Ledesma ai tifosi: "Lunedì amaro, derby indirizzato dall'arbitro...". Sul gesto di Totti: "Questione di lealtà e sportività, qualcuno ne è sprovvisto...". Sul futuro: "I matrimoni si fanno in due, serve un progetto di crescita"
Fonte: Daniele Baldini - lalaziosiamonoi.it
Rabbia, amarezza, rimpianti. Il giorno dopo la cocente sconfitta subita nel derby, la Lazio si sveglia con il peggiore degli umori. Le immagini della stracittadina scorrono ancora crudelmente nella mente dei tifosi laziali, che nel primo pomeriggio hanno sfogato la propria delusione sul web. L’occasione l’ha fornita nuovamente il blog on line di Cristian Ledesma (cristianledesma.com), che nei giorni scorsi aveva promesso una prova di coraggio e ardore. Così è stato, ma non è bastato: “Bisogna saper perdere, ma bisogna anche saper vincere. E’ questione di stile e sportività: qualcuno ne è sprovvisto”. Si apre così l’incontro virtuale che il playmaker argentino dedica ai suoi sostenitori. Un riferimento non troppo velato alla recidiva e discutibile modalità di festeggiamento del capitano della Roma, Francesco Totti, che al triplice fischio finale del signor Tagliavento non ha esitato a ripetere il gesto del pollice verso sotto la Curva Sud, dopo le polemiche del derby di andata: “Inizialmente mi sono arrabbiato più per la mia espulsione, poi me l’hanno riferito… alla fine della gara eravamo tutti molto arrabbiati. La manata di Totti a Dias? Era da rosso, ma forse con un altro arbitro...”.
Sull’andamento della partita, il numero 24 di Reja non ha dubbi: “Io non direi che nel secondo tempo abbiamo avuto un calo emotivo – sostiene rispondendo ad un tifoso - . Noi abbiamo giocato meglio della Roma, purtroppo, però, dopo il rigore la partita l’ha indirizzata l’arbitro. La scenografia della Curva è stato uno spettacolo bellissimo, da 10 in pagella, non meritava il risultato finale. Alla fine ho commesso un errore (espulso per proteste, ndr), ero nervosissimo per l'atteggiamento dell'arbitro e lo sono anche oggi. Non mi sono fatto espellere per dimostrare qualcosa – come sostiene una ragazza - è l'ultima cosa che mi sarei aspettato di sentirmi dire, non sono tanto stupido”. A causa del rosso rimediato al 46’ del secondo tempo, sarà costretto a disertare la delicata trasferta con il Genoa: “Non faccio calcoli, aspetto la decisione del giudice sportivo e non credo che vengano squalificati altri compagni a sorpresa. Ora l’obiettivo è la salvezza, io ci credo. E' un lunedì nero per tutti ragazzi, ma ora la testa deve andare a Genova – sottolinea Ledesma, che esclude che fra due settimane contro l’Inter la Lazio possa farsi condizionare dalla volata Scudetto che vede coinvolta la dirimpettaia cittadina - . Io penso solo ai punti che servono alla Lazio, la Lazio viene prima di tutti”. Nel calderone delle recriminazioni biancocelesti è chiaro che ci finisca anche Sergio Floccari, che in apertura di ripresa ha vanificato l’occasione del match: “Il rigorista era Floccari, non pensiamoci più – dice Ledesma facendo scudo sul bomber di Vibo Valentia - . E’ un peccato che sia andata così, ma non facciamo di Sergio il colpevole… a fine partita stava male”.
L’occasione che concede la rete è sempre propizia per avere aggiornamenti sul futuro dell’argentino: “La mia testa è alla Lazio – dice convinto ad un tifoso dell’Inter che gli chiedeva lumi sull’interessamento del club di Moratti - . I momenti brutti ti fortificano ne sono convinto sia a livello personale (e chi più di me può saperlo) che di squadra. Non è stata una stagione in particolare ad avermi legato di più ma a poco a poco a partire dalle prime partite e fino ad arrivare a questa stagione in particolare. Per me è stata stranissima ma mi ha fatto sentire ancora di più attaccato alla Lazio, perchè più di ogni altra volta ho sentito non solo l'affetto di voi tifosi ma anche quello di tutte le persone che in silenzio lavorano nella Lazio”. Un attaccamento alla maglia ormai dichiarato, ma non una garanzia di permanenza: “I matrimoni di fanno in due. Io non ho aperto il blog per diventare beniamino o simbolo, mi piaceva l'idea di dialogare con la gente perchè ve lo meritate dopo tutto quello che quest'anno, più degli altri anni, mi avete dimostrato. Non volterò le spalle a nessuno perchè vi parlerò sempre con sincerità e chiarezza. Le condizioni per cui rimarrei lo sapete già, ed è solo una: un progetto di crescita, ma non è il momento di parlare di queste cose, ci sarà tempo a fine stagione”.
