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Varie / General => Let the good times roll => Topic aperto da: MisterFaro - 29 Lug 2016, 12:03
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Ho messo il disclaimer per evitare la lettura del topic a chi non l'ha ancora visto, dato che vorrei parlare del finale.
Visto ieri sera, mi ha colpito il finale in cui tutti facevano finta di niente e mi sembrava una fotografia impietosa ma reale dell'ipocrisia su cui si fondano molti rapporti. Il quieto vicere, la paura di rimanere soli, ci fanno passare sopra a cose che mai ci saremmo immaginati di poter accettare.
Forse la parte che più mi ha colpito di tutto il film, che peraltro mi è piaciuto molto. Veramente una piacevole sorpresa, l'ho visto casualmente senza saperne molto e mi aspettavo più una semplice commediola.
Ora leggendo una recensione scopro invece che il finale sarebbe diverso:
"a serata conclusa si scopre che il gioco dei cellulari in realtà non è mai avvenuto e i commensali se ne ritornano a casa, dopo quella che è stata un'ordinaria cena tra amici. Ciò che rimane sono solo i segreti che restano tuttavia nella sola coscienza dei trasgressori"
Hanno ragione con questa lettura o era più corretta la mia?
Possono essere valide entrambe o mi è sfuggito effettivamente qualcosa?
:chap:
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Mister posso dirti che anch'io insieme alle persone con le quali ho visto il film, abbiamo subito optato per la stessa conclusione indicata nella recensione da te riportata. Credo sia una precisa scelta narrativa di Genovese (magari si trovano anche delle interviste in cui parla proprio del finale a sorpresa).
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Non l'ho visto...
esco dal topic
:)
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Sono valide entrambe. C'é anche la metafora, abbastanza telefonata, dell'eclissi di luna.
Tutto il caos avviene durante l'oscuramento della luna. Poi la luna ritorna luminosa e non é successo nulla.
L'ho visto martedi e mi é piaciuto molto.
Un film molto teatrale come ne stanno uscendo parecchi. Sulla falsariga dei vari successi internazionali come Carnage di Polanski e Cena tra amici, che erano anche pièces teatrali. Peraltro di quest'ultimo é stato fatta una versione italiana che pur riprendendo per sommi capi la stessa sceneggiatura riesce a staccarsi dall'originale ed essere un film piuttosto ben fatto.
Da illustri sconosciuti ho avuto l'ennesima conferma, secondo me, che Mastrandrea é veramente un grande attore.
Ma grande grande.
Azzardo il paragone ma é uno che potrebbe riprendere tutti i ruoli, senza sfigurare, della cinematografia di ugo Tognazzi.
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Ho messo il disclaimer per evitare la lettura del topic a chi non l'ha ancora visto, dato che vorrei parlare del finale.
Visto ieri sera, mi ha colpito il finale in cui tutti facevano finta di niente e mi sembrava una fotografia impietosa ma reale dell'ipocrisia su cui si fondano molti rapporti. Il quieto vicere, la paura di rimanere soli, ci fanno passare sopra a cose che mai ci saremmo immaginati di poter accettare.
Forse la parte che più mi ha colpito di tutto il film, che peraltro mi è piaciuto molto. Veramente una piacevole sorpresa, l'ho visto casualmente senza saperne molto e mi aspettavo più una semplice commediola.
Ora leggendo una recensione scopro invece che il finale sarebbe diverso:
"a serata conclusa si scopre che il gioco dei cellulari in realtà non è mai avvenuto e i commensali se ne ritornano a casa, dopo quella che è stata un'ordinaria cena tra amici. Ciò che rimane sono solo i segreti che restano tuttavia nella sola coscienza dei trasgressori"
Hanno ragione con questa lettura o era più corretta la mia?
Possono essere valide entrambe o mi è sfuggito effettivamente qualcosa?
