Punk-HC

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Re:Punk-HC
« Risposta #260 il: 05 Lug 2015, 20:52 »
finalmente ho avuto un pò di tempo per leggermi tutto sto topic che definire fantastico è riduttivo!!
Io sono PUNK e lo sarò fino alla fine dei miei giorni per me è una filosofia di Essere detto questo a livello tecnico tutto quello che dice gesulio nelle prime pagine è vangelo, quindi per non essere ripetitivo rimando, a chi non lo abbia fatto, a rileggersi le prime due pagine del topic.
A differenza di gesulio io penso che il banco nei tardi settanta lo abbiano fatto saltare i Velvet Underground con questo capolavoro insuperato di tutta la Musica in generale (solitamente non sono così enfatico):
1967 nel testo mignotte, pompini, marinai, trans, eroina, siringhe, sangue, pistole e cigliegina sulla torta un morto ammazzato, nell'epoca dei figli dei fiori e del peace&love ditemi se ciò non era punk!!!
un altro gruppo da voi non citato ma di importanza mostruosa e secondo me pari ai loro concittadini The Stooges, stò parlando di Detroit e loro sono gli MC5:
poi non è che per fare punk serva per forza basso e chitarra, SUICIDE:
altra grave mancanza NEW YORK DOLLS:
altre due grosse band, DICTATORS:
e CRIME:
queste band per me sono assolutamente fondamentali.
poi due grandi band romane di amici pure che sò daaamagggica:
TAXI:
e BINGO:
ve vojo tanto bene!!! Punk Rules!!!! :ssl

Offline orchetto

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12951
Re:Punk-HC
« Risposta #261 il: 06 Lug 2015, 12:34 »
Io sono PUNK e lo sarò fino alla fine dei miei giorni per me è una filosofia di Essere
Sai che potresti aprirci un topic a parte su questa frase, si?

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:Punk-HC
« Risposta #262 il: 05 Ago 2015, 19:48 »
Visti dal vivo a Londra 20 anni fa.
Il bassista è morto sparato.
A parte lui e il bianco , gli altri sono gli stessi di 20 anni fa.

VDM Rulez.

Offline gesulio

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19406
Re:Punk-HC
« Risposta #263 il: 06 Ago 2015, 11:44 »
finalmente ho avuto un pò di tempo per leggermi tutto sto topic che definire fantastico è riduttivo!!
Io sono PUNK e lo sarò fino alla fine dei miei giorni per me è una filosofia di Essere detto questo a livello tecnico tutto quello che dice gesulio nelle prime pagine è vangelo, quindi per non essere ripetitivo rimando, a chi non lo abbia fatto, a rileggersi le prime due pagine del topic.
A differenza di gesulio io penso che il banco nei tardi settanta lo abbiano fatto saltare i Velvet Underground con questo capolavoro insuperato di tutta la Musica in generale (solitamente non sono così enfatico):
1967 nel testo mignotte, pompini, marinai, trans, eroina, siringhe, sangue, pistole e cigliegina sulla torta un morto ammazzato, nell'epoca dei figli dei fiori e del peace&love ditemi se ciò non era punk!!!
un altro gruppo da voi non citato ma di importanza mostruosa e secondo me pari ai loro concittadini The Stooges, stò parlando di Detroit e loro sono gli MC5:
poi non è che per fare punk serva per forza basso e chitarra, SUICIDE:
altra grave mancanza NEW YORK DOLLS:
altre due grosse band, DICTATORS:
e CRIME:
queste band per me sono assolutamente fondamentali.
poi due grandi band romane di amici pure che sò daaamagggica:
TAXI:
e BINGO:
ve vojo tanto bene!!! Punk Rules!!!! :ssl

ammazza... benvenuto!  :hail:

qui e là tra i miei post trovi sicuramente riferimenti ai Dictators, New York Dolls, MC5, che ovviamente sono da considerare nell'olimpo di questa musica e sicuramente in cima alle mie preferenze.

i Taxi è vero non sono stati citati, ma come per la band con cui sono risorti, i Giuda, secondo me non si può parlare esattamente di Punk HC... erano fantastici, così come lo sono i Giuda, secondo me la migliore rnr band attualmente in Italia, senza alcun dubbio.

