stupendi
Morte a credito secondo me è anche più bello del viaggio, ogni tanto rileggo qualche passo, poi scrivi qualche parere quando hai finito
io sto andando in sequenza, prima il viaggio, poi morte a credito.
come dice qualcuno, Cèline non è uno scrittore, è un mondo: le prime 150 pagine del viaggio grondano di un umorismo nero e di un nichilismo vitreo.
poi da pagina 160, ci sono momenti di pietas e grazia, di quelli veri, di quelli come non mi è capitato, quasi mai, di leggere.
la cosa che per prima mi è balzata all'orecchio comunque, è il ritmo della sua scrittura, mi ricorda la musica dei cantastorie di strada, tempi sbilenchi, armonie improbabili, eppure, alla fine, ne rimani incantato.