Basta con la storia del memorial.
Basta con giocatori senza testa, impauriti, con le gambe molli.
Basta con tifosi che scambiano l'isteria e il razzismo con la rabbia e la determinazione.
Serve umiltà e lucidità, studiare i derby vinti, quelli non persi, chiedere la personalità a chi guida la squadra e ai suoi giocatori più in vista.
Serve studiare la storia della Lazio e della roma.
Serve una società che non accetti arbitri demmerda, manovre di palazzo, presente sui media, pronta a ricordare le malefatte delle merde, creare la giusta pressione, controllare la gestione del quarto uomo e del bordo campo.
Servono dei tifosi che riempiano lo stadio e che tifino sempre. Come era scontato fino a qualche anno fa.
Avrei voluto aprire un topic in proposito, ma molte delle cose che dici mi trovano ampiamente d'accordo. Aggiungerei un par de cosette:
* Occhio al trappolone che quelli de la stanno già tendendo (vedi dichiarazioni di Spalletti di ieri, ma anche quelle prederby di andata "sono i favoriti") cercando di farci sentire forti, più forti di loro o comunque di metterci pressione facendo passare che siamo noi che abbiamo tutto da perdere e non loro.
* Non rispondiamo a provocazioni (i giocatori in primis e noi tifosi poi) fatte con dichiarazioni da parte loro che innervosiscono i nostri e li costringono a giocare sul loro terreno e non sul nostro (c'hanno più esperienza nel giocare partite importanti, quindi tengono meglio la pressione e il nervosismo).
* Smettiamo subito di essere noi a parlare di rivincita; fateglielo dire a loro (che non c'è rivincita è scontato e non si deve nemmeno dire, prospettare o preparasi a rispondere alle loro affermazioni).
* Non carichiamo noi tifosi di aspettative l'attesa. Questo clima i giocatori lo sentono, facciamgli sentire tutta la nostra vicinanza, incoraggiamoli, ma poi per carità fermiamoci lì.
* Affrontare le partite con intelligenza e sagacia (per me facendo anche fare la partita a loro) senza pensare che dobbiamo dimostrare di essere più forti. Noi non dobbiamo dimostrare nulla, dobbiamo vincere e se per fare questo serve chiudersi come una provinciale e ripartire ben venga.
* E infine, coperti allineati, assimilare tutto quello che ci verrà buttato addosso in questi giorni e trasformarlo in energia per giocare al 120%, non a parole ma con i fatti, non con il nervosismo (fortuna che Radu non gioca la prima), ma con la decisione.