I Bingo pure, sono colpevolmente rimasti fuori dal topic, e qui non c'è alcuna valutazione possibile, è stato un errore.
così come l'altra grandiosa band di Alex Vargiu, i Dissuaders... recuperiamo subito:

Offline gesulio

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19406
Re:Punk-HC
« Risposta #264 il: 06 Ago 2015, 11:56 »

suonano a Roma a settembre, il posto dovrebbe essere il Traffic.
dajempo'...

Offline orchetto

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12951
Re:Punk-HC
« Risposta #265 il: 06 Ago 2015, 14:02 »
Mitici Slaughter And The Dogs, storia del punk a tutti gli effetti.
Re:Punk-HC
« Risposta #266 il: 25 Ago 2015, 10:08 »
Ah, ah...cazzo siete arrivati ai bingo e ai dissuaders!
Grandissimi  :beer:

Feel lucky punk!!

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:Punk-HC
« Risposta #267 il: 04 Set 2015, 21:03 »
«PUNX» ITALIANI CHE FECERO LA STORIA (SENZA SAPERLO) - CONCERTI DEVASTANTI, DROGHE, SCAZZI: QUANDO L’ITALIA DIVENTO’ PROTAGONISTA DELLA SCENA HARDCORE PUNK - RIVENDICAVANO LIBERTA' TOTALE MA SE NON CANTAVI IN ITALIANO NON TI FACEVANO SUONARE

Un documentario racconta la scena punk italiana degli anni ’80 tra Ccm, Negazione, Indigesti - Concerti devastanti, cambi di formazione e traiettorie di vita. Veloci come la musica - “I gruppi sembravano baciati da una polvere magica, creavano musica nuova con una carica dirompente” - Chi ha scritto l’articolo per “Il Venerdì di Repubblica” c’era: era il chitarrista dei Negazione... -


Marco Mathieu per ''il Venerdì di Repubblica''
 
Quello con il basso, seminascosto nella foto qui sopra, sono io. Ventotto anni e una manciata di mesi fa, al Casalone di Bologna, durante un concerto memorabile per l' hardcore italiano: Negazione (il mio gruppo), Ccm e Indigesti. Ma questa è (quasi) un' altra storia.
 
Quel che importa qui è la storia del punk italiano: una scena non solo musicale che attraversò gli anni Ottanta ai margini dell' attenzione mediatica creando e diffondendo una «nuova versione» di quello che sembrava finito: «il punk è morto». E invece no.
 
Era un tempo senza YouTube e senza social network, anzi un tempo senza internet. E non c' erano nemmeno i telefoni cellulari. Manco il fax, per dire. Prima dell' Europa di oggi, con tutti i confini messi lì a dividere.
 

Non c' era Mtv e si avvicinava quel1984 immaginato da Orwell. In Italia, come nel resto del mondo, migliaia di ragazzi e ragazze prendevano gli strumenti in mano e riscrivevano le regole («anzi, nessuna regola: è il punk, cazzo») generando un suono, uno stile e intanto vivendo una ribellione che assumeva la forma di una comunità, tante piccole comunità. Hardcore, appunto.
 
Tutto accadde molto in fretta, tutto si consumò in una manciata di anni, lasciando però tracce e conseguenze spesso infinitamente superiori alle intenzioni. Dalla musica al costume, fin dentro la politica e la società.
 
Ora un documentario racconta l' inizio di quel «tutto»: Italian Punk Hardcore, 1980-1989 di Angelo Bitonto, Giorgio S. Senesi e Roberto Sivilia, realizzato da LoveHate80.it in collaborazione con Foad Records. Tra video d' epoca, fotografie, manifesti e locandine di concerti, volantini ciclostilati e fotocopiati, la narrazione è affidata alle interviste, realizzate negli anni Duemila, ai protagonisti di allora.
 

Quando «c' era un cambiamento radicale di comunicazione rispetto agli anni Settanta», come sottolinea Sergio, cantante dei Contrazione e contava solo, come spiega Tax, chitarrista dei Negazione, «l'attitudine del punk, il suono: volevo farlo anch' io». Così, tra iniziazione («Il punk aveva qualcosa di attraente»), slogan («nessuno ha il diritto di decidere per le nostre vite»), droghe, repressione, posti occupati - non si parlava ancora di centri sociali, non erano centri sociali - come il Virus di Milano («il vero inizio») quella nuova generazione andava alla scoperta del mondo, in rottura con quasi tutto. «Il punk era energia», riassumono i ragazzini con le borchie di trent' anni fa.
 
