@Kelly Slater
Scusami, ho pensato a lungo se rispondere con il solito wall of text all'articolo da te postato o meno, ma alla fine non ho resistito.
Per incominciare, nessun economista serio ritiene credibile o necessario nazionalizzare alcunchè, men che meno una banca post partitica in autodissanguamento sulla base di determinate scelte politiche operate nel corso degli anni successivi alla crisi economica recente.
La teoria che c'è dietro non è inoltre minimamente assimilabile al liberismo (ma non capisco perchè continui a passare questo messaggio, dov'è il liberismo e cosa avrebbe causato in economie fortemente stataliste come quelle europee?).
Ma ci arriviamo dopo.
Oggi è proprio la Banca Centrale Europea a dire, nei fatti, al governo italiano: basta inseguire il mercato, nazionalizzate la banca.
Ovvio, vedono il baratro dei LORO interessi, se un governo, uno qualsiasi, sia esso italiano, greco, spagnolo o tedesco, salvasse i loro regali deretani dallo spauracchio di nuovi casi Lehman brothers ne "sarebbero eternamente grati".
Questo non garantirebbe alcun salvataggio ne a breve ne a lungo termine.
A noi, in tasca, non ci viene nulla, se non la solita mano aggrinzita dei boiardi di stato che la svuotano ciclicamente e regolarmente per mantenere i loro clientes.
Ma i nostri interessi, come contribuenti, come cittadini, non rispecchiano necessariamente le imposizioni UE o quelle della BCE.
Adesso arrivo al nodo focale, ossia la norma BRRD o la meccanica del bail in, che stabilisce una somma precisa (8%) entro la quale la banca deve provvedere a colmare il disavanzo attraverso i propri obbligazionisti e non con soldi pubblici a fondo perduto.
Ti chiederai, perchè fanno norme che poi ti suggeriscono di non rispettare o ignorare totalmente?
Per la storia dei deretani regali di cui sopra, finchè sono i nostri a loro va bene qualunque supposta, quando sono i loro, preferiscono la versione solubile in un bicchiere d'acqua.
Tutto il sistema bancario del continente è a rischio, quello della Germania non meno di quello del nostro paese. Dunque se salta una grande banca, il timore dell'effetto domino è fortissimo. E una crisi bancaria che accompagnasse i vari pronunciamenti "populisti" degli elettori sarebbe ingestibile per il potere costituito. Quindi la nazionalizzazione di MPS alla fine è un male minore, e la burocrazia europea è la prima a suggerirla.
Ahh, finalmente ci siamo.
Come dicevo, fanno regole che valgono solo per gli altri, solitamente senza alcuna base economica se non quella che hanno artificialmente creato su carta di una economia fattuale che NON ESISTE.
Ora dare contro al liberismo è più semplice e hai sempre torme di statalisti a dirti "è vero, hai ragione, è colpa loro", spesso senza neanche capire il soggetto in analisi.
Ma ne la burocrazia europea ne gli organi di vigilanza ue hanno mai avuto alcuna pretesa o posizione liberista, it was all made up for nothing.
La nazionalizzazione di MPS è un male enorme, nient'affatto minore, è una sassata economica da 20 miliardi di pleuros, soldi che vengono presi da me, da te e pure da FD.
Soldi che servono a due antagonisti del liberismo (banche e politica) ad accusare i liberisti di colpe loro, intrinseche ad una gestione economica fallimentare e all'avere alimentato una bolla enorme chiamata "state capitalism".
Non vorrai convincermi che la lottizzazione sia un concetto da scuola austriaca o di chicago, vero?
No, è proprio statalismo brutto e cattivo, quello che ti mette un coltello alla gola e con l'altra mano ti rapina quotidianamente per dare ai suoi amici, o agli amici degli amici...
Ecco il nodo principale che dice perchè la BCE (non la UE, che ufficialmente non può sburgiardare le sue stesse norme) si augurerebbe, sotto sotto, la nazionalizzazione di MPS.
Perchè, tra le varie altre, il governo italiano è un soggetto debole ed inabile ad imporsi e quindi, averlo come socio di minoranza, è meglio che mostrare al mondo che ormai non ci sono più nemmeno i soldi per le toppe dei regali pantaloni.
per via dello stesso mercato, che sulla banca senese non vuol mettere soldi.
