Alcune considerazioni:
1) non è vero che la Clinton ha più possibilità di Sanders perchè parla più al voto moderato.
Negli USA, tenendo conto del sistema di voto e delle precedenti votazioni, si vince non se si convince l'elettorato indeciso ma se si mobilita il proprio, ossia se si convince ad andare a votare i propri sostenitori.
La teoria del "voto moderato" è oggi messa in discussione nella stessa Europa, ma negli USA non ha mai funzionato. Non a caso tra i repubblicani non si afferma quello più moderato, ma quello che meglio articola le principali parole d'ordine dei conservatori.
2) la domanda deve dunque essere: chi tra sanders e clinton motiverà di più le comunità (soprattutto ispanica e afroamericana) ad andare a votare? Chi motiverà di più il mondo del lavoro? Chi i giovani?
E rispetto a queste domande che la risposta sia "clinton" è tutt'altro che scontato. Anzi, è già dimostrato che in alcune di queste categorie stravince Sanders.
3) Rispetto al dubbio di Tarallo: è un ragionamento che ti porta in un circolo vizioso quello della real politik stringente. E' vero che il programma di Sanders sarebbe difficilmente applicabile se guardiamo la storia degli stati uniti, ma è anche vero che siamo in una fase decisamente insolita (basta guardare UK, Spagna, ecc.). Inoltre se ragioni così difficile uscire dal circolo vizioso, il quale si autoalimenta.
Non puoi cambiare il risultato dell'equazione se pensi che non si possa variare sensibilmente alcun fattore. E' un modo di ragionare del genere che alla fine ti porta al PD o al blairismo.
Ti faccio notare questa cosa: metti l'ipotesi remota che davvero Sanders ce la faccia. Stiamo parlando degli USA.
Sai quanto questo mischierebbe le carte in tutto l'occidente? Quali possibilità ci sarebbero a quel punto per il Labour in UK? E per Podemos in Spagna? E più in generale per chi oggi afferma l'assoluta insostenibilità di questo sistema e la necessità di riforme radicali dello stesso?
La Clinton oggettivamente si pone in continuità con la gestione tossica del mondo degli ultimi vent'anni: continuità in politica estera, continuità nelle politiche sul lavoro, continuità negli accordi commerciali.
Sanders è contro il TTIP, per un nuovo welfare e nuovi diritti, contro l'interventismo USA.
Sai perchè Zanzi lo vede come la peste? Perché se vincesse e, come ti ho detto, venisse inaugurata una nuova stagione a sinistra tutti quelli che in questa fase si sono legati a doppio nodo alla corrente che punta al centro a questo doppio nodo finirebbero (politicamente) impiccati...
e questo li terrorizza, ovviamente.