In mia opinione, la componente trofei è una delle diverse componenti che determinano la famosa “asticella” o meglio la “crescita del club”.
I trofei vinti sono importanti, oltre che per l’aspetto godereccio e di bacheca, anche per veicolare l’immagine lazio, e sono gli elementi più importanti di cui disponiamo per portare a nostro favore le diatribe con tifosi rivali e cugini vari ma anche fare un po’ di operazione simpatia pro-lazio; ad es. grazie alla supercoppa forse qualche altro amichetto di mio figlio juventino ma figlio di laziali tiepidi, riesco a portarlo allo stadio sperando che di lazio si ammalino anche loro. Perché questo è uno spot che conta, io vinco la coppa tu no. E vivaddio. Brava società. E i tifosi tutti dovrebbero non solo goderne a pieno tralasciando le diatribe anti-lotito, ma anche sfruttandolo a dovere per i nostri interessi (e qui molti tifosi sono manchevoli diciamolo-ma si apre un altro discorso da fare a parte).
In un discorso più complessivo e completo, l’asticella o la crescita club è per me composta da elementi classificabili in una componente sportiva ( i trofei - ponderati per importanza e grado di difficoltà, le posizioni in campionato, le partecipazioni a quali e quante competizioni europee ed i risultati conseguiti) e in una componente societaria (gli investimenti strutturali – stadi ed impiantistica-, la fidelizzazione dei clienti tifosi, l’andamento dei ricavi, l’attrattività verso soggetti esterni investitori , gli accordi commerciali, la rete distributiva, la forza del marchio). Sono più o meno poi gli elementi che i principali studi annuali di primarie società di consulenza considerano, nella determinazione del valore dei club a livello europeo
Se quindi ci portiamo su questo piano, la sola vittoria di coppe nazionali, anche per la caratteristica di simile competizioni (poche gare o gare secche) e la tendenza dei principali club a considerarle “terze competizioni”, non sono per me sufficientemente rappresentative della crescita di un club.
Nel caso lazio ad esempio, abbiamo avuto sempre un ottimo risultato in tali competizioni, mentre risultati inferiori , a volte sotto le aspettative, sono stati conseguiti in termini di piazzamenti in campionato, partecipazioni a competizioni europee e risultati conseguiti nelle stesse. Strettamente legato a questo aspetto è la crescita del parco giocatori, attraverso il mercato esterno e la valorizzazione interna.
Dal punto di vista societario, in questo decennio la società non ha effettuato investimenti strutturali, riferendosi all’assenza di un progetto ufficiale per uno stadio di proprietà, ad investimenti rilevanti sul centro sportivo, o alla creazione effettiva dell’accademy.
Una buona politica è stata avviata per quanto concerne i negozi di proprietà, con però risultati in chiaro scuro visto che la lazio guadagna solo circa 1/1,5 M dal merchandising (e qui si ricollega anche il problema della scarsa fidelizzazione del tifoso) e manca ancora il negozio più importante in centro che prima o poi dovrebbe arrivare ma ad oggi ancora no.
Ottima la politica del settore giovanile, che ha portato molti giovani in prima squadra e vedremo quanti di questi si tradurranno effettivamente in titolari importanti o plusvalenze ricche, però l’impostazione è secondo me molto buona e la valuteremo nel lungo periodo. Molto meno buona l’attività di affiliazione delle scuole calcio nel comune di roma, e chiunque abbia un figlio che voglia fare scuola calcio senza frequentare ambienti riommici, ben sa delle difficoltà a cui mi riferisco.
Il fatturato (escludendo la componente plusavalenze, a cui questa gestione per scelta ricorre poco) è più o meno costante e non è cresciuto significativamente, con però la riduzione degli introiti derivanti dalle gare, ovvero la componente fidelizzazione fisica del proprio bacino di utenza (la lazio ha perso moltissime presenze allo stadio in questi anni sia come biglietti che come abbonati), compensata da un aumento dei diritti tv nel corso degli anni, che però in un certo senso è una componente “meno sana” del fatturato.
Gli accordi di main sponsorship sono arrivati solo quest’anno e per molto tempo mancanti, mentre quelli di sponsor tecnico furono inizialmente al ribasso rispetto ai preesistenti (puma) e solo nell’ultimo rinnovo di nuovo cresciuti i valori, per cui anche cui ci attendiamo un miglioramento dei conti, finora penalizzati.
Insomma la visione complessiva delle cose per me porta a dire che la lazio ha realizzato nel corso di questi anni diversi passi avanti e qualche passo indietro, ma mediamente cè sempre stata una tendenza a fare un passetto avanti pur se abbastanza lentamente ed ha, in questo contesto conseguito ottimi risultati (come i 4 trofei nazionali) cui occorre dare merito a lotito.
In sostanza un miglioramento, anche considerando da dove si è partiti, cè stato e non si puo negare, forse un po’ attenuato nella percezione di tanti, dal fatto che la gestione dura da tantissimi anni e forse l’attesa era per qualcosa di più veloce e intraprendente.
Oggi cè qualche segnale che tale miglioramento possa subire un’accelerata e credo sia la speranza e l’aspettativa di tutti.
Ovviamente tutti questi elementi possono essere anche oggetto di classificazione e confronto con gli altri club sia italiani che esteri, per capire sia i nostri gap che i nostri punti di forza e per questo è possibile approfondire nei vari report annuali.
In sostanza però, nel lungo post, dove mancano sicuramente altri spunti, questi sono i principali elementi che rappresentano il mio (ovviamente personale) concetto di crescita del club o, più comunemente, “asticella”.