Vi dico solo che in Francia si parla ormai solo del "modello italiano" come un esempio di come si lotti contro la disoccupazione. Sono ormai al terzo pranzo con amici in cui mi si parla di come sia positivo il lavoro "del vostro presidente del consiglio".
Mah...
A me sembra, come ha ben scritto il buon Fat, una cosmetizzazione dei dati.
Le perplessità sulle capacità di misurare la realtà da parte dello strumento di misura (la rilevazione Istat sulle forze di lavoro) sono condivisibili ma soprattutto perché i governanti cercano di ingannarlo. Un po' vale il detto "fatta la legge trovato l'inganno".
Lo strumento di misura statistico deve rispondere, tra gli altri, a due requisiti:
- deve essere stabile e condiviso per permettere la confrontabilità nel tempo e nello spazio
- deve modificarsi per tener conto dei cambiamenti della realtà da misurare
Come è facile capire questi due requisiti possono entrare in contrasto tra loro e sicuramente c'è un gap temporale con cui si può riuscire a modificare in maniera attendibile e condivisa lo strumento rispetto ai cambiamenti della realtà da misurare.
Ad esempio, se riduco i diritti previsti nei contratti a tempo indeterminato a quelli precedentemente previsti nei contratti a tempo determinato posso dire che una trasformazione dei contratti da determinato a indeterminato porti effettivi benefici alle persone?
Oppure, se dico che per non risultare disoccupati basta aver lavorato un giorno e rendo conveniente la chiamata giornaliera rispetto all'assunzione (anche temporanea) e poi le aziende ogni giorno chiamano persone diverse per svolgere un lavoro (di quelli in cui non servono competenze particolari), posso dire che avere sei persone che hanno lavorato un giorno ciascuno quella settimana rispetto a una persona che ha lavorato sei giorni ha prodotto un calo della disoccupazione di 5 unità? (è un esempio limite, ma spero permetta di capire i paradossi effettivi)
Lo statistico cerca spesso di fare bene il suo lavoro, come in tutte le categorie professionali. Ma si devono anche leggere gli indicatori in un contesto complessivo, e non è facile.