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Re:libri
« Risposta #1800 il: 15 Mar 2018, 11:41 »
in senso restrittivo = ?

Nel senso che tutto ciò che non è soggetto a validazione scientifica non ha dignità nel campo del sapere.
E' ovvio che se dobbiamo preparare un vaccino oppure creare un combustibile ecologico abbiamo bisogno del metodo scientifico tradizionale, ma se dobbiamo capire per esempio perchè ti piace vestirti da donna e farti ammanettare dalla tua fidanzata i numeri non ci aiuteranno e dunque ci servirà un modo diverso di pensare.

E tralascio tutta la discussione inerente la filosofia della scienza che si sviluppò in altro thread (non ricordo il titolo ma mi pare fosse inerente alla religione ).
Re:libri
« Risposta #1801 il: 15 Mar 2018, 12:41 »
A me sembra evidente che Deleuze ( e non solo lui: per esempio Lacan ancora di più ) abbiano utilizzato determinate scoperte scientifiche per significare delle teorie che non possono essere considerate scientifiche in senso tradizionale.
La prima delle citazioni che hai riportato è chiara in tal senso: non ha nessuna pretesa di essere una scoperta scientifica corredata di dati e validazioni, per forza : è una riflessione filosofica.

Possiamo misurare il problema ontologico dell'essere nel tempo?
Possiamo misurare il sogno?
Possiamo misurare l'abisso dell'inconscio umano?

I filosofi cercano di dare delle risposte a questi problemi che evidentemente non possono essere risolti con delle formule matematiche, anche se poi effettivamente studiosi come Lacan per esempio usano delle strambe formule matematiche e geometriche per esprimere alcuni concetti, ma non sai mai quanto c'e' di simbolico in quelle formule.

Quindi tornando a Deleuze: ha scritto tante cose ed è stato un visionario: alcune cose sono delle intuizioni formidabili, altri sono pensieri diciamo discutibili, ma in ogni caso il criterio non può essere il fatto che usi degli argomenti scientifici nelle sue teorie, tanto è lampante che essi sono totalmente estraniati dal loro contesto originario.

E aggiungo: Sokal si volle prendere gioco dei filosofi postmodernisti che tanto gli stavano sul cazzo
in quanto li vedeva come dei mezzi guru che mischiavano argomenti a cazzo di cane e siccome nessuno li capiva erano adorati dalla borghesia intellettuale occidentale.
Sicuramente qualcosa di vero in questo c'era e non bisogna negarlo, ma neanche bisogna negare che l'approccio "scientifico" in senso restrittivo è un'ideologia fascista e totalitaria di cui bisogna diffidare, e in questo senso ti consiglio di leggere un po di filosofia della scienza.
Anzi chiedi a Fat Danny che lui ne sa più di me e ti consiglia sicuramente meglio di me.
guarda che la "scusa" per cui alcuni termini possono essere usati in altri campi con altri significati è comprensibile in generale ma può essere facilmente smentita a seconda dei casi. I fisici non sono ottusi sanno di non avere l'esclusiva della definizione dei termini. Se io ascolto un trainer di una palestra che se come esercizio alzi e abbassi un peso di una certa quota e lui ti dice adesso mettici più energia, intendendo fallo più rapidamente, io non lo correggo dicendo che l'energia è la stessa perché dipende solo dal peso e dalla quota mentre è la potenza che devi aumentare. Non lo correggo perché nel suo campo "mettici più energia" vuol dire "datte da fa" "suda di più".
Se uno psicologo mi dice che un tizio ha energia negativa non è che lo cazzio perché l'energia negativa si riferisce al massimo a una energia di legame di un sistema legato per esempio gravitazionale, capisco che sta parlando magari di un tizio che è depresso e che vede tutte le cose in negativo (e capisco che i numeri reali non c'entrano niente)

Qui è tutto diverso, a parte che gli stralci che ho evidenziato sono tra i meno peggio, ce ne sono di altri che sono puro delirio, se lui scrive acceleratori di particelle dei fisici sta dicendo una cosa ben precisa non qualcosa che può essere interpretato come gergo del suo campo. Se mi scrive particelle con velocità infinita, quelle sono ed è una cazzata ovviamente. se nel secondo stralcio parla di posizioni di particelle, di coordinate e variabili indipendenti e del principio di Heisenberg, non c'è nulla di filosofico in questo sta usando termini che riguardano oggetti fisici perfettamente definiti e li sta usando a caso come un qualsiasi azzeccagarbugli.

