Lotito e Tare: questi sottovalutati

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Offline paolo71

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #200 il: 16 Gen 2018, 17:52 »
Ma sta roba veramente è uscita su un quotidiano?

Beh è un decennio che non sono più credibili.

Offline fiord

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #201 il: 16 Gen 2018, 18:59 »
Credibilità zero da anni, ma una cosa così può essere pubblicata?


    Con la grazia, peraltro ostentata, dell’elefante in una cristalleria, con quel linguaggio strampalato, un miscuglio di latinismi e pecoreccio, la petulanza, e l’approccio un pochino urtante del pedagogo. Quel perenne insegnarti a campare che alla fine ti fa esclamare: che palle!   

Bullismo. Niente di più
Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #202 il: 16 Gen 2018, 20:09 »
Perché, questo che v'ha fatto?



Del 26 novembre 2013, capito si? Già stavano a festeggià.
Instant books for instant idiots
Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #203 il: 16 Gen 2018, 20:17 »
quando convinse Berlusconi a rateizzargli 140 milioni di debiti col fisco in 23 anni....menzogna ridicola che caratterizza il "giornalista" da copia e incolla. Ovviamente la legge c'era gia', valeva per tutte le societa' nelle stesse condizioni e non solo per quelle di calcio ed e' probabile che Lotito si senti' in grado di prendere la Lazio nonostante quel debito proprio perche' a conoscenza di questa legge. A questi marchettari invece vanno bene i presidenti che comprano societa' fallite a due lire per non pagare centinaia di milioni di debiti nei confronti di privati e del pubblico, lo stesso pubblico che spendera' 100 milioni per un ponte inutile dello stadio del mafioso italoamericano e lo stesso pubblico che in massima parte parte paga gli stipendi a questi patetici pennaioli che l'unico modo in cui potrebbero  campare solo con le copie che imbrattano e' usarle come cartocci per vendere le caldarroste agli angoli delle strade

Offline cippolo

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #204 il: 16 Gen 2018, 21:19 »
Mamma mia se ero Lotito con tutte le denunce per diffamazione  che potevo fare contro sti' pseudo  giornalisti ero l'uomo più ricco del mondo. Ma quanto gli ha fatto male il 26 maggio?
 :asrm :asrm :asrm
Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #205 il: 16 Gen 2018, 22:19 »

CLAUDIO LOTITO «Un passo indietro per il bene della Lazio Ma i numeri ce li ho...» (Gazzetta dello SPort)

Battuto, ma non vuole arrendersi. Dopo aver dovuto rinunciare alla candidatura, ha ricominciato a trattare: «Con me si vince»

a. cat.

Passata la nottata, ieri ha ripreso a telefonare. Col solito mantra: «C’ho numeri importanti, te porto dodici, tredici società». Una virtù sopra tutte gli va riconosciuta: la resilienza. Intesa sia nella sua accezione tecnologica (la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi), sia in quella psicologica: la capacità di un individuo di superare un evento traumatico. Claudio Lotito è del tipo che si piega ma non si spezza. Piuttosto che darsi per vinto, si deforma. «La candidatura? Ho rinunciato per il bene della Lazio – ha raccontato –, avrebbe avuto troppe ripercussioni». Non ci ha creduto nessuno, ma intanto Lotito è ripartito. Lui non si arrende, passa ad un’altra strategia. O cambia interlocutore. Non ha la puzza sotto al naso e non porta rancore. Se gli conviene, tratta anche col peggior nemico. «È caparbio e imprevedibile», ha detto di lui Gabriele Gravina. Al quale, nelle 24 ore trascorse dall’illusione di potersi candidare alla constatazione che, stavolta, aveva fatto male i suoi conti, Lotito è riuscito a offrire una vicepresidenza, pur di convincerlo a dargli i voti di Lega Pro. L’altra, l’aveva già offerta a Cosimo Sibilia. «Per chi fa il vicario mettetevi d’accordo voi, non è un problema mio».

