Io faccio un mestiere che é una parodia dell'arte.
Nella denominazione c'é la parola artistico ma, appunto, é una parodia dell'arte quando parli di formaggi o di automobili.
Una persona che per me ha contato molto, anni fa mi disse che l'importante é fare una cosa l'anno di cui sei fiero. Poi il resto puo' anche essere monnezza.
Io credo che per i cantanti/autori sia la stessa cosa. Parametrata a una carriera intera.
Gli ultimi dischi di de Gregori, come gli ultimi di Dalla o degli altri, mi lasciano indifferente. Si sente che il soffio magico é sparito. Ma cazzo che grandi cose hanno fatto quando erano all'apice.
Il Bennato di Sono solo canzonette si fa fatica a pensare che sia lo stesso delle notti italiane. Ma é cosi. E forse non potrebbe essere altrimenti.
Forse solo Lucio Battisti e De André avevano capito benissimo questo e i loro ultimi album sono stati in rottura con la loro carriera precedente. Tirando fuori capolavori più o meno compresi, più o meno apprezzati.
A margine penso anche che fare il confronto tra versi, tra strofe sia uno degli esercizi più sterili mai letti in questo forum dai tempi di Porga e Tarallo che si confrontavano a vicenda l'analisi delle urine.