Vogliamo poi parlare del delirio sul calcolo differenziale? ma cristosanto che cacchio c'entrano i vaniloqui pseudofilosofici quello è il calcolo differenziale, più definito e rigoroso della matematica cosa c'è? Quando il calcolo differenziale è stato all'inizio introdotto nel '600 da Newton e Leibniz, al limite essendo all'inizio bisognava ancora chiarire alcune definizioni e alcune interpretazioni, ma poi è stato risolto e canonizzato da d'alambert nel '700 cristoforo colombo, che mi rappresenta questo tizio che nel 2000 prende i termini esatti del calcolo differenziale, differenziale, derivata, ascissa, variabile dipendente, variazione, ecc. ecc. e li mischia alla rinfusa senza alcun senso quando un qualsiasi studente (bravo) che abbia fatto Analisi I potrebbe spiegargli che cosa sono tutti quegli oggetti di cui cerca di parlare senza aver capito una mazza.

Insomma perché cerca di occuparsi di cose delle quali non è in grado di capirne il significato prendendone i termini e letteralmente mischiandoli alla rinfusa? per fregare i gonzi? non ne ho idea. Nel libro di Sokal ci sono mille e altri esempi di lui e di altri tizi tale Guattari ecc. p.s. una cosa differente è Bergson e la sua "critica" alal relatività di Einstein. Se la leggi dimostra che, magari mancandogli alcune basi scientifiche, proprio non la capisce la relatività però almeno fa la persona seria e fa un discorso che anche se sbagliato, ha un filo logico e si può seguire, non  mischia i termini alla rinfusa se no ti potrei dire che "per sezionare l'aorta distale secondo la direzione longitudinale rispetto al ventricolo inferiore innestando la valvola tricuspide e mantenere la pressione mitrale costante, è necessario inserire il catetere asimmetrico con inserzione a croce effettuando una manovra di Kramers Kronig che salvaguardi l'integrità dell'arteria polmonare cava superiore" sia un illuminante pezzo di trattato chirurgico invece di un possibile dialogo di "Amici miei"
Re:libri
« Risposta #1802 il: 15 Mar 2018, 13:45 »
Ma è il contesto quello che conta.
Deleuze non scrive su riviste scientifiche, non pensa che il suo pubblico siano i ricercatori di fisica.
E' uno sguardo altro il suo, e prende spunto da vari elementi di varie discipline per elaborare un pensiero.
E questa decontestualizzazione cambia completamente il senso e il terreno d'azione.
E' come se io prendo degli alimenti e ci faccio un'opera d'arte contemporanea: in quel caso
gli alimenti perdono il loro significato perchè il significante è un altro, e quindi sicuramente
per analizzare e giudicare quello che ho fatto i libri di cucina saranno inutili.

Poi il 99% di quello che scrive Deleuze E' un delirio, anche quando parla dello stregatto e del bianconiglio (ci ha scritto un libro pe davero).
Però in mezzo a quel delirio ci sono dei lampi, delle intuizioni che sono state apprezzate come chiavi per capire alcuni aspetti della contemporaneità.

E se vai a vedere la sua biografia capiresti che fregare i gonzi è stato l'ultimo dei suoi obiettivi.
Deleuze ha fatto una vita da topo di università, antidivo, misantropo.
E alla fine s'è buttato dalla finestra di casa.

UnDodicesimo

UnDodicesimo

Re:libri
« Risposta #1803 il: 21 Mar 2018, 09:24 »




Un libro che consiglio a tutti gli amanti delle discussioni sui grandi temi e le cose importanti della vita.  :beer:


Btw, u can click on the pict ;)

Offline FatDanny

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Re:libri
« Risposta #1804 il: 21 Mar 2018, 15:33 »
Mi ero perso questa discussione  :beer:

Di Deleuze (e proprio Guattari) sto leggendo "Millepiani" dopo aver letto "l'Antiedipo".
Concordo ovviamente con tutto ciò che ha detto KS.

