Ciao Josè

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Offline Rorschach

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Ciao Josè
« il: 18 Giu 2010, 16:27 »
Citazione
Addio al Nobel José Saramago
Lo scrittore portoghese è deceduto nella sua casa alle Isole Canarie, dove risiedeva dal 1991



MADRID - Lo scrittore portoghese e premio Nobel José Saramago è morto nella sua residenza a Tias, località di Lanzarote, nelle Isole Canarie. Affetto da leucemia cronica, l'autore è deceduto intorno alle 13 e al suo capezzale c'era la moglie, Pilar del Rio. Aveva trascorso una notte tranquilla e fatto colazione. Poi si è sentito male. Saramago avrebbe compiuto 88 il prossimo 16 novembre. Poeta, romanziere e giornalista, è stato l’unico autore di lingua portoghese ad avere ricevuto il Nobel per la Letteratura. Ateo confesso, ebbe problemi con il governo portoghese che rifiutò di presentare il suo Vangelo secondo Gesù Cristo al Premio Letterario Europeo, abbandonando per protesta il Paese e trasferendosi a Lanzarote.
 
AUTORE IRRIVERENTE - Irriverente verso l’autorità e profondamente intriso di umanesimo, Saramago ha creato una prosa unica, fatta di una sorta di continuo dialogo interiore nel quale non trovano spazio i vincoli più rigidi della punteggiatura. Il discorso, nelle sue opere, fluisce continuo in una massa armonica di parole che assumono, pagina dopo pagina, la struttura concreta di un edificio superbo e forse difficilmente accessibile. Italia sono note soprattutto le sue polemiche con Silvio Berlusconi, che tra l’altro lo scrittore ha definito «un delinquente». Per l’accusa di diffamazione nei confronti del Cavaliere una edizione del suo Quaderno è stata rifiutata da Einaudi.

DALLA MILITANZA AL NOBEL - L’intera carriera di Saramago è stata costellata di polemiche per le sue prese di posizione senza compromessi, tanto in tema di politica quanto di religione. Saramago era nato ad Azinhaga, in Portogallo, nel 1922. Il suo primo romanzo in stile realista, Terra del peccato, è del 1947. Nel 1959 si iscrisse al Partito Comunista che, sotto il regime di Salazar, operava in clandestinità. Negli Anni Sessanta Saramago divenne uno dei critici più seguiti del suo Paese e nel '66 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, I poemi possibili. Divenne quindi direttore letterario e di produzione per dodici anni di una casa editrice e dal 1972 al '73 curatore del supplemento culturale del Diario de Lisboa. Sino a metà degli Anni Settanta visse un periodo di formazione e pubblica poesie, cronache, testi teatrali, novelle e romanzi, ma è solo dopo la Rivoluzione dei Garofani che pian piano nacque un Saramago diverso (vice direttore del quotidiano Diario de Noticias nel '75 e quindi scrittore a tempo pieno), capace di liberare la narrativa portoghese dalle radici del passato. Anche per questo ricevette nel 1998 il premio Nobel per la letteratura. Nel 1980 la pubblicazione di Una terra chiamata Alentejo sulla rivolta della popolazione della regione più ad est del Portogallo.

IL SUCCESSO - Il grande successo arrivò nel 1982 con Memoriale del convento, seguito da L'anno della morte di Ricardo Reis. Negli anni '90, grazie al Nobel, Saramago raggiunse fama internazionale e pubblicò L'assedio di Lisbona, Il Vangelo secondo Gesù, quindi Cecità,'Tutti i nomi, La caverna, L'uomo duplicato, Le intermittenze della morte e Le piccole memorie. È stato uno dei sostenitori dell'iberismo, il movimento che propugna l'unificazione di Spagna e Portogallo, i due paesi della penisola iberica, cui dedica anche il romanzo La zattera di pietra. Per le sue posizioni sul conflitto mediorientale verrà accusato di antisemitismo, mentre per il Memoriale, ma soprattutto per il suo Vangelo e il testo teatrale La seconda vita di Francesco d'Assisi ha subito gli attacchi dalla Santa Sede.

http://www.corriere.it/cultura/10_giugno_18/morto-nobel-saramago_59816d64-7ad4-11df-aa33-00144f02aabe.shtml


Ciao.


