Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni

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Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #20 il: 04 Set 2011, 11:18 »
nanni ti sei dimenticato il sesto colonnello, monica vitti. l'unica donna del ns cinema a fare da sola botteghino.
dei nomi più recenti nessuno è degno. hanno la consistenza della nebulosa.
preferisco pensare che i più recenti nuovi talenti di sangue italiano siano gli italoamericani 70/80: stallone, travolta, de niro, pacino.
è un paradosso, ma il sangue (e anche i riferimenti) è lo stesso.
penso che ancora più recente uno come James  Gandolfini dei Sopranos valga più di tutti i Germano, Scamarcio, Santamaria, Mastandrea. Gandolfini è nevrotico, animale, rabbioso. Certo è,lontano anni luce dai nostri colonnelli, ma almeno sente l'odore del sangue. quelli di oggi vivacchiano, ma mancano le storie e i [...]s furenti, vuoi per fame nera, vuoi per ambizione di carriera, vuoi per quello che batte tra le cosce.
Ricordo una comparsata di Tognazzi in un film di Pietrangeli. faceva il fallito che cerca di essere utile in un party facendo un pezzo da cabaret folle. quasi ci muore. per fare un pezzo così amaro, Tognazzi aveva le palle.

ci vorrebbe un soldato ryan, mettere tutti in riga e vedere chi è più forte. scommetto che sarebbe più di uno.
ma le storie di oggi sono molto piccole, poco adulte.





L interpretazione di Ugo Tognazzi nel ruolo di  Bagini in "Io la conoscevo bene" è un capolavoro. Mi hai rubato il topic dalle dita...Per me Tognazzi è stato un attore gigantesco. Forse tra i  più grandi attori di tutti i tempi. Adombrato dal fascino latino di Mastroianni , dall istrione Sordi e dal carisma di Gassman, snobbato dalla critica per aver lavorato in alcuni film considerati di serie B. Peccato, oggi, rivedendo alcuni film come "Marcia su Roma" (memorabile il pezzo con Gassman in cui si ubriacano e si lasciano andare ad esternazioni sentimentali) "il magnifico cornuto" "L'immorale" e "la tragedia di un uomo ridicolo" , non ho dubbi nel ritenere che questo piccoletto con la faccia da muratore cremonese, era un attore mondiale, senza limiti, adatto a qualsiasi ruolo, in qualsiasi genere.
P.S. Gandolfini è fantastico.

Offline falco67

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Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #21 il: 04 Set 2011, 11:58 »
Dei contemporanei io adoro Bentivoglio.

Perfettamente a suo agio nel filone-fuga Salvatores, ha saputo poi staccarsi trovandosi un suo spazio preciso

Offline nino™

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Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #22 il: 04 Set 2011, 16:41 »
allora magni su un tavolo a tre gambe.


L'appoggio su 3 punti è il più stabile in assoluto.

Sordi è l'italiano medio per eccellenza, ruffiano, democristiano, romanista, arrogante con i deboli, zerbino coi potenti, (cit.), Sordi fu Totti, Pippo Baudo, un'icona del perbenismo borghese, avido, menefreghista, individualista, marchetta di un regime subdolo, pecorone, moderato, iddio ce ne scampi.

Offline V.

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Offline V.

Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #23 il: 04 Set 2011, 18:57 »
grazie Poeta, mi hai dato l'occasione per vedermi "il magnifico cornuto" "L'immorale" e "la tragedia di un uomo ridicolo"
Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #24 il: 04 Set 2011, 20:34 »
Sono assolutamente incantato da questo post, mi sembra sempre di essere banale ma penso che gli attori di ieri siano tutti di un'altra statura, oggi penso che inizi a venir fuori qualche nome degno, ma se penso ai nomi che hai fatto o al varietà di quando ero piccolo mi pare che a quei livelli non ci torneremo più

L'unico nome che non mi trova assolutamente d'accordo:
Raul Bova... Mi sta pure simpatico ma proprio nun è capace :)

Comunque... Che nello leggere ste cose :)


