quando si e' laziali si ha un vantaggio: si trovano motivi di soddisfazione anche nei momenti tetri.
ricordo come uno dei momenti recenti di grande orgoglio il dopo partita di lazio-inter 2014-15, quella in cui l'arbitro massa, uno dei tanti sapienti chirurghi della nostra storia - e tra l'altro riapparso da poco in tutto il suo stile, ci elimino' dalla corsa al secondo posto con una precisione e l'efficacia di chris kyle. era la lazio di pioli, quella banda di fattoni incredibili che nonostante massa, sull'uno a uno a dieci minuti dalla fine e in nove contro undici, attaccava a pieno organico rovesciando tutte le leggi consolidate del calcio, mantenendo inalterato l'entusiasmo che poco tempo dopo ci aiuto' a cantare l'inno della lazio nel cerchio di centrocampo del san paolo, al termine dell'ultima, incredibile partita di campionato.
io non rinuncero' mai all'idea di poter cantare l'inno della lazio, ne' ora ne' mai. e neanche voi, in cuor vostro, ci volete rinunciare. eppure leggo in giro di ritiro della squadra [preside', per carita'], di dimissioni e prepensionamenti da tifoso di calcio: ma di che cosa cazzo state parlando? veramente pensate di arrendervi? voi siete matti. e' proprio perche' non ci siamo gia' arresi che in queste ultime settimane li stiamo costringendo a farcela sudicia - che' solo sporca non e' sufficiente.
hanno dato importanza a due adesivi ignorando tutto il resto
compresi questi . ma non ci siamo arresi. hanno buttato nel tevere una corona di fiori perche' era fatta con i nostri colori, alimentati da un inutile clima ostile nei nostri confronti. li abbiamo costretti a mandarci arbitri incapaci, non ci siamo arresi e ce li hanno mandati romanisti. non ci siamo arresi ancora e ce ne hanno mandato uno incapace e romanista. ma questo pero' e' un lato positivo: hanno dovuto girare una carta, fino a ieri, della fede di giacomelli, non ne sapeva un cazzo nessuno. ora il mondo sa. e vi pare poco? don diego de la vega sputtana don rafael montero davanti alla figlia elena e si consegna con un ghigno di soddisfazione, sapendo che non era una resa: era l'inizio della risalita. io sono don diego. io ho quel ghigno.
li stiamo costringendo a sabotare il var. stiamo costringendo il mondo a ragionare sulla differenza tra la vita reale e le due dimensioni. li abbiamo costretti mettere
un commento disperato alla fine di un articolo di cronaca. se non ci arrendiamo, la cosa li preoccupa.
io non ho paura. di cosa? che ci mandino un altro giacomelli o un altro massa?
ma sticazzi. il nostro compito e' continuare a mettere il mondo in difficolta'.
il nostro compito e' rimanere attaccati al seggiolino, e' essere la solita lucida follia che saluta e incoraggia quest'altra banda di fattoni incredibili che anche ieri, dieci contro tredici, attaccava a testa bassa sullo zero a zero, sullo zero a uno, sullo zero a due. abbiamo un diesse albanese, un capitano bosniaco e un centravanti napoletano, e siamo geneticamente abituati a livelli di sopportazione che ercole ce fa una pippa.
forse loro non smetteranno, ma io voglio costringerli a non smettere. io voglio vedere come va a finire. sta tornando felipe e l'ufo serbo indossa ancora il 21 biancoceleste. ci sono ancora l'olandesone, luis alberto e un allenatore con la faccia da bambino che se gli togli i due piu' forti ne tira fuori due ancora piu' forti. forza ragazzi.
forza la lazio.