:chap:
Mi è piaciuto moltissimo ! Durante il primo tempo ho riso di gusto, non mi capitava da tanto al cinema. Il finale è un po 'amaro ma d 'effetto. Sicuramente è quello della recensione, sarebbe impossibile che tutti facessero finta di niente, dopo tutte quelle rivelazioni choc !
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Mister posso dirti che anch'io insieme alle persone con le quali ho visto il film, abbiamo subito optato per la stessa conclusione indicata nella recensione da te riportata. Credo sia una precisa scelta narrativa di Genovese (magari si trovano anche delle interviste in cui parla proprio del finale a sorpresa).
Sono valide entrambe. C'é anche la metafora, abbastanza telefonata, dell'eclissi di luna.
Tutto il caos avviene durante l'oscuramento della luna. Poi la luna ritorna luminosa e non é successo nulla.
L'ho visto in un'arena e nel finale c'è stato un minimo di confusione che evidentemente mi ha fatto perdere qualche particolare
Sicuramente è quello della recensione, sarebbe impossibile che tutti facessero finta di niente, dopo tutte quelle rivelazioni choc!
Invece non lo escluderei, vi avevo visto una iperbole. Da cui si salvano in pochi, tra questi il padrone di casa, con il suo lavorio di tessere la tela per salvare il tessuto familiare (mi sembrava consapevole anche del tradimento della moglie con uno dei suoi migliori amici)
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Non l'ho visto.
Non lo vedrò ma...
sicuramente è un film demmerda :=))
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[...](mi sembrava consapevole anche del tradimento della moglie con uno dei suoi migliori amici)
Anch'io ho pensato la stessa cosa...
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Il film mi è piaciuto molto, come altri altri dello stesso regista.
il finale è senz'altro quello della recensione, assolutamente non in contraddizione col carattere di alcuni dei protagonisti.
Consapevoli (Giallini, grandissima prova) , coscienti ma senza coraggio (mastandrea e la moglie), incoscienti (edoardo leo e le varie compagne)
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vi avevo visto una iperbole. Da cui si salvano in pochi, tra questi il padrone di casa, con il suo lavorio di tessere la tela per salvare il tessuto familiare (mi sembrava consapevole anche del tradimento della moglie con uno dei suoi migliori amici)
Chissà dove finisce la tela e Inizia l'ipocrisia [emoji4]
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L'interpretazione E' quella descritta nella recensione. Fonte: il regista.
Il film e' un "cosa potrebbe succedere se" e non "cosa e' successo", sul tema: quanto conosciamo veramente le persone vicine a noi...
Sono molto d'accordo con IB, anche parlando con il regista ho citato Carnage :)
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Carnage :)
Capolavoro nel suo genere.
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Capolavoro nel suo genere.
D'accordo.
Tornando in topic, anche io sono rimasto molto positivamente colpito dalla prova di MAstrandrea, che ultimamente sto rivalutando (prima non lo sopportavo), e anche della Foglietta, che con una recitazione semplice e essenziale riesce a caratterizzare un personaggio molto complesso.
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Premessa: odio questo film.
E' stato l'incipit di un litigio furioso con la mia compagna, che ha maldigerito la mia impostazione razionalista.
Il tema della discussione è piuttosto prevedibile, anche se non si limita al tradimento. :)
Il film gioca sul concetto di osceno.
Cosa succederebbe se l'osceno, tratto che caratterizza ogni essere umano e ben rappresentato dall'intimità del proprio dispositivo telefonico, fosse improvvisamente svelato? La risposta è scontata: un macello.
Ma quello che il film tratteggia come ipocrisia con una nota moralistica insopportabile per i miei gusti è a mio avviso la semplice normalità psicologica umana.
L'Osceno DEVE restare ignoto o smettendo di essere tale assume tutt'altro ruolo e significato, altro che ipocrisia.
E' un po' come la telefonata di Iodice e Lotito che nel passaggio da privata a pubblicata cambia completamente significato. Perché l'Osceno ha un suo ruolo preciso dovuto proprio al fatto che resta tale, mentre l'esplicitato ne ha tutt'altro.
