molto da fare. Non sarà un commissariamento lampo.


io per la Lazio la vedo brutta

Pure io. Leggiti le sottili minacce del Conte Pinci, sciccoso lecchino al servizio del dott. Malagò e dei cappuccini etruschi......

A 77 giorni dall’eliminazione dal Mondiale l’assemblea elettiva della Figc non è riuscita a eleggere il nuovo presidente. Quattro scrutini non sono serviti a scegliere né a trovare un accordo tra Gabriele Gravina, Cosimo Sibilia e Damiano Tommasi, ed ora a via Allegri torna il commissario come nel 2006 durante Calciopoli: giovedì la giunta straordinaria del Coni.
Di che cosa stiamo parlando
E ora chi lo fa il commissario?
La domanda circolava insistente nella sala dell’assemblea federale mentre, tra le chiome imbiancate della prima fila, il presidente De Lise annunciava: «Non abbiamo un presidente». La risposta possibile però è una sola: Giovanni Malagò.
Non può che affidare a sé stesso, il n.1 del Coni, l’incarico di riformare il calcio in crisi perenne. Lo sapeva da giorni, visto che lo scenario l’aveva quasi suggerito ai tre candidati: «Rimandate il voto o dovrò commissariare». E aveva già convocato per il 1° marzo la Giunta ad hoc. Ieri ha passato la giornata al Foro Italico, col segretario generale Fabbricini, e mentre lo schermo sulla scrivania trasmetteva la diretta streaming della votazione il suo telefono squillava frenetico: dall’Hilton chiedevano lumi e raccontavano di trattative saltate e scenari in divenire. Dopo la fumata nera, la nuova convocazione della Giunta straordinaria: si riunirà giovedì alle 15 e voterà la decisione, da quel momento la palla passerà a lui. Un’agenda non c’è, per questo Malagò si è preso qualche ora, per pianificare la griglia delle priorità.
La parola chiave è “riforme”: quella dello statuto federale, dei campionati, persino della giustizia sportiva. Di certo, Malagò dovrà scegliere 5 o 6 sub commissari a cui delegare le responsabilità specifiche in Figc. Il Club Italia potrebbe finire nelle mani di Costacurta, con cui condividere la decisione più attesa: quella della panchina della Nazionale. Il favorito è Roberto Mancini, che ha già detto di gradire. Sibilia aveva in mente Conte, Gravina Ranieri, Tommasi Ancelotti.
Il primo atto però sarà la nomina di un altro commissario: quello della Lega di A, altrettanto incapace di darsi un vertice.
Esclusa la conferma di Tavecchio, il nome che circola è quello di Paolo Nicoletti, oggi sub commissario. E potrebbe anche essercene un terzo, “ad acta”, per le riforme in Federcalcio: lo auspicavano ieri i presidenti di Serie A più vicini al n.1 del Coni.
Poi inizierà il percorso riformista.
Il Coni attraverso i propri Principi informatori cambierà lo statuto Figc, ritenuto “illegittimo”, visto che a differenza di quelli di ogni altra federazione non consente all’assemblea elettiva di votare i consiglieri, che nel calcio sono scelti dalle singole componenti o nominati di diritto. E poi perché fissa la maggioranza necessaria per approvare le riforme nei tre quarti del consiglio: normalmente bastano i due terzi.
Da cambiare pure il “peso” dei voti per l’elezione del presidente federale. Più forza alla Serie A, meno ai dilettanti e alla Lega Pro che ha il 17% pur avendo perso quasi metà delle squadre e una delle due categorie. E poi la formula dei campionati: quasi inevitabile un ritorno alla A a 18 squadre con la B a 20. Altro obiettivo, riorganizzare gli organi di giustizia sportiva che spesso hanno fatto acqua, da Calciopoli al Calcioscommesse. L’inevitabile rivoluzione dopo una delusione come quella del Mondiale in Russia è l’epilogo di una federazione che in 5 anni è andata 4 volte al voto. Malagò aveva detto che alla Figc sarebbe servito «un commissariamento lungo e con ampi poteri». Non meno di un anno, il suo intendimento. I vertici federali si rinnovano entro marzo 2021, dopo la scadenza del quadriennio olimpico: alzi la mano chi è pronto a scommettere che il presidente del Coni abbandonerà prima.
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #525 il: 30 Gen 2018, 10:03 »
L'ultimo commissariamento è stato quello di Guido Rossi/Pancalli.

Un Commissariamento che ha fatto da sponda nelle Istituzioni Calcistica a quella porcata pilotata che risponde al nome di calciopoli.

Mi aspetto di tutto, ora.

Per me si, e mi auguro che Lotito sia eletto e nominato componente della 7° commissione, dove potrà tenere sotto tiro costante Malagò.