Ci sarà un motivo, per questo, no?
Chessò, azzardo, sfiducia verso i dirigenti della stessa, o verso il sistema italia e la sua traballante economia?
Cioè avere la piena sovranità sulla moneta, sul bilancio, su tutti gli strumenti della politica economica, cioè avere la piena indipendenza dei vincoli europei.
Ehm, Houston, abbiamo un problema...
Quì l'articolista solleva le mani dal volante in curva e inizia a cantare "i'm singing in the rain" stile Alex Delarge, mentre distrugge il paesaggio circostante e le macchine parcheggiate, perchè ha ragione lui, pure se il quadro generale non l'ha neanche mai osservato.
Ora, trattandosi di una immagine parziale e ridotta all'osso si può obiettare sul merito ma la sostanza è che l'economia italiana è arretrata ed inefficiente e questa peculiarità è (verosimilmente) dettata dalla misura elefantiaca dello stato e della sua gestione più o meno recente.
Del liberismo non v'è traccia, l'aver erogato mutui a destra e a manca non è liberismo, è bisca.
L'aver diffuso e stampato titoli inesigibili o tossici, l'aver nascosto e spalleggiato famose bolle finanziarie fino ad oltre il limite pensabile uguale, non credo sia definito nei testi economici ma in quelli penali.
Con sistemi non troppo dissimili dagli altri presi in esame, semplicemente più sani, la differenza con la spagna è abissale, quella con francia e germania, volendo, strutturale.
Ora io non vorrei infierire, ma fosse che la pressione fiscale italiana è al momento una zavorra insostenibile e che si sia completamente sbagliato indirizzo sin da principio?
Il problema sono i politici che pretendono di avere "una loro banca" di riferimento, NON il fatto che questa poi, inaspettatamente (tsk...) fallisca.
Non sappiamo se alla fine MPS finirà davvero in mano pubblica
Per fortuna non accadrà in quanto le dinamiche di bilancio dell'eurozona ci tutelano da simili colpi di testa, vedi, questo è quello che succede quando lo stato pretende, nonostante molteplici dimostrazioni e fallimenti suggeriscano il contrario, di manipolare l'economia nazionale:
https://www.theguardian.com/world/2016/dec/12/venezuela-pulls-most-common-banknote-from-circulation-to-beat-mafia .
Se fosse, si sarebbe solo ritardato l'inevitabile, le politiche monetarie espansive e l'influenza della politica sulle banche non calerebbe e anzi, si avrebbe una accelerata al disastro economico complessivo, con, presumibilmente, tanti saluti all'eurozone e ritorno alla liretta, proprio un bello scenario...
L'epoca del liberismo è giunta alla sua crisi, siamo entrati in un'altra storia, una storia che possiamo fare noi.
Quì la macchina è già capovolta, questo è il motivo percui lui vede il mondo al contrario di com'è realmente, incolpandone i bersagli sbagliati.
Ovvio, lui a quel punto vede la gente camminare a testa in giù, chiedendosi se siano tutti impazziti.
Il liberismo non ha nulla a che vedere con le crisi bancarie che sono scoppiate a causa dell'arbitrio con cui gli stati hanno costantemente provato a manipolare e gestire l'economia per favorire clientele a scopo elettorale, è proprio il controsenso del secolo, ti basti pensare che di liberisti in italia non c'è nemmeno l'ombra, ed in europa, gli unici sono (stati) i britannici, vedi boom del pil irlandese o la crescita industriale e finanziaria dell'UK.
Il liberismo suggerirebbe ad una banca che si mette in condizioni simili se ne assuma la responsabilità, come giustamente stabiliscono le norme correnti, e nel caso fosse impossibile vada in default.
Esistono garanzie per i creditori e i depositanti, e le colpe saranno presumibilmente stabilite in sede appropriata.
Pensare che la politica e lo stato possano risolvere problemi che loro stessi hanno creato, con lo stesso metodo in cui questo è avvenuto, non è solo scriteriato, è proprio suicida.