Ovviamente mi prendo volentieri la critica, ma faccio fatica a vederci il carattere specifico della mentalità religiosa, che pure fatdanny rivendica, quindi mi sfugge qualcosa.
Vabbè siamo tutti o.t.
'Ccivostri
Provo a spiegartelo così (e in tal modo rientro anche IT):
secondo te cosa spingeva operai in condizioni lavorative ben peggiori delle nostre a rischiare ogni cosa, anche la stessa vita, mentre oggi è complicato anche organizzare uno sciopero di 2 ore?
Cosa spingeva dal più anonimo al più illustre dei rivoluzionari a institere cocciutamente anche nel periodo più nero della storia del '900, anche quando il sangue dei tuoi compagni scorre a fiumi e vivi tra fantasmi, anche quando le forze contrarie sembravano assolutamente invincibili?
Cosa permetteva a giovani di ogni epoca di guardare oltre l'orizzonte del Presente, del Dato, del Noto?
Cosa manca drammaticamente all'Occidentale medio che l'essere umano aveva quando gli mancavano molte altre cose che abbiamo oggi grazie al progresso e alla tecnologia?
Marx? La lettura del Capitale? Una spiegazione razionale del perché la rivoluzione è giusta o possibile? (stesso esempio potrei farlo in tutte le epoche storiche precedenti o per contesti politici diversi, uso questo perché a me più familiare)
Io non credo.
Credo che dal più ignorante al più dotto di loro nessuno fosse mosso, nel profondo delle sue viscere, dalla razionalità dei discorsi loro o di quelli che ascoltavano. Non è un ragionamento razionale che ti permette di fare cose che indirettamente contraddicono lo stesso istinto di sopravvivenza.
Certo, la razionalità aiutava e aiuta. Anzi è fondamentale.
A vedere la strada, non a percorrerla. Per percorrerla ci vuole la Fede in ciò che credi realizzabile, in direzione ostinata e contraria al Dato.
Se non vedi la strada brancoli nel buio fino a perderti (quindi la ragione è essenziale), ma se la vedi perfettamente e resti immobile è del tutto inutile.
Avevano Fede.
Nell'Umanità, nella possibilità di un mondo nuovo e diverso a prescindere da ogni possibile dato della realtà presente. Sicuri di ciò che sentivano più di quel che leggevano.
Questa cosa così semplice e al contempo complessa e inafferrabile ha un nome: Fede.
E muove l'essere umano da quando calpesta questa terra.
Verso scopi diversi, in forme diverse, con presupposti diversi. Ma quello resta.
Non è tutto, non è abbastanza ed ha anche i suoi risvolti molto pericolosi come dimostrano proprio le religioni o più in generale le fedi assolute.
Ma rimuoverla ha effetti devastanti, più devastanti dei suoi rischi.
L'abbiamo visto in passato, in parte lo stiamo vedendo ora.
Riconoscerla è esattamente il modo per non concepirla come assoluta, oggettiva, inconciliabile con altre fedi (non intese come religioni, ma come "movente all'agire" nei termini appena descritti).
Ecco perchè se mi si dice che sono intriso di mentalità religiosa io non solo dico SI, ma dico pure Vivaddio.
Siamo un esercito di sognatori.
Ed un esercito di sognatori è invincibile.