Offline mazzok

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Re:Ciao Josè
« Risposta #1 il: 18 Giu 2010, 17:02 »
ho il suo ultimo libro sul comodino, volevo tenerlo un po' li prima di leggerlo,
ciao José

Offline St£fano

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Re:Ciao Josè
« Risposta #2 il: 18 Giu 2010, 17:25 »
Ciao
Re:Ciao Josè
« Risposta #3 il: 18 Giu 2010, 19:58 »
Sto ancora aspettando che in Italia si decidano a farci vedere la trasposizione cinematografica del suo splendido Cecità. Adeus companheiro José.
Re:Ciao Josè
« Risposta #4 il: 19 Giu 2010, 16:44 »
Addio José, leggo i tuoi libri con piacere.

Offline stefy40

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è morto Saramago...
« Risposta #5 il: 19 Giu 2010, 20:04 »
... e non so se ha senso fare classifiche, ma per me forse il più grande autore europeo dei nostri tempi.
Mi piace pensare che abbia vissuto una bella vita.
Ciao José.

zorba

zorba

Re:Ciao Josè
« Risposta #6 il: 19 Giu 2010, 22:05 »
(Il Fatto Quotidiano 19.06.2010)

Il ricordo

L’uomo che chiamava le ingiustizie per nome

(di Paolo Flores d’Arcais)

José Saramago era il più grande scrittore vivente. Uno di quei rarissimi scrittori che quando incontri un suo libro – per te il primo – poi li leggi tutti, uno dopo l’altro, perché entri in un intero mondo che senza di lui non sarebbe mai esistito. Per questo era un classico già in vita. Prima di Saramago, mi era capitato solo con un altro scrittore, Bohumil Hrabal, e quando seppi della sua morte fu come fosse morta una persona che conoscevo, una persona cara. José Saramago ho invece avuto la fortuna di conoscerlo davvero, anche se troppo tardi, di vivere – mia moglie Anna ed io – con lui e con la sua Pilar una nuova amicizia, cosa che quando si va avanti con gli anni diventa cosa rarissima. L’amicizia di un uomo straordinario per semplicità e profondità, che continuava ad avere una carica di passione civile anche nel declinare brutale delle forze. Lo avevo incontrato l’ultima volta qualche mese fa a Roma – quando era venuto a presentare il suo libro “Quaderno”, rifiutato da una casa editrice Einaudi ormai prona per non scontentare il ducetto, che nel libro veniva trattato come meritava, e pubblicato da Bollati Boringhieri – e nei pochi anni passati dal precedente incontro mi era sembrato cambiato moltissimo, dal punto di vista fisico, della sofferenza fisica, della stanchezza. Ma era assolutamente lo stesso per la generosità che lo animava, la voglia di continuare a combattere su ogni fronte che gli si offrisse. Questo era il suo amore per la vita, che in lui faceva tutt’uno con tutte le altre gioie della vita, e con il suo amore per Pilar che traspariva   in ogni gesto. Saramago poteva “vivere di rendita” anche civilmente, anche politicamente, essere un “monumento vivente”, che piace a tutti perché dice “grandi” cose (e magari giuste) sulla pace, sulla eguaglianza, sull’ecologia… Essere insomma politicamente innocuo e superfluo, come tanti personaggi famosi sulla scena mondiale, che non sono mai scomodi per i potenti con nome e cognome. Saramago invece era l’opposto, sapeva che ogni ingiustizia ha un nome, di persona o di istituzione, perché i peccati, da che mondo è mondo, sono sempre gli stessi, e non ha senso denunciarli se non si denuncia anche il peccatore. Considerava Berlusconi un pericolo per la democrazia in Europa, un virus contro le libertà, capace di contagiare altri Paesi, per questo non si stancava di denunciarlo e di stigmatizzare la superficialità e la disattenzione con cui il suo regime sempre meno distante dal fascismo veniva trattato dai media europei. Quasi si trattasse di una pochade, anziché di una tragedia.