Ciò che dice Deleuze E' delirio perché Deleuze dà al delirio un significato ben preciso.
Altrimenti caro rimski dovresti spiegarmi, fisica a parte, cosa significa:

Il presidente Schreber ha i raggi del cielo nel culo
o
Il vivente veggente è Spinoza vestito da rivoluzionario napoletano

Anche se hai letto "l'io e l'es" di Freud piuttosto che il trattato politico di Spinoza queste frasi hanno un'inscindibile componente di delirio, che è un tutt'uno con la filosofia di Deleuze.
Difficile capirlo se non capisci la sua collocazione in un pensiero organico.
E' come pretendere di comprendere il paradosso del gatto di Schrödinger senza avere la minima nozione di quantistica, in termini strettamente logici e puntando i piedi "Ora basta, questa è una stronzata! Il gatto o è vivo o è morto!"

Ecco, tu stai facendo uguale. Ma sei tu ad essere imbarazzante e lo sei perché, come gran parte degli studiosi di scienza odierni, ha l'arroganza di assumere la logica scientifica come un assoluto a cui tutto il resto si dovrebbe rapportare.

Quando invece:

1) la tua materia poggia sulla filosofia. Anzi su una filosofia particolare, quella aristotelica.
I principi di non contraddizione, identità e del terzo escluso sono la conditio sine qua non   di tutta la scienza moderna.

2) Accanto a questa filosofia ne esistono di altre, che portano a risultati diversi ma altrettanto validi. alcune realtà violano i principi della maledetta logica aristotelica.
Ovvero è vera un'affermazione e anche il suo contrario, come dimostra invece la filosofia talmudica.

2) i fisici sono quelli che meglio potrebbero cogliere questo aspetto grazie proprio alla materia dei loro studi. Purtroppo però essendo allevati nelle facoltà sotto la dittatura del metodo molto spesso assumono una visione della scienza progressiva e volta alla scoperta della Verità.
Un giorno, sicuramente in ritardo, arriveranno a capire il mondo come i filosofi.
Ci vuole pazienza, so' scienziati
 ;)

Sull'epistemologia io consiglio sempre Kuhn e Lakatos, che sono due pilastri per collocare adeguatamente il metodo e il pensiero scientifico senza renderli assoluti.
Ma visto che sei un fisico anche Brigdman potrebbe interessarti.



Ad ogni modo mi è arrivato il nuovo ordine di libri  :beer:

Lo Spirito dell'Utopia di E.Bloch
Donne, razza, classe di A.Davis
Opere complete di Spinoza
La guida dei perplessi di Maimonide
Concetti fondamentali dell'ebraismo di Scholem

Ho già in conto finiti questi di riprendere Genealogia della morale di Nietzsche e vedere se trovo materialismo dialettico e psicoanalisi di Reich.
Re:libri
« Risposta #1805 il: 21 Mar 2018, 16:33 »
Io ci metterei pure un'introduzioncina a Lacan, così a buffo.
Ve ne sono di brevi, concise ed efficaci.

Offline FatDanny

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Re:libri
« Risposta #1806 il: 21 Mar 2018, 16:38 »
Già fatto, "Leggere Lacan" di Zizek l'ho trovata interessante, grazie alle metafore cinematografiche tanto care a zizek che rendono comprensibili concetti altrimenti molto complessi.