CHE MODINon è mai un problema di Claudio Lotito. Le maldicenze sul suo conto, quasi tutte vere, come si dice a Roma gli rimbalzano addosso. Lui tira dritto, capace di tutto, fuorché di vergognarsi. Gravina ne parla male? Lui lo tempesta di telefonate. «A Gabrie’, stai con me che c’ho i voti». Sibilia prova a liberarsi dal suo abbraccio soffocante? Lui irrompe nella sua assemblea, in modo che tutti se ne accorgano, poi lo chiude due ore in una stanza. «Cosimi’, damme retta, se te comporti bene vinciamo». Invadente, e quando esagera, cioè sempre, pure parecchio ingombrante. Se stai con Lotito, stai contro tutti gli altri. Molto spesso non è nemmeno una questione di idee, ma di modi. Gli stessi che gli riconoscono grandi capacità imprenditoriali e la dote, che fa comodo a tanti in Lega di A, di saper studiare le norme e interpretarle, dicono che poi rovina tutto con i suoi atteggiamenti (lo sanno bene i tifosi della Lazio). Con la grazia, peraltro ostentata, dell’elefante in una cristalleria, con quel linguaggio strampalato, un miscuglio di latinismi e pecoreccio, la petulanza, e l’approccio un pochino urtante del pedagogo. Quel perenne insegnarti a campare che alla fine ti fa esclamare: che palle!

IN DECLINO? Peccato, perché come ha detto pubblicamente Sibilia, che ha imparato a conoscerlo dai tempi della legge sugli stadi («Me lo trovavo tutti i giorni in Senato», ricorda ancora), «il soggetto è molto capace». Ed è vero. Il calcio italiano, che al suo arrivo lo battezzò come un personaggio folkloristico – le campagne di moralizzazione, le citazioni dal latino, l’atteggiarsi da Alberto Sordi –, si accorse di Lotito quando convinse Berlusconi a rateizzargli 140 milioni di debiti col fisco in 23 anni. Poi, quando mise alla porta gli Irriducibili, tagliandogli innanzitutto i viveri di cui godevano con Cragnotti. Intuizioni felici e scelte coraggiose. Che sia un buon presidente, glielo ha riconosciuto anche Urbano Cairo, l’altro giorno in Lega, prima che il botta e risposta diventasse psicodramma, con l’altro a urlare: «Me attaccate solo perché me chiamo Lotito, se me chiamavo Mencucci me votavate». Chissà, forse ha ragione lui. O Preziosi, il primo dei suoi pretoriani, che anche ieri ricordava: «Stiamo con Lotito non perché ci piaccia, ma perché nessuno come lui fa valere le nostre istanze». Con onestà intellettuale e senza ipocrisie, va detto che il primo Tavecchio – quello con la stanza di Lotito al quinto piano, Lotito con la tuta della Nazionale, Lotito sempre in mezzo, Lotito a che titolo? – non conobbe crisi di governo, e anzi godè di buona tenuta politica. Mentre il secondo, cacciato il mercante dal tempio, ha fatto la fine che conosciamo. Checché se ne dica, seppure un paio in meno di quante ne contava lui, il soggetto è ancora capace di influenzare, se non addirittura indirizzare, gli orientamenti di una ventina di società tra A e B, che alle urne valgono il 7-8%. Siamo onesti: chi ha il coraggio di rinunciarci? Del resto, come ama ricordare il nostro, «con Lotito il risultato è garantito». Anche se oggi vale un po’ meno. Una volta, determinava le vittorie di uno o dell’altro fronte, oggi tutt’al più può determinare uno stallo. Di recente, ha perso qualche colpo. Se è un vero declino, è iniziato due anni fa, quando il suo candidato alla presidenza della Lega Pro, Lello Pagnozzi, fu sonoramente sconfitto da Gabriele Gravina. Il quale, anche stavolta, ha accettato la sfida: «Claudio, scommettiamo che ho più voti di te?».
Articolo pessimo, il cui estensore, oltre a lenire il bruciore che ha sotto la coda, funge da megafono  alla campagna elettorale federale del proprio editore (presidente del Toro), che da giorni ha lanciato la sua crociata contro il Nostro e cerca di accreditarsi come colui che, grazie alla collaborazione incestuosa con marotta-elkan, avrebbe sbarrato la strada di Lotito alla presidenza della FIGC.
Insomma, nulla che possa qualificarsi come articolo giornalistico. Al più, a voler essere di manica larga, un comunicato elettorale malriuscito.


Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #206 il: 16 Gen 2018, 22:33 »
Merda con sembianze umane. Da denuncia all'ordine. Anzi, domani lo segnalo. Merda.
Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #207 il: 17 Gen 2018, 08:28 »
Merda con sembianze umane. Da denuncia all'ordine. Anzi, domani lo segnalo. Merda.
In realtà è un marchettaro da quattro soldi.
Usasse la sua penna arguta e pungente per riservare lo stesso trattamento al presidente del Toro, che, al netto dell'accento sbiascicato milanese, non mi pare privo di aspetti suscettibili di caricatura (oltre ad aver ottenuto, nel calcio, meno di un decimo dei risultati di Lotito).
Come dici? Non può perché è colui che gli paga lo stipendio? O perché è colui a cui è gradito il dieggio di Lotito?
Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #208 il: 26 Nov 2018, 14:12 »
Scrivo qui, perché francamente non saprei dove riportare la notizia. Che mi pare importante!

AGGIORNAMENTO ORE 13.45 - Come riporta l'Ansa, anche Claudio Lotito è stato votato dal consiglio federale Figc nel comitato di presidenza. Gli altri mebri sono il presidente federale Gabriele Gravina, il vice presidente vicario Cosimo Sibilia, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, e l'allenatore Mario Beretta per l'Aia.

Offline alex73

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #209 il: 26 Nov 2018, 14:13 »
Ottimo...almeno credo

Offline zorba

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #210 il: 26 Nov 2018, 14:14 »
Scrivo qui, perché francamente non saprei dove riportare la notizia. Che mi pare importante!

AGGIORNAMENTO ORE 13.45 - Come riporta l'Ansa, anche Claudio Lotito è stato votato dal consiglio federale Figc nel comitato di presidenza. Gli altri mebri sono il presidente federale Gabriele Gravina, il vice presidente vicario Cosimo Sibilia, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, e l'allenatore Mario Beretta per l'Aia.

Vedrai, di conseguenza, gli arbitraggi a favore già da domenica prossima...

RigoripaaaaaaalaLazio come se piovesse.

 :=)) :=)) :=))

Offline A.Nesta (c)

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #211 il: 22 Apr 2019, 12:32 »
È un Claudio Lotito show quello che va di scena a Campagnano di Roma, nell’ambito dell’iniziativa “Il Pallone Bucato – il Fallimento del calcio italiano”, organizzato dall’Associazione Fare, insieme a Pino Wilson e Riccardo Viola.

Un intervento di quasi un’ora, dove tra bilanci e gestione economica, il numero uno della Lazio si è lasciato andare agli aneddoti e ai ricordi, al racconto delle mosse fatte per risanare la squadra, alle scelte prese. Da Bielsa a Tare, dai fratelli Filippini a Inzaghi, passando per retroscena nascosti, le frecciate a Napoli e Roma, i 160 milioni rifiutati per un calciatore.

Quando sono entrato in questo mondo, nel 2004, c’era una concezione del presidente come padrone: “Lotito caccia li sordi” mi dicevano. Io ho trovato un bilancio con 84 milioni di ricavi, 86 milioni di perdite e 550 milioni di debiti. Tutti consideravano risanare la Lazio una missione possibile. C’era una cattiva gestione, prima compravano le società con le fidejussioni in banca, i presidenti duravano 3-4 anni. La Lazio ha avuto tantissimi presidenti e se oggi esiste ancora è grazie gente che ha dato tutto. Io sono il proprietario, è vero, ma ho l’obbligo di preservare un patrimonio simbolico e affettivo che è di tutti, quindi economicamente devo salvaguardare questo patrimonio. Non posso fare la politica della cicala.

Claudio Lotito a Campagnano, insieme a Pino Wilson e Riccardo Viola

La gestione di una squadra, nella visione di Lotito, deve essere quella di un padre di famiglia. “Una cosa che non esiste più” risponde Riccardo Viola, figlio del presidente romanista Dino, seduto allo stesso tavolo. Gestione ed identità, secondo il patron della Lazio, è il mix vincente:

Si deve creare senso di appartenenza, di lazialità. Io vedo che questa Lazio ha una storia di sofferenza che risale al 1900, agli ideali di chi l’ha fondata, ovvero il superamento di steccati culturali, economici, razziali. I colori sono quelli olimpici, lo sport è al di sopra di tutto.