Purtroppo ha ragione JS.
L'unico argine all'asse malagol-pd-calciopoli è un Lotito senatore.
Alla regione, dove il centrodestra ha poche speranze sempre meglio la lombardi che Montalbano.
In generale, al contrario di quello che dice zanzalf il pd e i suoi giornali odiano la Lazio come poche cose al mondo

Offline Sonni Boi

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16452
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #526 il: 30 Gen 2018, 10:20 »
La commissione che sui occupa anche di sport e politiche sportive.

https://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Commissioni/0-00007.htm

Sarebbe un conflitto di interessi troppo evidente, credo che eventualmente lo dirotteranno su tutt'altra materia.

Io comunque ancora non ho capito, nè trovo scritto da nessuna parte, quali sarebbero ste famose riforme volute da Malagò e di cui il calcio italiano ha assoluto bisogno.

Qualcuno che mi aiuti?

Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #527 il: 30 Gen 2018, 10:28 »
Sarebbe un conflitto di interessi troppo evidente, credo che eventualmente lo dirotteranno su tutt'altra materia.

Io comunque ancora non ho capito, nè trovo scritto da nessuna parte, quali sarebbero ste famose riforme volute da Malagò e di cui il calcio italiano ha assoluto bisogno.

Qualcuno che mi aiuti?



Secondo quella merda di Matteo Pinci:

l Coni attraverso i propri Principi informatori cambierà lo statuto Figc, ritenuto “illegittimo”, visto che a differenza di quelli di ogni altra federazione non consente all’assemblea elettiva di votare i consiglieri, che nel calcio sono scelti dalle singole componenti o nominati di diritto. E poi perché fissa la maggioranza necessaria per approvare le riforme nei tre quarti del consiglio: normalmente bastano i due terzi.
Da cambiare pure il “peso” dei voti per l’elezione del presidente federale. Più forza alla Serie A, meno ai dilettanti e alla Lega Pro che ha il 17% pur avendo perso quasi metà delle squadre e una delle due categorie. E poi la formula dei campionati: quasi inevitabile un ritorno alla A a 18 squadre con la B a 20. Altro obiettivo, riorganizzare gli organi di giustizia sportiva che spesso hanno fatto acqua, da Calciopoli al Calcioscommesse.

Hai capito cosa vogliono fare questi schifosi?

"hanno fatto acqua" significa che in qualche modo hanno ostacolato le trame del disegno preordinato dal gruppo di interessi che ben conosciamo.

Evidentemente hanno funzionato troppo bene, e questo è intollerabile per i "riformisti".
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #528 il: 30 Gen 2018, 10:30 »
Io comunque ancora non ho capito, nè trovo scritto da nessuna parte, quali sarebbero ste famose riforme volute da Malagò e di cui il calcio italiano ha assoluto bisogno.

Più salmone nei tramezzini ai ricevimenti e possibilmente più escort per i dopo riunioni.
Sto mignottaro fancazzista.
Il peggio dell'Italia che fa schifo.
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #529 il: 30 Gen 2018, 10:45 »
Boh.. a me sembra che vediate troppi fantasmi pronti a distruggere la Lazio.

Non credo a tutti questi complotti con obiettivo la Lazio. Credo che il calcio italiano abbia problemi ed interessi ben più importanti...

Del resto anche tutti questi complotti s favore del riomma non è che abbia portato tutti questi trionfi
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #530 il: 30 Gen 2018, 10:54 »
Del resto anche tutti questi complotti s favore del riomma non è che abbia portato tutti questi trionfi


Sono vivi e negli ultimi ad un livello di esposizione e competitività ben più alto delle loro possibilità.

Miracolosamente illesi da ogni situazione scabrosa pur se evidentemente coinvolti ( intercettazioni Baldini/Auricchio, Genoa-Roma, razzismo, ecc... solo per restare agli ultimi anni).

I trionfi non arrivano perchè sono " la più grande macchina da sconfitta mai inventata"(cit.) e perchè lo stato di vassallaggio al gruppo di potere dietro l'Inter prima e dietro la "Juve" oggi ha avuto chiaramente un costo e gli hanno lasciato le briciole.

Non sono complotti, ma sono dinamiche politiche ben evidenti.
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #531 il: 30 Gen 2018, 11:15 »
Rega' ma la finiamo di buttarla in politica?

“Quella di ieri è una sconfitta di tutti. Sapevamo che non era con le dimissioni di Tavecchio che si sarebbero risolti tutti i problemi. Ma il calcio italiano può sfruttare questa occasione per ripartire”. Così il ministro dello Sport, Luca Lotti, a margine del forum di “Sport Integrity Global Alliance”. Ripartire sì, ma da dove? “Probabilmente dal basso, da come si insegna il calcio. Ma forse anche dalle regole e dagli statuti, però non voglio anticipare quello che sarà il lavoro del commissario”.

Toh, sarà un caso, Zanzy?