E considerava la Chiesa gerarchica di Ratzinger una nuova nube di oscurantismo. Proprio su questo giornale, aveva scritto che forse era venuto il momento di un “ateismo militante”, a cui come ateo “tranquillo” (l’ateismo come condizione ovvia di ogni spirito critico) non aveva in precedenza mai pensato. Lui, ateo, dalla parte degli ultimi, sempre, e perciò sempre più contro una Chiesa dedita a Mammona e a reprimere le libertà umane dalla nascita alla morte. José mi mancherà moltissimo.

Online sharp

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Re:Ciao Josè
« Risposta #7 il: 20 Giu 2010, 01:35 »
Ciao Josè uno dei miei autori preferiti  :(

Offline saramago

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Re:Ciao Josè
« Risposta #8 il: 20 Giu 2010, 07:48 »
l'uomo migliore. la mia guida.
grazie josè.
Re:Ciao Josè
« Risposta #9 il: 20 Giu 2010, 09:07 »
L'altro ieri stavo proprio pensando di rileggere (per la quarta volta) la "Storia dell'Assedio" - o il "Vangelo" (per la terza volta). o la "Zattera", od il "memoriale del Coonvento", o quello stupendo affresco sull'Alentejio, o "Ceciita"...

Ed è arrivata la notizia.
Emozione uguale nella potenza, inversa nel segno, a quando avevo saputo che gli era stato assegnato il Nobel.
L'unica volta in cui mi ero scoperto tifoso per uno scrittore.

Ora mi sento un po' più solo.   
Una delle persone che mi hanno dato la fierezza di essere europeo. 

Grazie Maestro contadino.

zorba

zorba

Re:Ciao Josè
« Risposta #10 il: 20 Giu 2010, 11:31 »
(Il Fatto Quotidiano 20.06.2010)

IL VATICANO CROCIFIGGE SARAMAGO

Anatema sgangherato contro lo scrittore morto venerdì: “Populista estremistico”

(di Paolo Flores d’Arcais)

José Saramago ha lasciato l’isola di Lanzarote. La sua salma è stata trasferita in Portogallo, dove dopo la camera ardente verrà cremata. Una parte delle ceneri ritornerà nell’isola e sarà sepolta ai piedi di un ulivo. Mentre le agenzie battevano queste notizie, ne aggiungevano un’altra: al grande scrittore scomparso arrivava uno straordinario riconoscimento, l’attacco forsennato del quotidiano della Santa Sede, l’Osservatore Romano, talmente invasato nella pulsione dell’anatema da dare spurgo a una prosa sgangherata e sbilenca. Ma la carità cristiana, si sa, messa in mano alla Chiesa gerarchica può fare miracoli. 

Gli uncini di Benedetto
Evidentemente i suoi libri devono aver colto nel vivo, se il foglio del Papa sente il bisogno di sproloquiare che “uncinata com’è stata sempre la sua mente da una destabilizzante banalizzazione del sacro e da un materialismo libertario che quanto più avanzava negli anni tanto più si radicalizzava, Saramago non si fece mai mancare il sostegno di un semplicismo teologico sconfortante: se Dio è all’origine di tutto, Lui è la causa di ogni effetto e l’effetto di ogni causa”. Prescindendo dalla struttura sintattica di conio prepotentemente tedesco, colpisce quella “sua mente” descritta come “uncinata”, per l’assonanza hitleriana che il lapsus evoca con gioventù assai diverse da quella del grande scrittore, a parte che in italiano “una mente uncinata da una banalizzazione” o lo scrive un genio del “pulp” o te la segnano in blu in qualsiasi ginnasio. L’autore, o traduttore, del cristiano necrologio, vuole dire che il cervello di Saramago era destabilizzato dalla banalizzazione del sacro (vulgo: che era un pazzo o un [...]) o che con tale banalizzazione, coniugata col suo materialismo libertario, destabilizzava la fede dei lettori? Perché in quest’ultimo caso sarebbe un elogio. 

