Oltre al diritto, alla giustizia, all'equità, mi piacerebbe immaginare uno sport-biz dove abbiano corso legale monete quali il fair-play, la correttezza e la signorilità.
Lotito ha tutto del parvenu, dell'omino rubicondo che ha fatto i soldi facendo pulire le scale agli altri, del self-made-man de noantri: e questo lo espone alla facile ironia dei soloni di turno. Ma non mi sembra di ricordare interviste così offensive nei confronti di Manfredini (o di Makinwa o Artipoli, per dire).
Invece il signor Manfredini - ragazzo educato, gentile e a modo - oltre a far valere le proprie ragioni nelle opportune sedi legali, sembra non voler perdere occasione per parlar male di Lotito e della Società Sportiva Lazio, imponendosi come novello Bosman e paladino di rilevantissime battaglie sindacali, buone solo per qualche fortunato milionario.
Questo senza accorgersi di essere un semplice povero strumento - perché diciamo pure che a Manfredini fino a tre mesi fa non se lo in**lava nessuno - nelle mani di interessati scherani, gente che ciclicamente tira su il ditino per rivendicare ben altri "diritti" acquisiti per usucapione: quello de entrà gratise allo stadio, quello di distribuire i soldi del pallone, ecc...
Giudicare la situazione attuale limitandosi a leggere le poco signorili dichiarazioni di Manfredini è riduttivo: sarebbe come cercare di capire il funzionamento del sistema solare limitandosi a osservare la faccia illuminata della luna.