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Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #25 il: 04 Set 2011, 22:56 »
grazie Poeta, mi hai dato l'occasione per vedermi "il magnifico cornuto" "L'immorale" e "la tragedia di un uomo ridicolo"
Mi fa molto piacere
:beer:
Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #26 il: 05 Set 2011, 00:30 »
Il passato,il bianco e nero, il fatto che molti dei vecchi attori sono morti, il fatto molte delle opere del neorealismo e della commedia anni 60 sono capovalori, sono tutti fattori che  potrebbero influire nella nostra valutazione per quanto riguarda il confronto tra i big di ieri e quelli contemporanei. Cercando di essere obiettivo oggi ci sono grandissimi attori in Italia, tra i primi considero Servillo,Favino,Bentivoglio,Fantastichini,Germano,Margherita Buy. Christian De Sica, secondo me, diretto da un grande regista, dimostrerebbe di essere il grandissimo attore che è. Bravissimi anche Santamaria,Mastrandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Alba Rohrwacher.
Adoro Marco Messeri.
Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #27 il: 05 Set 2011, 03:24 »
Secondo me gli attori italiani contemporanei sono abbastanza incapaci, in media.
Due eccezioni sono il gia' citato Elio Germano e sopratutto Filippo Timi.

I grandi del passato erano veramente di un altro livello, e tra loro concordo su Tognazzi, un genio assoluto, il piu' bravo di tutti.

Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #28 il: 05 Set 2011, 08:16 »
Secondo me gli attori italiani contemporanei sono abbastanza incapaci, in media.
Due eccezioni sono il gia' citato Elio Germano e sopratutto Filippo Timi.

I grandi del passato erano veramente di un altro livello, e tra loro concordo su Tognazzi, un genio assoluto, il piu' bravo di tutti.

Dimenticavo Filippo Timi, bravissimo. Sei forse un pò ingeneroso a definire incapaci molti attori di oggi. La differenza è che nel passato, i "cani" non lavoravano, non esistevano perchè la selezione era seria, non eravamo assillati  dai reality e le tante fonti di immondizia che ci sono oggi. Essere attore significava qualcosa. Oggi esiste un nuovo mestiere nel mondo dello spettacolo: il famoso. E molti attorini ed attricette vengono da quel mestiere. Raramente anche dalla tv possono emergere talenti, non male per esempio Luca Argentero.
 Ieri, l' attore, oltre ad avere grande talento per essere notato, aveva una  formazione classica dava i migliori risultati. I migliori di oggi forse non sono al livello dei migliori di ieri, ma anche oggi ce ne sono di grandi che bucano lo schermo. Dimenticavo anche Castellitto e la bravissima Mezzogiorno.
Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #29 il: 05 Set 2011, 11:21 »

L'unico nome che non mi trova assolutamente d'accordo:
Raul Bova... Mi sta pure simpatico ma proprio nun è capace :)


Confermo. Un bravo ragazzo, simpatico, umile.. ma sta alla recitazione come Capocchiano al gioco del calcio. Pure Alessandro Gassman è un bel cane.
Mi pare che ci siamo dimenticati di Santamaria nel gruppone degli Accorsi, i Favino, i Kim Rossi Stuart.
Per associazioni di idee ricorderei Zingaretti, fascista fenomenale in mio Fratello è figlio unico, e il sottovalutato Paolo Briguglia, al quale però viene assegnato sempre lo stesso ruolo.

E Sergio Rubini, uno che passa indifferentemente da La Terra a Commediasexy? Un grande.


Una chicca su Favino. A breve sugli schermi.  :)


Ah, qui ce ne sono almeno un paio che adoro.


Offline Nanni

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Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #30 il: 05 Set 2011, 12:00 »
L'appoggio su 3 punti è il più stabile in assoluto.

Sordi è l'italiano medio per eccellenza, ruffiano, democristiano, romanista, arrogante con i deboli, zerbino coi potenti, (cit.), Sordi fu Totti, Pippo Baudo, un'icona del perbenismo borghese, avido, menefreghista, individualista, marchetta di un regime subdolo, pecorone, moderato, iddio ce ne scampi.

... e m'hai detto niente! Solo per questo, per questa sua capacità di rappresentere in un personaggio un Paese intero (e vale ancora oggi, nonostante i SUV, gli occhiali D&G e le tette finte imperversanti, che prima non c'erano!) da solo Alberto Sordi merita il suo posto fra i grandi. Solo per questo, sopratutto per questo.

est1900

est1900

Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #31 il: 05 Set 2011, 12:07 »
... e m'hai detto niente! Solo per questo, per questa sua capacità di rappresentere in un personaggio un Paese intero (e vale ancora oggi, nonostante i SUV, gli occhiali D&G e le tette finte imperversanti, che prima non c'erano!) da solo Alberto Sordi merita il suo posto fra i grandi. Solo per questo, sopratutto per questo.