Il montaggio del documentario è veloce e abrasivo, come la musica: svicola tra le memorie di oggi e rimette insieme voci e suoni delle band: Nabat e Raf Punk, da Bologna; Dioxina da Rimini, Ccm da Pisa («suonavamo veloce già nel 1980»), che insieme ai fiorentini Putrid Fever e I Refuse it, ai lucchesi Wardogs e altri costituivano il Granducato Hardcore. Poi ancora gli Upset Noise di Trieste e gli storici Wretched di Milano, stessa città dei Crash Box («Sono nato per essere veloce»), gli alessandrini Peggio Punx e i baresi Chain Reaction, Reig di Macerata e Uart Punk da Messina, Eu' s Arse e Infezione.

 
Concerti devastanti, cambi di formazione e traiettorie di vita. Anche queste, veloci come la musica. «In alcuni di quei ragazzi c' era la voglia di osare, provare a suonare all' estero», testimonia Silvio, protagonista con i torinesi Declino prima e con i biellesi Indigesti poi, band leggendaria della scena.
 
Perché, come spiega Stefano Valli, in arte Stiv Rottame, geniale e goliardico ideatore della migliore fanzine dell' epoca, Teste Vuote Ossa Rotte, «i gruppi sembravano baciati da una polvere magica, creavano musica nuova con una carica dirompente». E poi gli scazzi e le difficoltà, ché il circuito si basava sullo scambio e sul baratto, anche internazionale: «Per contattare il mondo scrivevi lettere e scambiavi informazioni, dischi, fanzine, ti arrivavano decine di pacchi alla settimana», ricorda Marco, con Stiv creatore di T.V.O.R.
 
Le prime etichette indipendenti, dalla bolognese Attack Punk («80 dischi in dieci anni e ogni volta i soldi li reinvestivamo nel disco successivo», ricorda Helena Velena, allora Jumpy) alla Blu Bus degli aostani Kina. Mentre «lo spirito delle band si misurava non solo dalla musica ma dal loro modo di stare nella comunità, ovvero nella scena», dice Benzo dei Fall Out di La Spezia.

 
Anche questo era l' hardcore italiano nella prima metà degli anni Ottanta. «Succedeva qui, succedeva nel mondo», riflettono gli ex Underage di Napoli. E così i Raw Power da Poviglio, provincia di Reggio Emilia, nel 1984 se ne andavano a conquistare l' America («in Italia se non cantavi in italiano non ti facevano suonare», paradosso in una scena che rivendicava libertà totale e subiva però regole mai scelte), diventando star del circuito underground («suonarono a Los Angeles davanti a 10 mila persone») in cui poi si avventurarono anche Indigesti e Ccm.
 
 I tour erano avventure e l' Europa che non esisteva ancora scopriva i suoni e l'energia portata dai furgoni carichi di ragazzi italiani che contaminavano scene ed esperienze diverse. «Una comunità nomade, in viaggio tra un concerto e l' altro». I Negazione, per esempio. Tutto questo e molto altro racconta Italian Punk Hardcore, 1980-1989, con il limite dell' effetto-catalogo prodotto dalla collezione di voci e nomi.
 
Proprio come le punkzine trent' anni fa.

PS I Negazione si sono sciolti nel 1992, dopo nove anni, cinque dischi e quasi mille concerti. Molte band si erano già fermate prima, poche hanno continuato fino a oggi.
Qualcuna si è riformata in tempi recenti.
 
Re:Punk-HC
« Risposta #268 il: 07 Set 2015, 09:46 »
I Negazione me li ricordo a un monster, credo a Modena, prima degli AC/DC, Metallica e altri gruppi minori.
Poi li vidi anche all'Alpheus.
Il giorno dopo una vittoriosa trasferta a Torino, al seguito della Lazio, andammo anche a trovare con amici torinesi (e torinisti) il buon Zazzo al negozio, ma era chiuso.

Lo spirito continua.