Si può porre anche in un altro modo: cosa succederebbe se il proprio partner fosse in grado di sentire tutti i pensieri osceni fatti nei confronti dei/delle passanti? Come li prenderebbe? In che modo questo inciderebbe nel rapporto?
Sicuramente lo annienterebbe, esattamente perchè concetti che hanno un determinato valore proprio nella loro oscenità occultata cambiano forma e quindi significato.
Il film si riprende un po' proprio col finale in cui, per come la vedo io, non trionfa l'ipocrisia, ma il rispetto della distinzione tra intimo-personale e noto-pubblico rispetto alla detonazione dovuta al loro mescolamento.
Detto questo, sul film più nello specifico la mia impressione è spietata e ben riassunta dalla seguente recensione:
http://ilvedovo.com/2016/03/08/perfetti-sconosciuti-se-li-conosci-li-eviti/ (http://ilvedovo.com/2016/03/08/perfetti-sconosciuti-se-li-conosci-li-eviti/)
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Si', ma non si capisce perche' non t'e' piaciuto...
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D'accordo.
Tornando in topic, anche io sono rimasto molto positivamente colpito dalla prova di MAstrandrea, che ultimamente sto rivalutando (prima non lo sopportavo), e anche della Foglietta, che con una recitazione semplice e essenziale riesce a caratterizzare un personaggio molto complesso.
Abbiamo le stesse opinioni, anch'io sono stato colpito anche da lei.
Interessante il tuo punto di vista, peraltro io penso che non tutte le micro storie che ci sono nel film sono uguali.
Ad esempio la meno interessante, o forse la meno riuscita, é la reazione esagerata di Edoardo Leo quando crede di scoprire che Mastrandrea é omosessuale. Troppo forzata, troppo melodrammatica.
http://ilvedovo.com/2016/03/08/perfetti-sconosciuti-se-li-conosci-li-eviti/ (http://ilvedovo.com/2016/03/08/perfetti-sconosciuti-se-li-conosci-li-eviti/)
Un po una recensione "specchio riflesso nannanneroooo". Non é tutto chiaro quello che vuole dire.
Accusa il film di essere costruito a tavolino e di proporre una spaccato artificiale della vita reale e poi scrive, in fondo, per il suo intimo ludibrio personale, con frasi abbastanza pindariche e autoreferenziali.
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Si', ma non si capisce perche' non t'e' piaciuto...
Sul film più nello specifico la mia impressione è spietata e ben riassunta dalla seguente recensione:
http://ilvedovo.com/2016/03/08/perfetti-sconosciuti-se-li-conosci-li-eviti/ (http://ilvedovo.com/2016/03/08/perfetti-sconosciuti-se-li-conosci-li-eviti/)
:beer:
Abbiamo le stesse opinioni, anch'io sono stato colpito anche da lei.
Interessante il tuo punto di vista, peraltro io penso che non tutte le micro storie che ci sono nel film sono uguali.
Ad esempio la meno interessante, o forse la meno riuscita, é la reazione esagerata di Edoardo Leo quando crede di scoprire che Mastrandrea é omosessuale. Troppo forzata, troppo melodrammatica.
Un po una recensione "specchio riflesso nannanneroooo". Non é tutto chiaro quello che vuole dire.
Accusa il film di essere costruito a tavolino e di proporre una spaccato artificiale della vita reale e poi scrive, in fondo, per il suo intimo ludibrio personale, con frasi abbastanza pindariche e autoreferenziali.
Sono d'accordo che non tutte le storie siano uguali ed una delle principali pecche è invece averle messe sullo stesso piano.
Sulla recensione anche condivido il giudizio sullo stile. Vuole palesare in modo evidente la sua competenza tecnica e il suo distacco disilluso, spesso in modo gratuito, quasi al limite della rosicata. Ma sono d'accordo su molti dei limiti che evidenzia nella costruzione dei personaggi.
