La "patologia" sta nella persona non dentro la banda larga.
sono d'accordo, è corretto dire: se scopri perché uno odia puoi pensare di farlo smettere di odiare
ma questo funziona in ambito "medicale", nel rapporto di "cura", credo
ma in questo caso parliamo di un fenomeno di massa (che investe le nostre vite, i nostri contatti e le nostre relazioni), per cui capire le ragioni dell'odio aiuta sino ad un certo punto.
Resta da capire come questo sapere possa penetrare ed avere incisività in una relazione/comunicazione che per sua natura, esalta, attraverso la dimensione dell'anonimato e attraverso la possibilità di espansione dell'Io (passami sta cosa, non sono del settore
) una assoluta assenza di assunzione di responsabilità
insomma lo sforzo di capire le ragioni è fondamentale ma temo non basti, mi sembra sensato quanto dice il buon mazzok
Fornire i mezzi per comprendere tali dinamiche, i rischi e i danni che si possono fare è a mio avviso importante.