L'allarme sullo stato del settore giovanile era già scattato. Più di uno, anche qui, aveva segnalato una mala gestione dei più piccoli, bilanciata (nascosta?) dagli ottimi risultati della Primavera.
Però, l'organizzazione generale del settore era ed è molto deficitaria. Ovviamente, in relazione alle società con cui dovremmo competere. A Roma, pochissimi centri, zero affiliazioni, scarso scouting ecc. Fuori Roma, praticamente inesistenti.
Basta bazzicare un po' i campi di calcio romani e la differenza con il lavoro svolto dai peperoni, ma anche con quello di altre società (a Roma ci sono la Juve, il Milan, ma anche la Samp, il Toro ecc.), si nota. E a volte in maniera impietosa.
E per noi che siamo in autogestione, il settore giovanile è fondamentale. Gli investimenti che richiede sono relativamente modesti rispetto ai benefici economici e tecnici che può portare. E non basta perendere qualche diciassettenne in giro per il mondo ed inserirlo in squadra. Serve lavorare su bambini nostri e farli crescere da noi.
Speriamo in Bianchessi, di cui sento dire piuttosto bene