Non solo.
Sarebbe sufficiente l'interpretazione di "Detenuto in attesa di giudizio" (tanto per dirne uno meno convenzionale) per assegnargli di diritto un posto in prima fila nella schiera dei più grandi attori di sempre.
Concordo con chi sosteneva che De Sica è un grande attore.
Ne "Il figlio più piccolo" di Avati mostra dell'indiscutibile talento (in una parte lontana anni luce dalle monnezze delaurentiisiane di Natale).
Certamente tra i figli d'arte è il migliore (Gassman e i due Tognazzi dovrebbero ridare indietro il cognome).
Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #32 il: 05 Set 2011, 12:29 »

Mi pare che ci siamo dimenticati di Santamaria [...]

Io, ed é un giudizio personale, lo trovo veramente un vero "cane" come attore.
Monocorde, abbastanza stereotipato, incapace di dare vera profondità a qualsiasi personaggio.
Sempre lo stesso personaggio.

Ideale per un film di Muccino. Appunto.
Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #33 il: 05 Set 2011, 12:47 »
Gran bel topic. Grazie.

Tra i 'giovani' che potrebbero diventare dei Grandi mi piace metterci Neri Marcorè. Però il suo saper fare un po' di tutto potrebbe essere il limite nel crescere come Attore. A tratti mi ricorda Valter Chiari.

est1900

est1900

Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #34 il: 05 Set 2011, 12:54 »
Citando Marcorè (ottimo, vero) e Avati, mi è venuto in mente un altro ottimo attore che proprio con Avati ha saputo dimostrare imho il suo spessore: Antonio Albanese.
Anche se mi rendo conto che siamo davvero parecchio distanti dai cinque mostri citati nel titolo.

Offline V.

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Offline V.

Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #35 il: 05 Set 2011, 12:57 »
poeta, su de sica christian hai ragione. infatti è l'unico tra i citati che ha davvero un sogno nel cassetto, il musical, ma nessuno lo ha mai aiutato veramente a tirarlo fuori. e dire che de sica poteva anche autofinanziarsi. ci voleva un Baz luhrman! ma noi ci fermiamo a pappi corsicato... quel cassetto di de sica conteneva anche l'altra identità dello show man, mai rivelata, da tutti risaputa. c'era benzina in più anche per quella voglia di comunicare.

oggi molti attori agli occhi dei registi nostri portano con sè soltanto se stessi e manco sono sicuri di questo.
magari la notte sono assassini, fanno gli idraulici la domenica o i surfisti, ma nessuno lo sa, nessuno lo porta alla luce. come emergono rimangono lì,senza sorpres, si abituano a fare i compitini. poi ci si mettono i registi, i veri colpevoli. sei un sex simbol? e ti faccio fare il carabiniere. sei un fico che fa sangue alle donne? e io ti faccio fare il gaio tormentato (vedi favino). lo stesso vale per le donne: ne abbiamo viste di tutti i colori, abbiamo amato donne impossibili, abbiamo paragonato rockstar a divinità greche, ma dimmi te per quale motivo dovremmo essere invogliati affascinati sedotti dall'idea di andare al cinema a vedere l'esangue l'alba rorhwacher o come se scrive. i registi e gli sceneggiatori chiedono al pubblico di sforzarsi., troppo. snaturano qualsiasi charme.

preferisco guardare altrove, non sempre nello stesso orizzonte da cui mi aspetto per abitudine che sorga il sole.
ho amato romanzo criminale, la serie, perchè ha sbaragliato filmaccio da box office di placido, cast compreso.
il cast della serie era di sconosciuti che ora tutti conoscono. non giurerei su tutti, ma hanno vinto.
e faccio una scommessa stravagante. Fabri Fibra. prendilo e mettilo dentro un film e vedrai.

il ns problema però è che non siamo da film d'azione, come tipo di cinema.
e quindi ci castriamo in partenza.


ps.
messeri, grandissimo.
Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #36 il: 05 Set 2011, 14:06 »

Offline Nanni

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Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #37 il: 05 Set 2011, 14:07 »
La differenza, fra cinema Americano e cinema Europeo (voglio dire Europeo, prima che Italiano. Poi l'Italiano ha i suoi problemi e le sue particolarità, ma il cinema Europeo nel suo insieme secondo me un'identità univoca) è solo una: il coraggio.
Hai detto bene di C. De Sica, che forse sarebbe in grado di farselo da solo il suo musical-sogno-di-una-vita. Ma poi, dove lo troverebbe un Baz Luhrman a dirigerlo? dove, a casa di Roberta Torre? O sarebbe costretto a dirigerselo da solo (magari finendo per rovinare tutto, dato che la regia non è cosa da tutti).
Tutte queste pippe e contropippe, da noi, e in America la Fox (mica bruscolini) trova il modo e il tempo di creare un piccolo piccolo capolavoro, Crazy Heart, con un regista quarantenne all'esordio, un campione indiscusso del box-office un po' imbolsito e un personaggio che è pari pari il Jeff Lebovsky con venticinque chili e venticinque anni di sigarette, alcool e acidi sul groppone.