Sono 15 anni che faccio il presidente e non ho mai preso un euro! Significa che ho interpretato il mio ruolo con un ideale olimpico. L’anno scorso la Lazio ha chiuso il bilancio con 38 milioni di utili, è una società fortissima, ha un patrimonio immobiliare di 200 milioni e un patrimonio di giocatori di 600 milioni, è proiettata verso grandi prospettive. Dopo la Juventus, l’Inter e il Milan, la Lazio è quella che ha vinto più di tutte, partendo da meno 550 milioni. Ci sono alcuni club, come il Napoli, che non ha nemmeno centro sportivo. Io invece ho investito a Formello diversi milioni di euro per ammodernarlo. Prima c’erano le panche di legno, ora i monitor interattivi con la faccia dei giocatori! Gli spogliatoi dei nostri giovanissimi sono meglio di quelli di San Siro!

Non si può parlare di gestione e di crescita dei club, senza passare per forza di cose attraverso la questione degli stadi.

Avevamo fatto una legge perfetta, che includeva la legge di compensazione: se investo 100mln ne devo avere indietro 100. Ora è tutto più lento. Bisogna creare un sistema polifunzionale nel calcio. Il business non è legato all’evento sportivo ma all’indotto, si deve creare una struttura aperta h24, 365 giorni all’anno, con attività che possano creare risorse al club. Guarda il Real Madrid, hanno il cimitero, fanno i matrimoni…

Oggi la Lazio è struttura forte, ha 126 mln di patrimonio netto positivo. E ci sono alcune squadre (e dà un pizzico sulla guancia dell’on. Barbaro, tifoso romanista, ndr) che hanno 126 mln di patrimonio netto negativo. Io la squadra la lascerò mio figlio non perché voglio fare occupazione ma perché voglio dare continuità, perché la Lazio non ha mai avuto un padrone, una figura che si assumesse la responsabilità di decisioni e scelte. Manzini m’ha raccontato che li hanno buttati fuori dall’albergo del ritiro, alcuni presidenti non avevano i soldi per pagare le bollette. Questo perché manca la gestione.

Gestione che passa anche attraverso le decisioni prese dall’alto, negli uffici federali ad esempio. Dove Lotito ha sempre fatto la voce grossa.

Quando sono diventato consigliere di Lega ho iniziato alcune battaglie. Innanzitutto ho imposto che per iscriversi al campionato dovevi aver pagato gli stipendi, prima si pagavano con le cabriolet, gli assegni post-datati. Poi ho combattuto per l’Iva, che quando sono arrivato io non era dato sensibile per l’iscrizione al campionato. Galliani voleva approvare tutto senza l’Iva, io mi opposi. “Se non sei d’accordo mettiamo ai voti” disse. Va bene, ma facciamo con dichiarazione di voto, così voglio vedere se i miei colleghi hanno coraggio di dire che l’Iva non serve, che l’Irpef non serve e così via. E infatti abbiamo approvato la legge.

 galliani

Claudio Lotito e Adriano Galliani

Parlando di economia e di bilanci, si passa necessariamente nel terreno del calciomercato. Terra di scontro, a volte, per Lotito.

Oggi tutto è in mano ai procuratori. Chiedono 2-3 mln di percentuali. Ma che lavoro fa il procuratore? L’avvocato. Quanto ci mette un avvocato a fare 3 milioni? Quando sono arrivato alla Lazio, c’era Mendieta, costato 90 miliardi. Arriva il procuratore e voleva una percentuale. Allora ho dovuto fare di necessità virtù: quando compri una cosa prima la usi e vedi se funziona, se no la dai indietro. Così ho inventato il prestito con diritto di riscatto. Quando presi la Lazio comprai 9 giocatori in un giorno, tutti i prestito con diritto di riscatto, tra cui i gemelli Filippini, la gente rideva e diceva “ma che te sei portato i servitori?”. Coi fratelli Filippini abbiamo vinto il derby 3 a 1.

Si torna sull’attualità, con un aneddoto legato all’ultimo derby, vinto 3 a 0 dalla Lazio.

Stavo nella pancia dello stadio a vedere le trasmissioni. Sullo schermo ecco De Rossi che, in modo encomiabile, dice una cosa: “Questa non è più la Lazio dei Filippini, la Lazio è più forte di noi sia individualmente che collettivamente”. Sono uscito, ho incontrato De Rossi che stava uscendo dagli spogliatoi e gli ho detto: “Daniele ti devo fare i complimenti. Le tue parole sono indice di sportività”. “Presidè è la verità”. Il calcio è così, si è avversari sul campo, non si è nemici. Bisogna collaborare per migliorare questo sport, invece qui è homo homini lupus diceva Hobbes.

