Sono sempre stato restio a scrivere sul forum di questioni che mi interessano personalmente o molto da vicino, perché tutto vorrei tranne che questa comunità venisse sfruttata per fini personali da chi la frequenta.
Tempo fa però, in un giorno per me particolarmente difficile per questioni personali, un moderatore mi ha invitato a parlarvi di questa iniziativa e quindi, rompo gli indugi, tanto per non avere remore, per non pensare di aver trascurato una via percorribile.
Liberi sulla Carta è un festival letterario e una fiera dell'editoria indipendente che a settembre dovrebbe tenere la sua sesta edizione. Si tiene a Farfa, sede di una storica abbazia tanto cara a Carib, a mezz'ora o poco più da Roma.
Durante la mattina si tengono corsi di scrittura creativa, il pomeriggio ci sono incontri con scrittori e tavole rotonde, la sera bellissimi spettacoli. per tutto il tempo sono presenti decine di case editrici indipendenti con i loro stand.
Oltre a essere un bellissimo festival, con alcuni fra gli ospiti più prestigiosi che la stagione letteraria italiana può offrire, è un'idea.
Un'idea di cultura, di accessibilità degli spazi, di bibliodiversità, di difesa della pluralità.
Non è detto che sia l'idea giusta, ma è l'idea di LSC e in nome di essa gli organizzatori non hanno mai concesso deroghe ad alcuni, imprescindibili, prìncipi:
-Tutti gli incontri e gli spettacoli sono gratuiti. Non parliamo di incontri di basso profilo, a LSC sono venuti Antonio Pennacchi e Ugo Riccarelli, tanto per citare due scrittori, e a settembre parteciperà anche Francesco Piccolo, neo premio Strega (ma la lista è lunghisima!). Gli spettacoli (di solito reading, recital o concerti legati alla letteratura) hanno visto protagonisti Simone Cristicchi, Ascanio Celestini, David Riondino, Francesco Pannofino, Peppe Servillo degli Avion Travel, Paolo Briguglia, Johnny Palomba, Fabio Troiano etc etc. Roba che all'auditoriom ti strappa diverse banconote per farti entrare.
-Non si selezionano gli editori in base alla loro disponibilità economica, con le quote di adesione più basse d'Italia. Uno stand costa agli organizzatori 250 euro (più le sedie, l'arredo interno l'allaccio e il consumo di corrente). La quota di adesione per gli editori è di 150 euro, un terzo di quanto si paga altrove per analoghe manifestazioni, un decimo di quello che costa andare a Torino o a Più libri più Liberi all'Eur.
-I corsi di scrittura creativa sono accessibili e tenuti da professionisti riconosciuti. Tre giorni, due pernottamenti, cinque pasti a soli 160 euro. Praticamente le spese per l'ospitalità: il corso e tutte le attività della fiera sono quasi gratuiti. Gli organizzatori vogliono appassionare la gente alla scrittura e alla lettura e non vendono l'illusione di trasformare scribacchini in scrittori dietro lauto compenso.
Questi sono tre capisaldi. Per cinque anni, grazie alla bravura e all'impegno e all'autotassazione e al lavoro gratuito di tanti volontari, alla capacità di coinvolgere sponsor e ottimizzare le spese, è stato possibile rispettarli.
Le istituzioni hanno collaborato, ma in minima parte: negli ultimi tre anni il Comune che ospita la manifestazione ha dato 3000 euro complessivi, molto meno di quanto abbia dato alla sagra della salsiccia nel 2013.
Adesso, malgrado un impegno maggiore da parte del Comune, questo esperimento rischia di trasformarsi in bel ricordo. Servono almeno 10.000 euro (poco più del 30% delle spese complessive) e Liberi sulla Carta ha un mese per trovarli.
Grazie al crowdfunding (cioè una raccolta fondi on line), sono arrivati quasi duemila euro (anche se un bug del portale produzionidalbasso.com ha erroneamente e temporaneamente azzerato le offerte e ora ne segna solo 80). Tanti, se si pensa che l'offerta minima è di dieci euro, ma non bastano.
Il patto è chiaro: si chiede una promessa di sostegno, nessun bonifico, finché non si raggiunge la cifra necessaria alla realizzazione della fiera. Se ci si riesce, siamo tutti vincolati a rispettare la promessa, altrimenti nessuno dovrà sborsare un solo euro e la fiera non si farà.
Il link per avere maggiori informazioni e per contribuire è questo:
www.crowdfunding.liberisullacarta.it (ma se il link non si può mettere mi scuso e chiedo ai moderatori di toglierlo e ai lazionetters che volessero contribuire di fare una piccola ricerca su google!)
Manca un mese, per quanto mi riguarda, dopo i soldi usati per vedere la Lazio, questi sono i dieci euro meglio spesi che possa immaginare per difendere una cosa che amo.
Grazie a tutti, se non altro della pazienza di leggere questo lungo post.