ESCLUSIVA Radiosei - Di Vaio: "Keita un predestinato, la Lazio si rialzerà. Nesta? Allenare la Lazio è il sogno di tutti"
Il 20 novembre del 1994, all'Olimpico, la Lazio di Zeman otteneva una roboante vittoria contro il Padova, 5-1 il risultato finale. Quel giorno, Marco Di Vaio fece il suo esordio in Serie A e, come si trattasse del migliore dei sogni, realizzò il primo di una lunga serie di gol nella massima serie nostrana. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radiosei, il bomber romano ha voluto raccontare le sensazioni provate in quella splendida giornata: “La più grande emozione vissuta da calciatore! Segnare all'Olimpico, nel giorno dell'esordio, indossando la maglia della squadra per cui fai il tifo è stato il massimo. Il sogno di una vita per chi come me ha sempre sperato di poter diventare calciatore”. Nel match giocato ieri al Tardini, stessa sorte – o quasi – è toccata a Keita, che a 18 anni ha trovato la sua prima rete in campionato. Di Vaio, che segue le sorti della sua Lazio dal Canada, non ha visto giocare spesso il giovane attaccante spagnolo, ma il gol visto ieri, a suo avviso, lascia pochi dubbi sulle sue qualità: “Un ragazzo che segna in quel modo, con quella freddezza, è un predestinato. Ha qualcosa più degli altri e si vede. Adesso va protetto e coccolato, i giovani vanno fatti crescere con tranquillità. Nonostante la brillantezza mostrata da Keita in questo periodo, freschezza che ha giovato alla squadra, credo che Petkovic lo debba gestire e preservare. Giocatori del genere vanno accompagnati e protetti... Guardate quanto successo ad El-Sharaawi nella passata stagione: dopo pochi mesi da titolare già si parlava di lui come fosse un campione, nell'arco di pochi mesi è poi diventato un oggetto misterioso”. Dopo essersi soffermato sulle qualità del giovane aquilotto, Di Vaio si torna a parlare della squadra di Petkovic: “La rosa della Lazio è molto buona, può dire la sua e conquistare un piazzamento per l'Europa League. Recentemente ho visto la partita contro il Cagliari ed ho potuto constatare quanto sia importante Klose per questa squadra, il suo ingresso ha dato la sveglia a tutti i compagni. Probabilmente manca ancora una identità ben definita, quella stessa identità che ha invece ritrovato la Roma. Lo Scudetto? Credo che lo vincerà la Juventus, nonostante l'ottima partenza dei rivali giallorossi”. In chiusura di intervista, l'indimenticato bomber - cresciuto con l'aquila sul petto - svela quello che sarà il suo futuro, ma un pensiero va anche al suo amico ed ex compagno di squadra, Alessandro Nesta: “Rimango un altro anno da giocatore a Toronto, pensavo di smettere ma la stagione trascorsa è andata molto bene e ho giocato quasi tutte le partite, perché smettere? Non ero pronto per cambiare pagina, nel futuro invece mi piacerebbe diventare un direttore sportivo, ma la strada è ancora molto lunga e ci sarà tanta gavetta da fare. Nesta? Purtroppo ha avuto molti infortuni e per lui era arrivato il momento di appendere gli scarpini al chiodo. Ha dichiarato di voler diventare allenatore e lo vedo bene in quel ruolo, anche lui è un predestinato. Il tempo dirà se sarà un buon mister. Allenare la Lazio per lui sarebbe molto bello, lo strappo e la lite con i tifosi biancocelesti lo hanno ferito molto, lui non sarebbe mai voluto andare via da Roma. E'stato costretto a farlo, la sua cessione era inevitabile”.