Le foibe sono stato un mostruoso episodio di sterminio etnico su basi politiche. Chi ne nega l'esistenza o ne sminuisce la portata, è un infam.me di merda.
NO. Le parole sono importanti. Non c'è stato nessuno sterminio etnico.
Si è trattato di una terribile rappresaglia che ha coinvolto gli italiani a causa di quanto avvenuto prima agli slavi. Il comunismo con le foibe non ci azzecca una mazza. Non è in nome del comunismo che andavano ammazzati gli italiani ma in quanto italiani occupanti e quello che l'occupazione italiana aveva implicato.
Dire che è stata una rappresaglia e non uno sterminio etnico non significa relativizzare, ragione per cui io non mi soffermo sui numeri. Anche fossero 600 invece di 6'000 resta un passaggio drammatico, una lucida follia di quelle che solo la guerra di merda sa regalare.
Proprio in quanto rappresaglia ha coinvolto non solo militari italiani, ma italiani tout court, donne, anziani e bambini inclusi.
Ma NON E' uno sterminio etnico, proprio non ne ha le caratteristiche storicamente parlando.
Rappresaglia e sterminio etnico sono due fenomeni differenti. Quindi quanto dici è semplicemente falso.
Quello degli armeni è uno sterminio etnico, quello degli ebrei, quello dei curdi.
I nativi americani che invadevano i villaggi puritani e facevano lo scalpo a ogni essere umano che incontravano era una rappresaglia, non lo "sterminio etnico dei coloni".
E ti assicuro che i nativi americani hanno ucciso mooooolti più coloni di quanti friulani siano morti in una fossa.
Rispetto al comunismo: io sono critico di tutti i regimi di cui hai parlato. Castro, URSS, Cina, Jugoslavia. Il socialismo reale ha tradito il marxismo pochi anni dopo la rivoluzione d'ottobre prendendo più una deriva blanquista che marxista (leggete Blanqui e ci ritroverete buona parte del totalitarismo comunista per come lo abbiamo conosciuto nel '900). Blanqui, non Marx.
Non siamo unanimi perché tu consideri il comunismo una sciagura omicida del '900, ma mi dispiace, non conosci bene quello di cui parli. Se oggi abbiamo una serie di tutele e diritti in Europa è grazie al comunismo. Perché i paesi capitalisti furono costretti a concederli per evitare di regalare consenso alla controparte comunista che mirava ad un mondo fatto di diritti (non parlo del regimi dell'Est, ma la controparte politica interna dei rispettivi paesi occidentali).
E infatti guarda tu stesso, da quando è caduto il comunismo e la minaccia è svanita stanno ritogliendo tutto quel che si era conquistato. Tutto. Diritti sul lavoro, welfare, sanità e istruzione di massa. Passata la minaccia tutto sta tornando al mercato e al profitto.
Pensa che per me comunismo è sinonimo della forma compiuta della democrazia. Il momento in cui alla democrazia formale liberalista (che nella sostanza è tutt'altro che democratica) succede una democrazia reale, sostanziale. Questo è comunismo, non solo per me.
Non consideri che gran parte dei morti del socialismo reale erano comunisti, quindi se permetti dovrei essere più io sensibile alla cosa che te. Se a morire erano anzitutto comunisti forse il punto non è l'ideologia ma la gestione del potere.
Questo è il nodo nevralgico che distingue nazifascismo e comunismo: il nazifascismo è DI PER SE' una teorizzazione di sopruso e violenza,
non c'è un'accezione democratica di nazifascismo.
Mentre c'è eccome un'accezione democratica di comunismo.
La famigerata "dittatura del proletariato", centro della speculazione anticomunista, è un grosso imbroglio: quando Marx parla di "dittatura" siamo in pieno '800, dittatura non significava quel che significa oggi dopo il '900 (altra rilettura storica ex-post dei termini).
Per Marx "dittatura del proletariato" significa democrazia avanzata. Ossia mentre oggi siamo nella "dittatura della borghesia" in cui a comandare è una classe ristretta che ha in mano i profitti e le ricchezze mentre i molti subiscono questo potere, nella "dittatura del proletariato" si rovesciano i termini, il potere è SOSTANZIALMENTE in mano alla cittadinanza votante e viene quindi esercitato nell'interesse di tutti e non solo dei pochi.
Questa è la dittatura del proletariato, non altro.
Tu dici di voler "condannare qualsiasi totalitarismo antidemocratico" e io su questo concordo.
Il partito unico è un'aberrazione. Le polizie segrete sono un'aberrazione.
In qualsiasi paese a socialismo reale io sarei finito in un gulag parecchio prima di te.
E tutto questo io lo condanno senza se e senza ma, a prescindere dal contesto storico.
Ma se vuoi fare un grande calderone che non considera perché e come si passa dal comunismo marxista al socialismo reale io ti dico che proprio non ci siamo.
Ribadisco che sia comprensibile come questa visione piuttosto semplicistica del comunismo sia ancora un effetto della guerra fredda, finita da relativamente poco, e della sua propaganda.
In cui si sottolineano GIUSTAMENTE i crimini politici di quei regimi ma non si nota che nel "mondo libero" avvenivano LE STESSE COSE, magari lontano dagli occhi delle masse europee.
Io sono dispostissimo al dibattito storico e storiografico sulle vittime del socialismo reale.
Ma che sia serio, che il sistema capitalista non ha nulla da invidiare al comunismo, nemmeno il numero delle vittime.