Sondaggio

Alla luce del piazzamento dello scorso campionato, e considerando l'attuale campagna acquisti della Lazio, chi sta rosicando di più?

L'ellenico
28 (28.9%)
Olio canforato
20 (20.6%)
Il romanista medio
49 (50.5%)

Totale votanti: 95

Le votazioni sono chiuse: 18 Ago 2011, 15:35

Rosicamenti

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Re: Rosicamenti
« Risposta #60 il: 20 Lug 2011, 14:23 »

Offline lazio1

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Re: Rosicamenti
« Risposta #61 il: 20 Lug 2011, 14:24 »
So tutti e tre patetici, ma i lazialunti ...de piu' :)

Offline ssl_1900

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Re: Rosicamenti
« Risposta #62 il: 20 Lug 2011, 14:44 »
purtrooppo c'è ancora qualche ingenuo (ovvero in buona fede) che alla valanga  di minchiate mirate ci crede.
e da quelle si lascia convincere.

veramente una vergogna, comunque (parlo di lui e del fazioso articolo di oggi).
Re: Rosicamenti
« Risposta #63 il: 20 Lug 2011, 14:56 »
ma come gli va di campare cosi' e godite la vita ma sopratutto la Lazio !!

Offline alex73

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Re: Rosicamenti
« Risposta #64 il: 20 Lug 2011, 15:08 »
si in effetti l'ellenico sta MALOX!
Re: Rosicamenti
« Risposta #65 il: 21 Lug 2011, 14:21 »
In principio, fu “Tonini”. Fu quello il primo sponsor della Lazio, quello che nella stagione 1981-1982 porto circa 200 milioni di lire dell’epoca nelle casse biancocelesti. Ora sembra una cifra ridicola, ma per quei tempi erano soldi importanti, soprattutto per una società di serie B che viveva solo ed esclusivamente degli incassi delle partite casalinghe. All’’epoca, non c’erano diritti tv, e lo sponsor tecnico a malapena forniva le maglie per la prima squadra e la primavera. Altri tempi. Ma da qualche anno a questa parte, mentre il calcio italiano cerca di recuperare il terreno perduto rispetto a Inghilterra, Spagna e Germania anche nel campo delle sponsorizzazioni, la Lazio va in assoluta controtendenza. Per la quinta stagione consecutiva, la Lazio si presenterà al via senza uno sponsor principale, proprio nell’anno in cui addirittura il Barcellona avrà per la prima volta nella storia un marchio sulle maglie, portando a casa qualcosa come 30 milioni di euro dalla “Qatar Foundation”, garantiti per cinque stagioni. Con quei 150 milioni di euro incassati solo dal primo sponsor, il Barcellona balza in testa alle classifiche mondiali. La Lazio, chiaramente, non è il Barcellona, non ha l’appeal del club più prestigioso d’Europa, ma negli anni d’oro viaggiava a cifre di poco inferiori a quelle che incassavano Real Madrid e Manchester United, con il marchio Siemens che garantiva qualcosa come 17 miliardi di lire all’anno per tre stagioni, più una serie di bonus in grado di far lievitare fino al 40% a stagione la cifra base. Insomma, ripetendo i risultati dell’annata 1999-2000, la Lazio avrebbe potuto portare a casa qualcosa come 25 miliardi di lire, quasi 13 milioni di euro. Tutto questo, succedeva appena dieci anni fa. L’età dell’oro, è durata fino al termine della stagione 2003-2004, ovvero fino all’arrivo di Lotito. In quell’ultima stagione prima del cambio di gestione, la Lazio portò a casa 5 milioni di euro dallo sponsor Parmacotto per il campionato (per due stagioni) e 2 milioni di euro dallo sponsor Indesit per le partite di Coppa Uefa e Coppa Italia, più dei bonus che grazie alla semifinale raggiunta in Europa e alla conquista della coppa nazionale portarono un altro milione di euro nelle casse della società biancoceleste. Insomma, nell’ultima stagione pre-Lotito, la Lazio incassò dalla sponsorizzazione della maglia qualcosa come 8 milioni di euro. Da allora, è iniziato il declino. Nella stagione 2004-2005, grazie all’accordo firmato la stagione precedente da Baraldi, la Lazio ha incassato comunque 5 milioni di euro dalla Parmacotto. Scaduto quell’accordo, nelle due stagioni successive l’accordo stretto da Lotito per la sponsorizzazione tramite il marchio INA-Assitalia garantì appena 3 milioni di euro a stagione, bonus inclusi. Ovvero, circa un terzo di quanto incassato appena due anni prima. Da allora, però, non si sono visti più neanche quelli di soldi. Dalla stagione 2007-2008, la Lazio non ha più avuto un main sponsor. Solo sponsorizzazioni spot, soprattutto di beneficenza (la So.Spe. di suor Paola) o con operazioni di cambio-merce con la clinica Paideia (in cambio dell’assistenza sanitaria fornita a titolo gratuito), mentre l’unico marchio che ha portato qualcosa in cassa (circa 500.000 euro) è stato quello con il logo della Regione Lazio scritto in cinese in occasione della finale della Supercoppa a Pechino con l’Inter, ad agosto del 