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Sulla recensione anche condivido il giudizio sullo stile. Vuole palesare in modo evidente la sua competenza tecnica e il suo distacco disilluso, spesso in modo gratuito, quasi al limite della rosicata. Ma sono d'accordo su molti dei limiti che evidenzia nella costruzione dei personaggi.
Sono d'accordo, però é anche un difetto comprensibile in un film corale.
Con il tempo e rivedendolo ogni volta con lo stesso piacere, mi dico che il personaggio di SattaFlores in "C'eravamo tanto amati" é qualcosa di perfetto e invecchia, nella mia personale antologia, molto meglio di quello di Gassman sempre nello stesso film.
Un film teatrale é per forza scritto a tavolino, non é neorealismo. Dopo decenni in cui i dialogisti sono stati assenti, anche per un ricambio generazionale che non c'é stato dopo la generazione meravigliosa, nel cinema italiano, questo tipo di film li rimette al centro della preparazione.
L'ho scritto é un film teatrale e come tale va anche visto. Con alcune forzature sul realismo.
Sarebbe come se dopo aver visto un Amleto di Shakespeare ci si chiedesse se é verosimile che un principe danese prenda veramente in mano il teschio di un giullare di corte e si chiedesse se "essere o non essere" é veramente un problema.
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Un film teatrale é per forza scritto a tavolino, non é neorealismo. Dopo decenni in cui i dialogisti sono stati assenti, anche per un ricambio generazionale che non c'é stato dopo la generazione meravigliosa, nel cinema italiano, questo tipo di film li rimette al centro della preparazione.
L'ho scritto é un film teatrale e come tale va anche visto. Con alcune forzature sul realismo.
Sarebbe come se dopo aver visto un Amleto di Shakespeare ci si chiedesse se é verosimile che un principe danese prenda veramente in mano il teschio di un giullare di corte e si chiedesse se "essere o non essere" é veramente un problema.
Stai in gran forma sto periodo, ottima osservazione.
;)
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:beer:
Sono d'accordo che non tutte le storie siano uguali ed una delle principali pecche è invece averle messe sullo stesso piano.
Sulla recensione anche condivido il giudizio sullo stile. Vuole palesare in modo evidente la sua competenza tecnica e il suo distacco disilluso, spesso in modo gratuito, quasi al limite della rosicata. Ma sono d'accordo su molti dei limiti che evidenzia nella costruzione dei personaggi.
Recensione PENOSA. Superficiale al punto che mi domando se l'abbia visto o scriva per sentito dire (parla solo di corna? Vabbe'...), banale come poche mentre accusa il film di esserlo (il bue che dice CORNUTO all'asino :) ).
I personaggi sono stereotipati, come GIUSTAMENTE devono esserlo in una piece teatrale. Senno' buttiamo al fiume pure Shakespeare perche' non e' abbastanza realistico.
Secondo me il recensore non c'ha capito niente. E infatti abbonda di "signora mia!" et similia...
EDIT: oddio mi sono accorto di aver scritto le stesse cose di italicbold :o
Mi devo preoccupare? :)
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(A me questo topic balla. Solo questo. Balla, nel senso che lo schermo lo fa sobbalzare fisicamente di tre centimetri ogni due secondi, rendendo necessario l'uso di xamamina e ibuprofene per una lettura anche superficiale. Solo io? Non che sia interessantissimo per me, visto che me sa che sto film non me lo cachero' de striscio e da me manco c'arriva, ma ero interessato al fenomeno da un punto di vista IT)
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EDIT: oddio mi sono accorto di aver scritto le stesse cose di italicbold :o
Mi devo preoccupare? :)
Quella su Shakespeare, come coincidenza é fenomenale.
We few, happy few, band of brothers....
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D'accordo.
Tornando in topic, anche io sono rimasto molto positivamente colpito dalla prova di MAstrandrea, che ultimamente sto rivalutando (prima non lo sopportavo), e anche della Foglietta, che con una recitazione semplice e essenziale riesce a caratterizzare un personaggio molto complesso.
