anche per me, come scritto da un netter sull'altro topic dedicato all'argomento, i fatti di ieri mi sembrano legati a un episodio di fascisteria interno ai gruppi di estrema destra delle curve di roma e Lazio. mi pare che stiano facendo a chi ce l'ha più lungo.
mi sembra che da qualche mese la tensione sia di nuovo alta e ci sono stati gli episodi degli striscioni sul ponte al colosseo dopo i derby di coppa italia a maggio, poi i romanisti che hanno riempito i pali dei semafori di roma con gli adesivi su paparelli.
ricomincia la stagione e ci sono i fatti di Lazio-sassuolo, la chiusura della nord per due partite e, subito dopo, i buh razzisti a rudiger dei romanisti, tanto per dire: mica solo loro so' fascisti, pure noi.
ieri poi c'era l'invasione del territorio nemico, la sud, inevitabile lasciare qualche ricordino. la conquista del territorio nemico, la marcatura di quello proprio, le basi della grammatica ultras. tante migliaia di tifosi, di una parte e dell'altra, in mezzo.
che fare? se fossimo in un contesto più importante di uno stadio di calcio, diremmo magari: è l'opinione pubblica (noi tifosi normali) che deve per prima combattere il fenomeno e ribellarsi. Come tanti italiani, ad esempio, dissero ai siciliani al tempo delle stragi mafiose e della lotta senza quartiere dello stato alla mafia. ma qui, come si fa? come facciamo noi tifosi a ribellarci? chi si mette a rischio di prendere uno schiaffo o anche solo un'imbruttita davanti, magari, al figlio che ha portato a vedere la Lazio? certi comportamenti non possono essere richiesti. a nessuno. affrontare certa gente in campo aperto non un'opzione praticabile, a mio avviso.
dall'altra parte la Lazio è chiaramente ricattata da queste persone e sta provando a tenerle buone. ma ugualmente non ci riesce. il risultato è che finirà per essere considerata connivente, quindi cornuta e mazziata.
se non ci dà una mano lo stato la vedo dura. e ormai sarebbe quasi ora, perché in molti rapporti della polizia di stato e in molti studi sull'argomento il fenomeno ultras è già equiparato ad altre forme di opposizione politica estremistica molto pericolosa e potenzialmente eversiva, anche di segno opposto. e se ne conosce perfettamente la pericolosità soprattutto quando va a saldarsi ad altre fome di malessere sociale, in modo particolare nelle grandi città. d'altra parte questi personaggi, anche solo per quegli adesivi di ieri sarebbero già perseguibili per violazione della legge Mancino (e in attesa di quella Fiano), ad esempio.
o li caccia lo stato dalla curva, decidendo di bonificare un territorio abbandonato da decenni oppure continuerà tutto così, con impennate nei periodi di auge della squadra (perché il discorsio è anche di marketing e di appeal internazionale), proprio come oggi e come al tempo della Lazio di Cragnotti (ce le ricordiamo cos'era la nord, no?)