Ma a tenere banco sono anche le polemiche arbitrali, con la Var al centro della questione.

Abbiamo inventato la goal technology e poi, insieme a Carlo Tavecchio, contro tutti, abbiamo impostato il sistema Var. Che va ancora migliorata, va gestita come situazione terza, ovvero deve avere una gestione svincolata a quella del campo. Se io oggi arbitro e domani vado a fare il Var, significa fare il controllore e il controllato, c’è sempre situazione che non funziona. Con una persona terza, come il giudice, funzionerà meglio.

Lotito e Tare

"Io ho investito anche nelle persone". Così Lotito su Igli Tare

La gestione di una squadra, però, passa anche sulle scelte e sugli investimenti. Anche quelli sulle persone. Come il caso di Igli Tare.

Dicevano che era venuto col gommone, lo prendevano in giro. Invece ho fatto una grande scelta. Avevamo preso impegno di prolungargli il contratto. Viene all’incontro con il procuratore e gli dico: “Guarda, io non ti rinnovo”. “Ma come lei aveva detto così, aveva dato la parola… lei non è corretto, non è serio” dice lui. “Senti - gli ho detto - ho pensato di farti fare il direttore sportivo”. “Ma come non ho neanche il patentino”. “Non ti preoccupare, quello lo prendi. Pensaci, ti do mezzora”. Mezz’ora dopo, torna e mi dice di sì. La prima telefonata che ricevo è quella di Delio Rossi che mi chiede se avessi scelto il direttore, gli dico di sì e lui mi fa: “Mica avrà scelto Tare”. “E invece proprio Tare ho scelto”. “A lei lo fa apposta, perché sa che lui è contro di me”. Allora sbottai: “Come si permette a parlarmi così, moderi i toni: lei è un dipendente, faccia il dipendente e comunque tra due mesi mi ringrazierà”. Dopo un po’ di tempo andiamo a Siena e perdiamo (2-0, terza sconfitta consecutiva ndr). Delio Rossi dice a Tare: “Dica al presidente che mi esonerasse io non controllo più la squadra”. Tare viene, mi racconta tutto e mi fa: “presidente io lo difenderei”. “Hai ragione lo difendiamo”. Quel anno abbiamo vinto la Coppa Italia.

 Bielsa

El loco Bielsa

Investimento come quello su Simone Inzaghi, dove il fantasma di Bielsa è “tutto un film”.

Quando mi sono insediato chiamavo i giocatori per rinegoziare i contratti. Si presenta Simone Inzaghi con Tullio Tinti e gli propongo 5.3 milioni per 5 anni. Il procuratore è soddisfatto, dice per noi va bene. “Avete capito bene - gli faccio - 5.3 milioni in 5 anni”. “All’anno dice lui”. “No in totale”. “A ma lei è matto presidè!”. Allora, non lo dimenticherò mai, Inzaghi mi fa: “posso parlare da solo con lei presidente?”. E gli dico: “Che vuoi fare dopo?”, “L’allenatore”, “Ti faccio fare l’allenatore”.  Quel periodo era veramente drammatico, dormivo un’ora a notte, ma ho fatto cose che rimarranno nella storia dell’Italia e del fisco italiano. Insomma Inzaghi va a Genova, alla Sampdoria, passa un momento difficile dal punto di vista familiare, e quando non giocava più Walter Sabatini, un altro inventato da me, mi dice “licenziamolo”. Io gli dico di no, poi è andato a Bergamo. L’ho chiamato e gli ho detto: “Simò la carriera tua me pare che è finita, ti offro di fare l’allenatore degli Allievi Regionali”. Vince il campionato Allievi Nazionali, poi Bollini va con Reja a Bergamo e allora prendo Simone e lo metto alla Primavera, dove fa bene. Poi sarebbe andato alla Salernitana, ma siccome la piazza borbottava, ho lanciato la storia di Bielsa.