 
Re:Punk-HC
« Risposta #269 il: 07 Set 2015, 10:44 »
ITALIAN PUNK HARDCORE 1980-1989, IL FILM | THE MOVIE

lunedì 7 settembre 2015 a ROMA
Underdog's Pub, via dei Sabelli, 17
(San Lorenzo)
DUE PROIEZIONI:
prima proiezione ore 19:30
seconda proiezione ore 22:00
ingresso gratuito, no tessera
ATTENZIONE: sarà possibile acquistare il DVD!!!


LoveHate80.it in collaborazione con FOAD Records presenta:

ITALIAN PUNK HARDCORE 1980-1989, IL FILM | THE MOVIE (DVD)
Un film di Angelo Bitonto, Giorgio S. Senesi, Roberto Sivilia
Produzione esecutiva: Ozfilm - Produzioni Cinematografiche

Il film sulla prima scena Hardcore Punk italiana. Quasi 2 ore di interviste, foto, volantini e rare immagini dal vivo da più di 50 gruppi e oltre 60 protagonisti (etichette, editori di fanzine, ecc).
Le origini dell'hardcore punk in Italia. Le città e i centri nevralgici. L'autogestione, i posti occupati, la politica. L'autoproduzione, le cassette a nastro e i dischi in vinile. Le etichette indipendenti. Le fanzine e il passaparola antagonista. I concerti, i raduni, le manifestazioni. Gli scontri, la violenza, gli eccessi, le droghe. Il rapporto conflittuale tra punk e stampa, i quotidiani e le riviste di costume. L'inizio, l'apice e il declino delle grandi band degli anni 80. Interviste a Raw Power, Wretched, Negazione, CCM, Indigesti, Kina, Peggio Punx, Impact, Upset Noise e molti altri.

Uscita ufficiale DVD: 7 settembre 2015

Offline Biafra

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10652
Re:Punk-HC
« Risposta #270 il: 14 Set 2015, 22:31 »

Offline Biafra

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10652
Re:Punk-HC
« Risposta #271 il: 06 Ott 2015, 22:46 »
Forse il pezzo meno punk mai scritto dai Dead Kennedys, eppure è il mio preferito (sticazzi mode on..ok :)) )


e a conferma che esisterà sempre una cover meglio dell'originale ecco a voi i franzosi Les Thughs (MERITA DAVVERO STA COVER. SENTITEVELA A PALLA CON LE CUFFIE, FACILE CHE VI PIACCIA MOLTO PIU' DELL'ORIGINALE  :poof:)

Offline Biafra

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10652
Re:Punk-HC
« Risposta #272 il: 06 Ott 2015, 23:01 »
*Astenersi fenomeni: so benissimo che i DK non hanno scritto Moon over Marin,l'hanno semplicemnte stravolta  :poof:
Re:Punk-HC
« Risposta #273 il: 07 Ott 2015, 01:59 »
Re:Punk-HC
« Risposta #274 il: 12 Ott 2015, 00:04 »

Offline Biafra

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10652
Re:Punk-HC
« Risposta #275 il: 14 Ott 2015, 22:16 »
«PUNX» ITALIANI CHE FECERO LA STORIA (SENZA SAPERLO) - CONCERTI DEVASTANTI, DROGHE, SCAZZI: QUANDO L’ITALIA DIVENTO’ PROTAGONISTA DELLA SCENA HARDCORE PUNK - RIVENDICAVANO LIBERTA' TOTALE MA SE NON CANTAVI IN ITALIANO NON TI FACEVANO SUONARE

Un documentario racconta la scena punk italiana degli anni ’80 tra Ccm, Negazione, Indigesti - Concerti devastanti, cambi di formazione e traiettorie di vita. Veloci come la musica - “I gruppi sembravano baciati da una polvere magica, creavano musica nuova con una carica dirompente” - Chi ha scritto l’articolo per “Il Venerdì di Repubblica” c’era: era il chitarrista dei Negazione... -


Marco Mathieu per ''il Venerdì di Repubblica''
 
Quello con il basso, seminascosto nella foto qui sopra, sono io. Ventotto anni e una manciata di mesi fa, al Casalone di Bologna, durante un concerto memorabile per l' hardcore italiano: Negazione (il mio gruppo), Ccm e Indigesti. Ma questa è (quasi) un' altra storia.
 