In realtà nel prossimo elenco ho messo pure "Scritti" di Lacan, ma sono ancora indeciso.
Prima di affrontare determinati autori devo sentirmi pronto e nel caso di Lacan ancora tentenno (senza contare che mi trovo piuttosto d'accordo con Deleuze-Guattari e la loro critica al "simbolico" di Lacan che demolisce l'Edipo per poi ricostruirlo sotto altra forma)
Re:libri
« Risposta #1807 il: 21 Mar 2018, 16:49 »
Leggere Lacan è molto carino, ma è anche molto Zizek.
Avventurarsi negli Scritti non te lo consiglio, perchè se Deleuze delira Lacan
parla una lingua incomprensibile ancora prima che delirante.
Ogni tanto andavo (quando avevo tempo) a sentire qualche seminario dei lacaniani
(frequentati sopratutto da addetti ai lavori, quindi analisti) che letteralmente: traducevano.
Riguardo alla critica deleuziana sull'edipico (che non è così avvincente, infatti ci ha costruito sopra una carriera il fabio volo della psicacanlisi aka recalcati) il discorso sarebbe complesso, ma appunto, sono altri lampi lacaniani che gettano squarci di luce inaspettati.
E poi la dialettica lacan/pensiero femminista contemporaneo, passando per Bataille.
Ma sono fisse mie eh, che ultimamente il politico mi appesantisce non poco  :beer:
Re:libri
« Risposta #1808 il: 21 Mar 2018, 16:58 »
A proposito, sondaggio tra i lettori netters:
ma voi come vi trovate col kindle?
Io ci sto provando con tutta la buona volontà, anche perchè si risparmia e
e si risparmiano i poveri alberi indonesiani, però il feticismo del libro, la materialità delle pagine, l'odore della carta mi mancano da morire.

Offline TheVoice

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Re:libri
« Risposta #1809 il: 21 Mar 2018, 17:04 »
Dico la mia: è un po' come scopare con il profilattico.
Alla fine, ti ci abitui.

Offline FatDanny

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Re:libri
« Risposta #1810 il: 21 Mar 2018, 17:07 »
Leggere Lacan è molto carino, ma è anche molto Zizek.
Avventurarsi negli Scritti non te lo consiglio, perchè se Deleuze delira Lacan
parla una lingua incomprensibile ancora prima che delirante.


Proprio così, consapevole di questo non sono per niente convinto.
Leggerlo tanto per poter dire di averlo fatto non ha senso

Riguardo alla critica deleuziana sull'edipico (che non è così avvincente, infatti ci ha costruito sopra una carriera il fabio volo della psicacanlisi aka recalcati) il discorso sarebbe complesso, ma appunto, sono altri lampi lacaniani che gettano squarci di luce inaspettati.
E poi la dialettica lacan/pensiero femminista contemporaneo, passando per Bataille.
Ma sono fisse mie eh, che ultimamente il politico mi appesantisce non poco  :beer:

Su questo concordo, senza scordare che guattari viene comunque dai circoli lacaniani da cui si distacca ad un certo punto.
E concordo soprattutto sulla dialettica lacan-femminismo, probabilmente il filone più prolifico del pensiero di Lacan.
Il punto però è che rischia di arrivare ad un punto morto, in cui non c'è più speranza per gli oppressi (anzi, le oppresse), prese senza via d'uscita nel simbolico e nel significante maschile.
Da questo punto di vista ti consiglio Soggetti eccentrici di Teresa DeLauretis, che proprio partendo da questa dialettica offre un'interessante via d'uscita.


Su Kindle: concordo sia con te che con The Voice.
Io sono un feticista dei libri. L'unico bene con cui ho un rigidissimo rapporto proprietario. Il mio  tessssoro (davvero sembro Gollum quando guardo la mia libreria, che ho costruito essa stessa con le mie manine dolci assieme alla mia compagna).
Quindi concordo che ti ci abitui e per aumentare le possibilità di lettura ce po sta.
Ma il gusto del libro stampato resta inarrivabile e i libri che "voglio" li prendo tutti in formato classico.

Online vaz

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Re:libri
« Risposta #1811 il: 23 Mar 2018, 09:09 »
A proposito, sondaggio tra i lettori netters:
ma voi come vi trovate col kindle?
Io ci sto provando con tutta la buona volontà, anche perchè si risparmia e
e si risparmiano i poveri alberi indonesiani, però il feticismo del libro, la materialità delle pagine, l'odore della carta mi mancano da morire.

all'inizio ti devi abituare. Per me è stata una svolta, specialmente in metro/autobus o al mare non portarsi un librone ha i suoi vantaggi.
Ovviamente, se il libro che leggo mi piace, lo compro anche cartaceo.

