"Credo che Miroslav sia un robot. È meticoloso in tutto e nello spogliatoio porta la cultura del lavoro. Quando sbaglia un goal se ci fate caso impreca contro se stesso a bassa voce, scuotendo la testa. Un giorno durante il ritiro mondiale del 2014, vidi che non era particolarmente preciso sotto porta. Sbagliò tantissimo, ma capitano a tutti, anche ai più grandi le giornate storte. A fine allenamento quando tutti si apprestavano ad andare sotto la doccia, vidi Miro che andò a raccogliere la sacca dei palloni, per portarli al limite dell'area. Mi avvicinai e gli dissi: "Cosa fai? non vai a farti la doccia?" Lui mi guardò e disse: "Lei sa come sono fatto... non mi muovo da qui, fino a quando non riuscirò a segnare un buon numero di goal, fino a quando nella mia testa non mi convinco che ho dato anche oggi il 100%". Lo lasciai li, con Weidenfeller il terzo portiere, non so per quanto altro tempo ancora.
Dopo che tutti, avevano finito di farsi la doccia, lo vidi raccogliere tutti i palloni, per rimetterli ancora nella sacca. Chiesi a Weidenfeller, il perché non lo avesse aiutato. Lui sconfortato disse: 'Ci ho provato, ma mi ha ringraziato dicendomi: "Non provare nemmeno a raccoglierli, vai a farti la doccia che sarai di sicuro stanco, penso io a tutto"'.
È il professionista per eccellenza Klose. Se in una partita decisiva, devo far entrare qualcuno per risolverla, state certi che scelgo sempre lui. Anche quando avrà 50 anni, sono sicuro che la partita in qualche modo la risolverebbe." (Joachim Löw)