Quel che importa qui è la storia del punk italiano: una scena non solo musicale che attraversò gli anni Ottanta ai margini dell' attenzione mediatica creando e diffondendo una «nuova versione» di quello che sembrava finito: «il punk è morto». E invece no.
 
Era un tempo senza YouTube e senza social network, anzi un tempo senza internet. E non c' erano nemmeno i telefoni cellulari. Manco il fax, per dire. Prima dell' Europa di oggi, con tutti i confini messi lì a dividere.
 

Non c' era Mtv e si avvicinava quel1984 immaginato da Orwell. In Italia, come nel resto del mondo, migliaia di ragazzi e ragazze prendevano gli strumenti in mano e riscrivevano le regole («anzi, nessuna regola: è il punk, cazzo») generando un suono, uno stile e intanto vivendo una ribellione che assumeva la forma di una comunità, tante piccole comunità. Hardcore, appunto.
 
Tutto accadde molto in fretta, tutto si consumò in una manciata di anni, lasciando però tracce e conseguenze spesso infinitamente superiori alle intenzioni. Dalla musica al costume, fin dentro la politica e la società.
 
Ora un documentario racconta l' inizio di quel «tutto»: Italian Punk Hardcore, 1980-1989 di Angelo Bitonto, Giorgio S. Senesi e Roberto Sivilia, realizzato da LoveHate80.it in collaborazione con Foad Records. Tra video d' epoca, fotografie, manifesti e locandine di concerti, volantini ciclostilati e fotocopiati, la narrazione è affidata alle interviste, realizzate negli anni Duemila, ai protagonisti di allora.
 

Quando «c' era un cambiamento radicale di comunicazione rispetto agli anni Settanta», come sottolinea Sergio, cantante dei Contrazione e contava solo, come spiega Tax, chitarrista dei Negazione, «l'attitudine del punk, il suono: volevo farlo anch' io». Così, tra iniziazione («Il punk aveva qualcosa di attraente»), slogan («nessuno ha il diritto di decidere per le nostre vite»), droghe, repressione, posti occupati - non si parlava ancora di centri sociali, non erano centri sociali - come il Virus di Milano («il vero inizio») quella nuova generazione andava alla scoperta del mondo, in rottura con quasi tutto. «Il punk era energia», riassumono i ragazzini con le borchie di trent' anni fa.
 
Il montaggio del documentario è veloce e abrasivo, come la musica: svicola tra le memorie di oggi e rimette insieme voci e suoni delle band: Nabat e Raf Punk, da Bologna; Dioxina da Rimini, Ccm da Pisa («suonavamo veloce già nel 1980»), che insieme ai fiorentini Putrid Fever e I Refuse it, ai lucchesi Wardogs e altri costituivano il Granducato Hardcore. Poi ancora gli Upset Noise di Trieste e gli storici Wretched di Milano, stessa città dei Crash Box («Sono nato per essere veloce»), gli alessandrini Peggio Punx e i baresi Chain Reaction, Reig di Macerata e Uart Punk da Messina, Eu' s Arse e Infezione.

 
Concerti devastanti, cambi di formazione e traiettorie di vita. Anche queste, veloci come la musica. «In alcuni di quei ragazzi c' era la voglia di osare, provare a suonare all' estero», testimonia Silvio, protagonista con i torinesi Declino prima e con i biellesi Indigesti poi, band leggendaria della scena.
 
Perché, come spiega Stefano Valli, in arte Stiv Rottame, geniale e goliardico ideatore della migliore fanzine dell' epoca, Teste Vuote Ossa Rotte, «i gruppi sembravano baciati da una polvere magica, creavano musica nuova con una carica dirompente». E poi gli scazzi e le difficoltà, ché il circuito si basava sullo scambio e sul baratto, anche internazionale: «Per contattare il mondo scrivevi lettere e scambiavi informazioni, dischi, fanzine, ti arrivavano decine di pacchi alla settimana», ricorda Marco, con Stiv creatore di T.V.O.R.
 
Le prime etichette indipendenti, dalla bolognese Attack Punk («80 dischi in dieci anni e ogni volta i soldi li reinvestivamo nel disco successivo», ricorda Helena Velena, allora Jumpy) alla Blu Bus degli aostani Kina. Mentre «lo spirito delle band si misurava non solo dalla musica ma dal loro modo di stare nella comunità, ovvero nella scena», dice Benzo dei Fall Out di La Spezia.