2009. Per quel che riguarda il marchio EdilEuropa, invece, mistero assoluto. Neanche tra le pieghe del bilancio si riesce a capire se quella sponsorizzazione abbia fruttato qualcosa o se sia stato un ulteriore cambio merce, legato però più alle attività di altre aziende di Lotito che alla Lazio. E’ vero, calcisticamente parlando la Lazio di Lotito in questi anni non ha goduto certo dell’appeal sportivo di cui godeva la Lazio di Cragnotti che vinceva a mani basse sia in Italia che in Europa, ma se si calcola che in Italia una società come il Siena (fino a quando è rimasto in serie A) portava a casa qualcosa come 13 milioni di euro all’anno di sponsorizzazione versati dal Monte dei paschi (ma quella senese è una realtà molto particolare…) o che il Cagliari tra lo sponsor Dahlia e quello Regione Sardegna lo scorso anno ha incassato qualcosa come 4,1 milioni di euro, basta fare due conti per capire quanti soldi ha perso la Lazio nelle ultime quattro stagioni. Oramai cinque, visto che anche questa sta partendo e non si vede neanche l’ombra di una sponsorizzazione. Siamo nell’ordine dei 16 milioni di euro sfumati per l’incapacità di vendere il marchio-Lazio, in un periodo comunque di rinascita della squadra e anche di successi sportivi, visti i successi in Coppa Italia e in Supercoppa Italiana. Questa incapacità, impedisce alla Lazio di competere non solo con le tre grandi tradizionali (Milan, Inter e Juventus), ma anche con società dello stesso livello. La Roma, grazie al contratto Wind-Infostrada incassa 5,5 milioni di euro all’anno; il Napoli, grazie all’accordo con Lete porta a casa 5 milioni di euro più i bonus garantiti quest’anno dalla partecipazione alla Champions League. Ma se anche la Sampdoria in serie B riesce a portare a casa addirittura 2,5 milioni di euro grazie al marchio ERG, ci si chiede come mai la Lazio non possa avere uno sponsor. Certo, non possiamo pensare di portare a casa i 13,1 milioni di euro che versa la Pirelli all’Inter, neanche i 12 milioni di euro più bonus che verserà fino alla stagione 2014-2015 la Fly Emirates al Milan, ma 4-5 milioni di euro all’anno la Lazio li vale tutti. In tempi di crisi, bisogna avere anche un po’ di fantasia. La Juventus, ad esempio, ha deciso di vendere la sua maglia a due aziende diverse. Non solo per diverse competizioni, ma anche per il campionato, legando il marchio al colore della maglia. Quella bianconera, avrà come sponsor per 26 partite di campionato e per la Coppa Italia la Betclick, l’azienda di scommesse online che verserà nelle casse bianconere circa 8 milioni di euro. La seconda maglia, invece, sarà sponsorizzata Balocco, azienda che versando circa 4 milioni di euro vedrà comparire il suo marchio oltre che in 12 partite di campionato, anche su tutte le divise del settore giovanile della Juventus, dagli Esordienti fino alla squadra Primavera. Sulla maglia della Lazio, invece, ci sarà il nulla, neanche quel marchio Unicef di cui si era parlato qualche mese fa. Stilisticamente la cosa può anche essere piacevole, ma in un calcio industriale in cui la Juventus si appresta ad incassare qualcosa come 75 milioni di euro dalla vendita del nome dello stadio per i prossimi 12 anni, la mancanza di uno sponsor è come una zavorra che impedisce alla Lazio di competere con le altre avversarie, Roma e Napoli in testa. E sarebbe ora di darsi una mossa da questo punto di vista, invece di perdere tempo dietro operazioni di vetrina come la web radio, la web tv o la rivista ufficiale, che in cassa per ora hanno portato zero o quasi. Invece di preoccuparsi di gridare al mondo che siamo nati prima della Roma o di gonfiare il petto parlando del franchising dei Lazio Style, bisognerebbe mettersi sotto e lavorare seriamente per la sponsorizzazione. Per evitare di perdere altro terreno e di veder aumentare il gap economico che attualmente separa la Lazio da tutte le altre avversarie.


Questo proprio non ce la fa.
Mi ricorda tanto un leader tedesco del secolo scorso che con i nemici alle porte di Berlino parlava di armi di distruzione che avrebbero rovesciato le sorti della guerra.

Quoto chi prima diceva che il "merito" di tutto ciò è anche di chi da spazio ad articoli del genere suoi propri siti.

Offline sweeper77

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Re: Rosicamenti
« Risposta #66 il: 21 Lug 2011, 14:29 »
sullo sponsor non mi esprimo...questo è uno dei punti in cui non sono assolutamente d'accordo con il nostro presidente. Corcordo invece con gli articoli "ad arte"...vorrei immaginare quale sarà il prossimo..."il rapace non deve volare su olimpia?" me sà che è rimasto solo quello...ah no PIOVE LOTITO LADRO!
 

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