Il cognome giusto comunque è Mastandrea (fa lo stesso errore l'autore della recensione linkata da FatDanny).
:asrm :asrm :asrm
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Quella su Shakespeare, come coincidenza é fenomenale.
We few, happy few, band of brothers....
Davvero incredibile...
Il cognome giusto comunque è Mastandrea (fa lo stesso errore l'autore della recensione linkata da FatDanny).
:asrm :asrm :asrm
Giusto.
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Chissà dove finisce la tela e Inizia l'ipocrisia [emoji4]
L'ho pensato mentre lo scrivevo :=))
Diciamo che per me la differenza sta tra il far finta di non sapere ma non fare nulla al riguardo per paura e il cercare di recuperare la situazione facendo finta di non sapere perché altrimenti non si saprebbe gestirla e recuperarla
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Film che m'ha strappato qualche mezza risata nei primi venti minuti, poi il nulla.
Il paragone con "carnage" è da querela eh :beer:
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L'interpretazione E' quella descritta nella recensione. Fonte: il regista.
Il film e' un "cosa potrebbe succedere se" e non "cosa e' successo", sul tema: quanto conosciamo veramente le persone vicine a noi...
Giusto!
Ci sono arrivato (pensavate non ci riuscissi eh?) ripensando ad alcune scene del finale che avevo quasi considerato fatte male:
- la padrona di casa che chiede al marito perché non avesse voluto fare il gioco dei telefonini (al contrario di quello che si è visto nella parte "sliding doors") e lui risponde perchè siamo tutti frangibili (qua interpreto che lui sa qualcosa che invece fa finta di non sapere)
- lo scompagnato che all'uscita dal portone dice qualcosa sul fatto di organizzare una partita a calcetto (nella parte "sd" era uscito fuori che gli altri giocavano senza chiamarlo)
Mi sembra ce ne fosse almeno un'altra che mentre scrivo mi è passata di mente, ma già queste bastano a rendere chiaro che quelli che sembrano comportamenti da dissociati/ipocriti (il portare ancora gli orecchini dell'amante, il ricevere messaggi dall'amante incinta, ...) sono in realtà comportamenti normalissimi perché le diverse realtà non sono effettivamente emerse.
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Il paragone con "carnage" è da querela eh :beer:
E perderesti in tribunale.
;))
Il paragone é sul crescente numero di film che escono in c'é un'unità di luogo molto ristretta.
Per questo si parla di film teatrali.
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E perderesti in tribunale.
;))
Il paragone é sul crescente numero di film che escono in c'é un'unità di luogo molto ristretta.
Per questo si parla di film teatrali.
Unita' di luogo e unita' di tempo: entrambi i film si svolgono in tempo reale tra "scena" e narrazione.
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L'ho pensato mentre lo scrivevo :=))
Diciamo che per me la differenza sta tra il far finta di non sapere ma non fare nulla al riguardo per paura e il cercare di recuperare la situazione facendo finta di non sapere perché altrimenti non si saprebbe gestirla e recuperarla
sai che non ho capito??!!
:)
Edit- è un terreno molto scivoloso ma spesso il perno di tutto
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E perderesti in tribunale.
;))
Il paragone é sul crescente numero di film che escono in c'é un'unità di luogo molto ristretta.
Per questo si parla di film teatrali.
Si si, era chiaro.
Solo per ribadire che "perfetti sconosciuti" non mi è piaciuto, a differenza di "carnage". ;)
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Premessa: odio questo film.
E' stato l'incipit di un litigio furioso con la mia compagna, che ha maldigerito la mia impostazione razionalista.
Il tema della discussione è piuttosto prevedibile, anche se non si limita al tradimento. :)
Il film gioca sul concetto di osceno.
Cosa succederebbe se l'osceno, tratto che caratterizza ogni essere umano e ben rappresentato dall'intimità del proprio dispositivo telefonico, fosse improvvisamente svelato? La risposta è scontata: un macello.