 
Anche questo era l' hardcore italiano nella prima metà degli anni Ottanta. «Succedeva qui, succedeva nel mondo», riflettono gli ex Underage di Napoli. E così i Raw Power da Poviglio, provincia di Reggio Emilia, nel 1984 se ne andavano a conquistare l' America («in Italia se non cantavi in italiano non ti facevano suonare», paradosso in una scena che rivendicava libertà totale e subiva però regole mai scelte), diventando star del circuito underground («suonarono a Los Angeles davanti a 10 mila persone») in cui poi si avventurarono anche Indigesti e Ccm.
 
 I tour erano avventure e l' Europa che non esisteva ancora scopriva i suoni e l'energia portata dai furgoni carichi di ragazzi italiani che contaminavano scene ed esperienze diverse. «Una comunità nomade, in viaggio tra un concerto e l' altro». I Negazione, per esempio. Tutto questo e molto altro racconta Italian Punk Hardcore, 1980-1989, con il limite dell' effetto-catalogo prodotto dalla collezione di voci e nomi.
 
Proprio come le punkzine trent' anni fa.

PS I Negazione si sono sciolti nel 1992, dopo nove anni, cinque dischi e quasi mille concerti. Molte band si erano già fermate prima, poche hanno continuato fino a oggi.
Qualcuna si è riformata in tempi recenti.

A proposito di punk italiano, eccovi una reliquia
questi calebrosotti fuori sede a Perugia mi sa che non li conosce nessuno...quante fumose serate ho passato in quella casetta li sulle scalette dell'acquedotto in pieno centro storico di Perugia...anni '90...che tempi quei tempi  :beer:


Offline gesulio

*****
19406
Re:Punk-HC
« Risposta #276 il: 15 Ott 2015, 10:59 »

17/18 ottobre!!!
Cock Sparrer + Infa Riot + Varukers + Nabat + Bull Brigade + Dalton
a Bologna.

e 18 ottobre Sassuolo Lazio.

the perfect weekend: punk rock, alcool e SS Lazio!!!
 :ssl :guin: :cool4:

c'è qualcun altro che viene su?

Offline Biafra

*
10652
Re:Punk-HC
« Risposta #277 il: 22 Apr 2017, 17:09 »
Lasciati aiutare, vogliamo solo farti bene
Ti insegneremo a vivere e ad apprezzare l'esistenza
Poi non dovrai decidere, il tuo futuro è preparato
Le scelte le hanno fatte famiglia, scuola, chiesa e stato
Mi sento soffocare, non vedo via d'uscita
La nausea mi accompagna in ogni via della mia vita
La nebbia mi circonda e non riesco a vedere oltre
L'affermazione di me stesso è solo nella morte
Non devi lamentarti se non fai sempre ciò che vuoi
Non essere immaturo, non puoi far nulla per cambiare
Tanto è tutto inutile, non sei diverso dall'altra gente
Le cose che tu pensi non porteranno mai a niente
L'odio cresce dentro, il mio corpo vibra
Lo sento già pulsare attraverso ogni mia fibra
Non riesco a trattenermi, non voglio più castrarmi
Più cresce la mia rabbia più non voglio limitarmi
Noi ti vogliamo bene, sei tu che vedi tutto storto
Potevi far carriera, potevi vivere felice
La tua passione nera ti fa pensare da alienato
Sei tu che devi cambiare il tuo discorso che è sbagliato
Non voglio più ascoltare progetti sul mio conto
Distruggerò alla base la vostra moralità
Affronterò gli spettri cosciente della fine
Esalterò me stesso con la morte più sublime

Offline Biafra

*
10652
Re:Punk-HC
« Risposta #278 il: 22 Apr 2017, 17:14 »
Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo
Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo
Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo

Mi amo perché vi do fastidio
Comparse mediocri che ballano a tempo
Mi amo perché sono giovane e bello
Perché cerco dentro me tutte le soluzioni

Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo
Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo
Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo
E paura di voi io non ne ho avuta mai

Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo
Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo
Io mi amo, io mi amo
Più vi odio e più mi amo

Re:Punk-HC
« Risposta #279 il: 03 Lug 2017, 18:31 »
Stasera Suicidal al Forte: chi viene?
 

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