P.S. Hai ragione, dimenticato il sesto personaggio da includere nel titolo del thread: Monica Vitti. Che appartiene a questa categoria, a quella dei giganti del cinema italiano. Racchiuderla nel semplice elenco (alla maniera di Vieni via con me...) delle "Grandi Attrici Italiane" sarebbe troppo riduttivo.
Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #38 il: 05 Set 2011, 14:16 »
Io, ed é un giudizio personale, lo trovo veramente un vero "cane" come attore.
Monocorde, abbastanza stereotipato, incapace di dare vera profondità a qualsiasi personaggio.
Sempre lo stesso personaggio.

Ideale per un film di Muccino. Appunto.

Lo frega l'occhio a mezz'asta, che lo fa sembrare perennemente sotto effetto di stupefacenti, però penso che nel gruppone di quelli citati ci possa rientrare, sicuramente un gradino sotto a Kim Rossi Stuart, ma non inferiore Scamarcio e Accorsi.
Re:Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni
« Risposta #39 il: 05 Set 2011, 14:24 »
Meno male che V. scrive quello che non riesco a scrivere io.
Arenati in visioni esangui, appunto la rohrwacher ne è paradigma, schiantati sotto il peso di tre-variabili-tre: la sussurromania teatrale e problematica, la patina finto problematica e buonista e buona per un film per la tv (già prenotati sabato e domenica), le frociate.
Ogni Sorrentino lo paghiamo cogli interessi (Crialese, Ozpetek...).
Riflettere sulla scrittura, il vero nodo semantico ed estetico della questione.
Credo che si possa lavorare sugli attori, molto meno sulle schiere di registi, sceneggiatori e autori italiani contemporanei.
Si scrive senza orizzonte, in modo piatto e bidimensionale. La profondità manca ed è figlia della fame e del coraggio.
Instant movies, verrebbe da dire, social (network) movies forse. Il mondo è piatto, lo scorri come una pagina facebook, ma non ci entri dentro, col rischio di farti male. Scorri l'elenco delle cose, come fossero post.
Ma quelle cose (post) non diventano mai materia di una storia; ci si ferma un passo prima della sofferenza (scrivere una storia fa soffrire), nel malinteso, avallato dalla paura-pigrizia, che elencare sia raccontare.

Tempo fa ascoltavo per radio un'intervista a uno scrittore giovanissimo. Tutto giulivo, quasi furbetto, annunciava che il suo romanzo d'esordio raccontava una storia di vampiri ambientata in Svezia o giù di lì. Cioè, questo benedetto figliuolo, aveva preso i due principali topic della letteratura pop contemporanea (vampirismo patinato-adolescenziale e giallismo nord-europeo) e li aveva combinati insieme... Addirittura oltre il concetto di instant book.
Quella dichiarazione (di resa alla creatività) mi è sembrata una sintesi perfetta dello stato dell'arte culturale italiano. Cinema compreso.

Probabilmente qualcuno tra gli attori delle nuove generazioni citati avrebbe la forza per strapparsi dal flusso della contemporaneità, posizionandosi là dove il Tempo è scandito dalle Storie e non dalle cronache.
Dietro Sordi, Tognazzi, ecc. c'era chi sapeva raccontare. Loro sono stati straordinari interpreti, è vero, ma avevano alle spalle sceneggiatori che usavano il cinema come uno strumento narrativo.
Oggi il cinema è, mi sembra, uno strumento replicativo, uno specchio che riflette una brutta Italia senza realmente raccontarla.
E quando una forma espressiva si limita a riprodurre la realtà, in scala 1:1, che bisogno c'è di fruirne?

Spero che qualcuno tra i 20 e i 30 anni, possibilmente sociopatico e che usi facebook soltanto per agganciare le sue prossime vittime, ci salvi (parlo di manico e scrittura, ovviamente).


 

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