Questi avevano già tutto pronto da tempo, forti del cavallo di Troia Tommasi e dell'appoggio della Juventus.

L'estensione del terzo mandato del Presidente del CONI si incardina in questo disegno, tenere sotto l'orbita PD tutto il mondo dello sport italiano( basilare per impatto mediatico e propaganda, oltre che per interessi economici) anche in una legislatura che si preannuncia d'opposizione, in attesa di tempi migliori.

Offline Slasher89

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12177
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #532 il: 30 Gen 2018, 11:16 »
Non avete capito un caz.....finalmente la farsa e' finita, adesso si puo' ripartire  :o


Dalla farsa alla svolta, il calcio può ripartire© ANSA
Il commento del Condirettore sulle elezioni Figc e sul prossimo intervento del numero 1 del Coni Malagò

 Stefano Barigelli

MARTEDÌ 30 GENNAIO 2018 08:10

E’ una buona notizia per il calcio italiano. Meglio il commissariamento della Figc di un accordo al ribasso, fatto di spartizioni e poltrone. Tanto una terza via, normale, di leale assunzione di responsabilità e di un progetto condiviso da cui ripartire, questa classe dirigente qui non l’ha voluta mai imboccare. In queste settimane abbiamo purtroppo capito che il nostro calcio non solo non sa più vincere, ma non sa neanche perdere. Dopo il fallimento mondiale è stata imboccata la strada della continuità come se niente fosse accaduto. Abbiamo trascorso mesi assistendo a spettacoli avvilenti, soprattutto nella Lega di serie A, la Confindustria del pallone, specchio fedele di una classe dirigente che sa solo litigare. Malagò per questo ha insistito dall’inizio, sostenuto con determinazione dal ministro Lotti, per il commissariamento. Non per il gusto di invadere il cerchio magico del pallone, ma per l’assoluta sfiducia che questo potesse autoriformarsi. L’autonomia non basta reclamarla, bisogna meritarla. Il commissario è una grande opportunità per fare quelle riforme senza le quali ci allontaneremo sempre di più dalle élite mondiali. A cominciare dal settore tecnico, dai vivai, dai centri federali. Poi c’è da nominare un ct per la Nazionale umiliata dall’liminazione svedese e da rianimare la serie A, richiamandola alla propria missione: essere il traino non solo economico dell’intero settore. La palla passa ora al Presidente del Coni che dovrà individuare figure e disegnare un percorso. C’è molto da fare. Non sarà un commissariamento lampo.


io per la Lazio la vedo brutta

Io per la Lazio la vedo sempre uguale invece, continueranno a tenerci a bada con arbitraggi dubbi ed attacchi mediatici come hanno sempre fatto fin'ora.

Offline Ranxerox

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18124
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #533 il: 30 Gen 2018, 11:33 »
“Quella di ieri è una sconfitta di tutti. Sapevamo che non era con le dimissioni di Tavecchio che si sarebbero risolti tutti i problemi. Ma il calcio italiano può sfruttare questa occasione per ripartire”. Così il ministro dello Sport, Luca Lotti, a margine del forum di “Sport Integrity Global Alliance”. Ripartire sì, ma da dove? “Probabilmente dal basso, da come si insegna il calcio. Ma forse anche dalle regole e dagli statuti, però non voglio anticipare quello che sarà il lavoro del commissario”.

Toh, sarà un caso, Zanzy?

Questi avevano già tutto pronto da tempo, forti del cavallo di Troia Tommasi e dell'appoggio della Juventus.

L'estensione del terzo mandato del Presidente del CONI si incardina in questo disegno, tenere sotto l'orbita PD tutto il mondo dello sport italiano( basilare per impatto mediatico e propaganda, oltre che per interessi economici) anche in una legislatura che si preannuncia d'opposizione, in attesa di tempi migliori.

Più che altro, rispondendo all'osservazione di Gentlemen qualche post fa, tutto me sembra meno che un commissariamento che ha intenzione di svolgere solo l'ordinaria amministrazione.
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #534 il: 30 Gen 2018, 11:40 »
Per me i commissari nominati saranno due ex bidelli della Sapienza
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #535 il: 30 Gen 2018, 11:42 »
Più che altro, rispondendo all'osservazione di Gentlemen qualche post fa, tutto me sembra meno che un commissariamento che ha intenzione di svolgere solo l'ordinaria amministrazione.

Boh, questo non lo so.

Per me a loro fondamentalmente basta gestire, controllare e amministrare.

Le riforme vere richiedono lavoro, sacrificio e contrasti, che soprattutto con un Governo di segno opposto, non credo che vogliano/possano mettere in campo.