Ma quello che il film tratteggia come ipocrisia con una nota moralistica insopportabile per i miei gusti è a mio avviso la semplice normalità psicologica umana.
L'Osceno DEVE restare ignoto o smettendo di essere tale assume tutt'altro ruolo e significato, altro che ipocrisia.
E' un po' come la telefonata di Iodice e Lotito che nel passaggio da privata a pubblicata cambia completamente significato. Perché l'Osceno ha un suo ruolo preciso dovuto proprio al fatto che resta tale, mentre l'esplicitato ne ha tutt'altro.
Si può porre anche in un altro modo: cosa succederebbe se il proprio partner fosse in grado di sentire tutti i pensieri osceni fatti nei confronti dei/delle passanti? Come li prenderebbe? In che modo questo inciderebbe nel rapporto?
Sicuramente lo annienterebbe, esattamente perchè concetti che hanno un determinato valore proprio nella loro oscenità occultata cambiano forma e quindi significato.
Il film si riprende un po' proprio col finale in cui, per come la vedo io, non trionfa l'ipocrisia, ma il rispetto della distinzione tra intimo-personale e noto-pubblico rispetto alla detonazione dovuta al loro mescolamento.
Detto questo, sul film più nello specifico la mia impressione è spietata e ben riassunta dalla seguente recensione:
http://ilvedovo.com/2016/03/08/perfetti-sconosciuti-se-li-conosci-li-eviti/ (http://ilvedovo.com/2016/03/08/perfetti-sconosciuti-se-li-conosci-li-eviti/)
Non condivido nello specifico, il concetto di osceno può riguardare due cose.
Il pensiero che vola per caxxi suoi e se si è intelligenti lo si sa e lo si accetta tranquillamente nei rapporti (qualunque siano, amore, amicizia, lavoro, vicinato,...) oppure i fatti, che sono conseguenza del pensiero irrazionale razionalizzato oltre ovviamente che del caso e di 71mila altre combinazioni.
Avere diverse amanti, metterne incinta qualcuna, avere come amante uno dei migliori amici di tuo marito, avere come amante la moglie di uno dei tuoi migliori amici, non chiamare a giocare l'amico pippa e tenergli nascosto che si gioca, tenere in piedi di nascosto il rapporto con l'ex che comunque si vorrebbe ancora accoppiare, non fanno parte dell'intimo-personale ma sono di quelle cose che non dovrebbero verificarsi nei rapporti genuini.
Su altri aspetti invece condivido la distinzione tra intimo-personale e noto-pubblico che fai e trovo azzeccato il paragone con la telefonata tra Iodice e Lotito:
- il padre che cura il rapporto con la figlia, la quale non vuole che le sue confidenze arrivino alla madre
- la moglie che gioca eroticamente (si dice?) con sconosciuti ma si ferma al gioco (certo nel caso del film quello è anche il sintomo di ben altro malessere)
- l'amico che tiene nascosta la sua sessualità
- il marito che non dice che va in analisi
- l'amica che si vuole rifare le tette
- la moglie che si informa su istituti nei quali portare eventualmente la suocera convivente
- eccetera
Ma tra il primo e il secondo tipo di "osceno" io vedo enormi differenze. Intendo in termini di vita reale, di valori.
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sai che non ho capito??!!
:)
Edit- è un terreno molto scivoloso ma spesso il perno di tutto
La risposta era dentro di te:
Non l'ho visto...
esco dal topic
:)
:=))
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La risposta era dentro di te:
:=))
Infatti non sto parlando del film, ma di un aspetto della vita... [emoji12]
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è na merda, è na merda sicuro
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è na merda, è na merda sicuro
Ma chi sei "Il nichilista" dei Soliti Idioti? :)
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Soliti Idioti? :)
Parlando di filmoni.