Offline trax_2400

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Re:libri
« Risposta #1812 il: 23 Mar 2018, 09:30 »
A proposito, sondaggio tra i lettori netters:
ma voi come vi trovate col kindle?
Io ci sto provando con tutta la buona volontà, anche perchè si risparmia e
e si risparmiano i poveri alberi indonesiani, però il feticismo del libro, la materialità delle pagine, l'odore della carta mi mancano da morire.
Io mi trovo benissimo. All'inizio un po' di differenza c'è ovviamente, però ci si abitua subito.
Questi sono i vantaggi che ho notato:
- facilità nel trovare i libri. In pochi secondi hai quello che vuoi;
- quasi sempre le edizioni digitali costano meno;
- possibilità di leggere a letto senza accendere la luce (per i modelli illuminati);
- ottimo per leggere su treni, metropolitana, ecc.;
- se vuoi leggere un libro voluminoso, il kindle è meno ingombrante;
- quando inizia a peggiorare la vista puoi continuare a leggere senza occhiali semplicemente ingrandendo il carattere.

L'unico dubbio che ho è se leggere molto con il kindle possa peggiorare la vista.
Può invece essere svantaggioso se si vogliono leggere testi con molte figure, ad es. testi scientifici, o dove ci sia spesso bisogno di tornare indietro per andare a rivedere un concetto.


Comunque è sempre un discorso di gusti. Qui stiamo sempre parlando di tempo dedicato a se stessi, che deve essere piacevole, quindi non è importante farlo nella maniera più efficiente ma nel modo che ci risulta più piacevole.

Offline trax_2400

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Re:libri
« Risposta #1813 il: 23 Mar 2018, 09:32 »
Poi un'altra cosa: quando hai riempito tutte ma dico proprio tutte le librerie di casa conviene comprare libri cartacei per doverli poi mettere in garage? E' un peccato.

Offline TomYorke

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Re:libri
« Risposta #1814 il: 23 Mar 2018, 09:49 »
Poi un'altra cosa: quando hai riempito tutte ma dico proprio tutte le librerie di casa conviene comprare libri cartacei per doverli poi mettere in garage? E' un peccato.

Io il problema spazio l'ho risolto così: leggo e regalo.

Offline TheVoice

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Re:libri
« Risposta #1815 il: 23 Mar 2018, 11:24 »
Comunque al Kindle va riconosciuto un evidente miglioramento della gestione delle note (a piè pagina o a fine libro).
Fino a poco tempo fa consultarle e poi ritornare al testo era un vero e proprio delirio mentre ora è più facile e veloce.
Sarei curioso di rileggere Infinite jest su kindle

Qualcuno lo ha fatto recentemente?

Offline laziAle82

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Re:libri
« Risposta #1816 il: 23 Mar 2018, 19:15 »
Prova a leggerci la “Casa di foglie”..

:lol:

Offline trax_2400

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Re:libri
« Risposta #1817 il: 23 Mar 2018, 19:46 »
Io il problema spazio l'ho risolto così: leggo e regalo.
Beh ... ottima soluzione direi!

Offline FatDanny

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Re:libri
« Risposta #1818 il: 03 Apr 2018, 16:21 »
Poi un'altra cosa: quando hai riempito tutte ma dico proprio tutte le librerie di casa conviene comprare libri cartacei per doverli poi mettere in garage? E' un peccato.

In garage mai.
Ma per fare spazio ai libri ci sono varie soluzioni: nuove mensole, nuove librerie o una nuova casa.  :=))
Più realisticamente, inizi a togliere mobili superflui e li sostituisci con librerie
 ;)

Online charlie

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9669
Re:libri
« Risposta #1819 il: 04 Apr 2018, 17:19 »
Mi regalarono un reader un paio d'anni fa.
All'inizio ebbi, come più o meno tutti, alcune perplessità. Poi ovviamente gli innegabili vantaggi presero il sopravvento: leggevo comodamente ovunque, scaricavo libri spendendo poco o niente (soprattutto niente).
L'ho usato per quasi un anno, leggendo una ventina di libri e qualcos'altro.
Poi si è rotto, irrimediabilmente.
Ho perso tutto: annotazioni, sottolineature ecc. ecc.
Insomma non mi è rimasto nulla di quello che ho letto in quell'annata. Una sensazione spiacevolissima. Volevo rimediare comprando alcuni dei libri letti e rimasti li dentro, ma non mi prende bene sinceramente.
Insomma, sarò stato sfortunato ma, un'esperienza che non ripeterei.
 

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