La teologia
Del resto “lo sconfortante semplicismo teologico” che gli viene imputato riassume solo nella splendida forma narrativa del Vangelo secondo Gesù e del più recente Caino le antinomie della teodicea delle quali, malgrado secoli di sottigliezze teologiche e alpinismo sugli specchi, i dottori della Chiesa non sono mai riusciti a venire a capo. L’“house organ” del presunto Vicario di Cristo in terra fulmina lo scrittore per essersela presa con “un Dio in cui non aveva mai creduto, per via della Sua onnipotenza, della Sua onniscienza, della Sua onniveggenza” ma dimentica la infinita bontà e/o giustizia che è la caratteristica di Dio incompatibile con l’onnipotenza, visti gli orrori di cui è albergo il “Suo” creato, incompatibilità da cui non ci si libera con il solito richiamo al passpartout del “mistero”, anzi delle “(di Dio) prerogative per così dire, che ben avrebbero potuto nascondere un mistero”. Segue il puro nonsense, razionalmente parlando, della conclusione: “Oltre che la divina infinità delle risposte per l’umana totalità delle domande”. Quanto al Vangelo secondo Gesù quello che manda fuori dai gangheri L’Osservatore è che sia costruito utilizzando tutti i dati che la critica storica delle origini del cristianesimo considera da decenni acquisiti, da un Gesù che non si considerò mai il Cristo (eventualmente, per alcuni, al momento della croce) a una Maria di cui nulla sappiamo, se non che giudicava suo figlio “fuori di sé” (Marco, 3,21). E valorizzando tutte le contraddizioni della favola teologica realizzata nei secoli successivi, fino a Nicea e Calcedonia. 

Anti-logica
Ma la logica non è il forte del quotidiano vaticano e neppure il rispetto dei fatti, visto che come botta finale rimprovera al grande scrittore che “un populista estremistico come lui, che si era fatto carico del perchè del male nel mondo, avrebbe dovuto anzitutto investire del problema tutte le storte strutture umane, da storico-politiche a socio-economiche”: esattamente quello che Saramago ha fatto, con il suo impegno inesauribile “dalla parte degli ultimi”, dei poveri, degli emarginati, che a chi pretende di predicare il Vangelo tutte le domeniche qualcosa dovrebbe pur ricordare.

Offline saramago

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Re:Ciao Josè
« Risposta #11 il: 20 Giu 2010, 12:54 »
Parla per me, silenzio.

Oggi non era un giorno di parole,
con mire di poesie o di discorsi,
nè c'era strada che fosse la nostra.
A definirci bastava solo un atto,
e visto che a parole non mi salvo,
parla per me silenzio, ch'io non posso.

Offline saramago

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Re:Ciao Josè
« Risposta #12 il: 20 Giu 2010, 13:00 »
Dichiarazione.

No, non c'è la morte.
Neppure questa pietra è morta.
E non è morto il frutto che è caduto:
tutto in vita ritorna al tocco delle dita,
tutto respira al ritmo del mio sangue,
del soffio che lo sfiora.
Così, quand'anche la mia mano seccherà,
nel ricordo vivrà di un'altra mano,
e tacita la bocca serberà
il gusto delle bocche che ha baciato.

Offline Brujita!

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Re:Ciao Josè
« Risposta #13 il: 20 Giu 2010, 13:42 »
 Adiòs Josè :(

...e VERGOGNA all' "Osservatore Romano".
 

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