La domanda era retorica e sottintendeva una critica all'uso della parola merda. Non mi è piaciuto il linguaggio che hai usato, e trovo ingiusto che la parola merda venga associata a un lavoro come Black Mirror.
Innanzitutto né io né gli altri a cui è piaciuta la serie siamo dei coprofili, credo.
Capisco che la prima puntata ti possa aver disgustato, ma credimi, con un po' di presunzione ti dico che BM non è una serie che vuole suscitare emozioni forti nello spettatore, adrenaliniche, fisiche; può succedere, occasionalmente, ma non è quello l'obiettivo.
E' disgustosa la storia tra il maiale e il primo ministro, ma ancora più inquietanti sono le persone che si fermano per guardarli, sono inquietanti i media. Che voglio dire: è una serie che ti costringe a pensare.
Agli utilizzi della tecnologia e a come sta cambiando la società. Esagerando, certo. E' fantascienza distopica. Ed è pure vero che gli Stati Uniti hanno Trump presidente e sembra una barzelletta.
Ti contesto la parola merda e ora te la rubo per fare una riflessione politica (che potrebbe essere OT, ma fino a un certo punto considerando che secondo me anche dai film che guardiamo si forma la coscienza politica di tutti noi).
La merda vera non odora di merda. La merda vera sta nascosta sotto le musichette tipo Mulino Bianco. Sono i film e telefilm scritti e girati secondo modelli industrali, o le storie già usate mille volte, rassicuranti, o ancora i film che vogliono insegnare oppure spiegarci ciò che è giusto, i film che ci dicono in ogni istante che cosa sta succedendo (come se non avessimo gli occhi, e se le immagini non avessero il potere di muoversi più velocemente delle parole).
Merda è dare al pubblico ciò che il pubblico vuole (/crede di volere). E tutto questo non è Black Mirror, che invece è innovativo, sorprendente, ambiguo.
Chiedo scusa per le divagazioni. Ho finito.