Io c'ho provato a vederlo, dopo mezz'ora ho maturato la convinzione che il bene del paese passa dall'immediata esclusione da ogni tornata elettorale di chiunque abbia pagato al cinema per vedere sta monnezza.
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Ma chi sei "Il nichilista" dei Soliti Idioti? :)
non so di cosa parli
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non so di cosa parli
:)
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Parlando di filmoni.
Io c'ho provato a vederlo, dopo mezz'ora ho maturato la convinzione che il bene del paese passa dall'immediata esclusione da ogni tornata elettorale di chiunque abbia pagato al cinema per vedere sta monnezza.
Non l'ho visto (fiuuu...), pero' le prime stagioni in TV erano carine. :)
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Ma qualcuno ha notato un segno di Lazio nel film? (È la seconda volta che lo noto in un film di Genovese)
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Ma qualcuno ha notato un segno di Lazio nel film? (È la seconda volta che lo noto in un film di Genovese)
È un quiz?!?
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C'è una scena con dei bambini che escono da scuola, uno di questi ha una sciarpa bianco e celeste legata allo zaino.
L'altro episodio è nel film "Tutta colpa di Freud", il personaggio di Anna Foglietta è lesbica ed esce con una ragazza che le dice "ti ricordi quando ci siamo conosciuti il 26 maggio?".
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Ma qualcuno ha notato un segno di Lazio nel film? (È la seconda volta che lo noto in un film di Genovese)
Paolo è lazialissimo e in ogni film mette un rimando ,una traccia ,un accostamento scenografico che riporti alla Lazio.
Inviato dal mio SM-G800F utilizzando Tapatalk
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Visto ora grazie a questo topic, pieno di aspettative.
Mi è piaciuto molto fino a 1:16:00. Da li in poi una delusione enorme.
Tutta la parte della foglietta mi ha veramente fatto cadere le palle, il suo piccolo monologo l'ho trovato davvero fatto male, costruito male, scritto male e recitato male. Da li mi è sembrato tutto sminchiarsi, il film si accartoccia su se stesso chiudendo tutte le linee in malo modo, sia la coda di battiston che quella della Rohrwacher mi sembrano frettolose, buttate li senza una vera idea e senza una giustificazione narrativa solida.
Il finale alla sliding door sarebbe bello se ci fosse mezzo indizio del suo principio, se ci fosse qualcosa che possa far partire un ingranaggio nel cervello di chi guarda, una sensazione di "sta succedendo qualcosa in questo film". Purtroppo non c'è, e sembra anche questa una cosa buttata li a caso.
Non che ci stia male in assoluto, lo rende gradevole, ma c'è da dire che il grado di sminchiamento totale del film e di tutti i personaggi non poteva che prevedere una soluzione simile.
In assoluto decisamente deluso. Peccato, perché lo sguardo Mastrandrea-Battison alla fine della crisi del baffone era stato costruito magistralmente, una bomba.
Menzione per Giallini, che adoro, e Mastrandrea. Battison ottimo fino all'ultima scena chiave, dove mi ha convinto poco, ma penso sia colpa della sceneggiatura.
Poco convincente la foglietta nel momento clou.
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Visto ieri.
I personaggi a me sono sembrati abbastanza credibili (ce ne è di gente così ne siamo circondati), forse quello di Battiston un po forzato.
Anche la situazione a me è sembrata credibile o quanto meno verosimile e l'eclissi di Luna è ovvio che è una metafora.
Capita in molti agglomerati umani che ci si continui a frequentare e a fare casini anche se la vita ha preso pieghe diverse per ognuno
Avrei evitato le musiche sotto alcuni dialoghi.
Sicuramente la prova migliore è quella di Mastandrea e comunque la coppia che rappresentano Mastandrea e la Foglietta è perfettamente nella media.
Alba fa un tipo di personaggio molto diffuso, così come Giallini ma anche Edoardo Leo.
Certo una volta visto, ti chiedi perchè non abbiano premiato Non essere cattivo al posto di Perfetti Sconosciuti....