Offline porga

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1600
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #536 il: 30 Gen 2018, 11:49 »
Per me i commissari nominati saranno due ex bidelli della Sapienza

 :lol: :lol: :lol: :lol:

genio
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #537 il: 30 Gen 2018, 11:53 »
Regà io vi ricordo che l'asse renzi-lotti-mattarella hanno insignito pallocca ( pallocca!!!!##!!! ) del titolo di
Commendatore della Repubblica.

Secondo me quello che ci hanno fatto col var è niente rispetto a quello che ci aspetta ora.
Se la roma non va in cl
A- vanno sotto coi buffi
B- il magnifico bobolo insorge, e a seconda di chi vince il 4 marzo c'è  il rischio serio che la mega-speculazione non si faccia.
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #538 il: 30 Gen 2018, 12:03 »
L'ultimo commissariamento è stato quello di Guido Rossi/Pancalli.

Un Commissariamento che ha fatto da sponda nelle Istituzioni Calcistica a quella porcata pilotata che risponde al nome di calciopoli.

Mi aspetto di tutto, ora.

Speriamo vivamente di no, avrebbero il potere di distruggerci in una guerra del genere. A diventare la Juve della situazione ci vuole un attimo. M'è preso l'attimo di pessimismo cosmico, ma come darmi\ci torto?
Re:Io sto con il presidente della Lazio
« Risposta #539 il: 30 Gen 2018, 12:32 »
...ed ecco, immancabile, Monti:

Elezioni Figc: È la disfatta di un sistema, Malagò ha voluto la palla, ora la giochi
Il nostro calcio ha toccato il fondo, i tifosi ne subiscono il fallimento. Ora tocca al presidente del Coni rifondare la Federazione

E ora sia convocato d'urgenza il commissario Maigret. O Montalbano se preferite. Anzi, scenda direttamente in campo l'ispettore Jacques Clouseau perché solo il sublime Peter Sellers nei panni della Pantera Rosa potrebbe far luce sul mistero buffo del calcio italiano che, nel giorno delle elezioni, decide di non decidere. Di fare autogol. Di consegnarsi, scheda bianca e mani alzate, al grande "nemico". Ovvero all'autorità costituita rappresentata dal presidente del Coni Giovanni Malagò il quale, con astuzia perfida e una buona dose di fortuna, ha atteso che l'allegra brigata dei contendenti alla Figc si schiantasse da sola contro un muro. Li aveva avvertiti. E ciò fa di lui - nella sconfitta del buon senso - il vincitore di giornata. Ma a che prezzo...

IMPOTENTI — Ieri la nostra pelota sgonfia è caduta che più in basso non si può. La data della storica figuraccia mondiale con la Svezia è scolpita nella pietra: 13 novembre 2017. Per uscirne ci voleva un'idea forte. Bene. In due mesi e mezzo di gestazione, la natura provvede ampiamente alla nascita di un bel gatto e, con una settimana in più, persino di un leopardo. In 77 giorni, invece, il sistema calcio non è stato capace di partorire un topolino e si è condannato all'irrilevanza. Milioni di tifosi, pomposamente chiamati stakeholders ma mai realmente rappresentati e tutelati, ne subiscono il fallimento. Sarebbe ingeneroso addossare ai tre contendenti alla presidenza le responsabilità, anzi le irresponsabilità, di un intero movimento. Semplicemente ne rappresentano bene l'impotenza. Sibilia è un politico di lungo corso e come tale si è comportato sbagliando i calcoli e accompagnando nel disastro il suo grande elettore Lotito. Gravina, che nel lotto mi è parso il più preparato, ha pagato l'usura di una lunga presenza ai vertici. Tommasi, a cui va riconosciuta una pervicace coerenza, in realtà ha rinunciato a vincere e quindi a governare: può darsi che si sia guadagnato una posizione migliore nella partita a scacchi che seguirà ma non c'è sconfitta concreta (e di tutti) che possa essere trasformata in vittoria morale.

AMBIZIONE — Adesso palla al commissario. Personalmente non ho mai amato l'uomo del destino ma visto che ci tocca, il catalogo è questo... In un tempo ragionevolmente lungo, un anno almeno, dovrà rifondare la Federazione; cambiare l'aritmetica assurda prevista dallo statuto modificando i pesi delle componenti e i criteri di rappresentanza così che la metà più uno possa finalmente decidere; dare una prospettiva al litigioso condominio della serie A; porre le basi per la riforma dei campionati e dei centri federali; trovare un c.t. della Nazionale capace di imprimere vigore al cambiamento. Programma ambizioso per un uomo ambizioso. Inutile sfogliare la margherita del totonomine. Il commissario può avere un solo volto: quello di Giovanni Malagò. Ha reclamato a lungo il pallone. Ora scenda in campo e lo giochi. L'umore generale è quello che è, ma non saremo spettatori pronti a fischiarlo: la partita è decisiva e se vince lui alla fine vinciamo tutti noi.


Avete capito quello che ci aspetta, si o no?

 
 

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