Bielsa l’ho cacciato io. Quando stavo in Francia Tare mi chiamava e mi diceva che aveva comprato dei giocatori che voleva l’allenatore e dopo 3 minuti non andavano più bene. Torno a Formello, con Tare chiamiamo l’allenatore e inizia una situazione di un certo tipo. Tare gli parlava, lui rispondeva come se fosse uno scienziato, a un certo punto mi sono sentito mortificato per Igli, ho preso il telefono, gliel’ho strappato dalle mani, ho detto: “Senta mister, lei se ne deve andare affanculo”. Tare era pallido.

Lotito e inzaghi

Lotito e un'altra sua creatura: Simone Inzaghi.


La chiosa finale è ancora sui fatturati, con uno sguardo al mercato.

Il Milan ha 130 milioni di perdite, l’Inter 70, la Juventus 20, il Napoli 7. La Lazio sta a +38mln. E non ho venduto giocatori. Anzi, ho rifiutato 160 milioni per un calciatore, te deve regge la pompa eh…

Offline Gulp

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #212 il: 22 Apr 2019, 12:42 »
Non capisco perché si vanta di quando rifiuta le offerte

Offline A.Nesta (c)

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #213 il: 22 Apr 2019, 12:47 »
La parte su Bielsa è la cosa più inquietante. Io sono molto preoccupato.
Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #214 il: 22 Apr 2019, 12:48 »
Non capisco perché si vanta di quando rifiuta le offerte

Presunzione e autorenzialità. Non capisce, perché è un imprenditore vecchio, che valorizzare gli asset e cederli  è una virtù.

Offline DajeLazioMia

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #215 il: 22 Apr 2019, 12:56 »
Oddio, a me se trattenimo i giocatori forti non dispiace affatto, col senno di prima. Poi se li vedo giocare male mi dico che potevamo venderli.

Però devi costruire un rosa adeguata in altro modo.

Il problema sono i 38 mio di utili. Secondo me.

Se tenevi tutti e portavi altri 2 giocarori da 15 (altri 2 tipo Acerbi e Correa, un esterno a 5 e una punta per dire) sarebbe stata un'altra stagione. Forse.

E anche i giocatori "sbagliati" tipo Durmisi sarebbero stati assorbiti. Perché un DS può pure sbagliare qualche acquisto.

È quando deve essere tutto perfetto per essere competivi che iniziano i problemi.

Ci sono società che sbagliano l'acquisto di punta (Higuain) e a gennaio rimediano e prendono Piatek. Figuriamoci se non puoi sbagliare un terzino a 6 mio.

Imho.

Offline JSV23

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #216 il: 22 Apr 2019, 14:15 »
La parte su Bielsa è la cosa più inquietante. Io sono molto preoccupato.
Questo è Lotito.
Senza fare guerre e polemiche, bisogna prendere coscienza di chi gestisce la Lazio.
E di conseguenza capire che oltre il buon livello attuale non è possibile andare con l'attuale proprietà.
Col ritorno delle milanesi tra l'altro sarà sempre più difficile lottare concretamente per la Champions.
Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #217 il: 22 Apr 2019, 14:21 »
Ancora parla?

Offline Tarallo

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Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #218 il: 22 Apr 2019, 14:25 »
Lotito si vanta di essere bello al congresso nazionale dei non vedenti. Ma sai che cazzo je ne frega alla gente che noi siamo in attivo? L'unico che sarebbe interessato è un potenziale acquirente, e non se ne vede l'ombra.
Lotito è il campione del mondo di passaggio al torto. Pure se dice cose giuste lo fa in un modo che lo pijeresti a sganassoni.

Offline A.Nesta (c)

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15201
Re:Lotito e Tare: questi sottovalutati
« Risposta #219 il: 22 Apr 2019, 14:38 »
Questo è Lotito.
Senza fare guerre e polemiche, bisogna prendere coscienza di chi gestisce la Lazio.
E di conseguenza capire che oltre il buon livello attuale non è possibile andare con l'attuale proprietà.
Col ritorno delle milanesi tra l'altro sarà sempre più difficile lottare concretamente per la Champions.
Ma soprattutto arrivati a questo punto, la credibilità nelle dichiarazioni di Lotito è pari a 0. Cioè tutta la storia di Bielsa era un bluff ragà, con la conferenza a formello dove accusavano l'argentino che si era dimesso per diventare l'allenatore dell'Argentina... io non so se ci rendiamo conto  :o
 

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