Che significa "sconfiggerli politicamente"? non usiamo formule astratte, argomentiamo concretamente.
Chi è all'1% è già sconfitto politicamente, il problema, torno a dirlo, non è politico.
Non stiamo parlando di chi vota salvini, nessuno sta discutendo di "bastonare crani a casaccio" tra chi ha idee fasciste o razziste.
Non stiamo parlando nemmeno del pischelletto che vota/partecipa a CPI, come da esempio.
Stiamo parlando di chi è responsabile del clima di minacce, aggressioni e tentati omicidi nel quartiere in cui si vive.
Davanti a una situazione del genere concreta che si fa?
E non ha senso quanto dice giovannidef su questo spazio, mica si sta chiedendo alla comunità di Lazionet di risolvere il problema, ma individualmente che pensiamo sia possibile fare, visto che siamo tanto bravi a criticare chi fa.
"Applicare la legge scelba" significherebbe che le istituzioni agiscono.
Ma qui stiamo parlando proprio del fatto che non agiscono.
Che se ne sbattono anche delle manifestazioni di denuncia e delle evidenze politiche e penali.
Quindi ribadire questo piano significa esattamente riprodurre la formula ideologica contro una violenza astratta, eretta a valore, che qui nessuno sta proponendo.
La cosa è molto più semplice: nel tuo quartiere c'è un gruppo di persone che si allena per far male, che rappresenta per te costantemente una minaccia, che fa di questa minaccia e della violenza una pratica costante e resta impunito.
Cosa si fa non con i salviniani, non con chi pensa idee fasciste, ma con chi pratica questo e concorre all'elenco fatto da Kelly?
Si subisce? Si accetta di vivere nella paura?
Ma davvero state a dì?
A me sembra chiaro che una roba del genere la può proporre solo chi non ha il problema.
Si sta chiedendo una cosa semplice: immaginate di avere il problema, cosa fareste?
Io ho fatto esempi anche non afferenti alla sinistra radicale in cui chi ha avuto questo problema ha risposto con una violenza legittima, che è stata una concreta risposta e che è stata tutt'altro che controproducente.
Controproducente è rompere la testa a uno per una maglietta, qualunque essa sia. Su questo chi ha detto il contrario? mi sembra nessuno.
E per altro anche interventi normativi, vedi la legge mancino che sciolse diversi gruppi tra cui proprio il Movimento politico occidentale, derivarono anche da episodi come quello raccontato di via domodossola.
Davanti alla rivolta di pezzi di popolazione (in quel caso la comunità ebraica) contro soggetti di questo tipo, per evitare che si moltiplicassero, si arrivò ad una legge.
Il diritto, come SEMPRE accade, venne trascinato dal dato di fatto politico-storico e non il contrario.
Non è che le leggi vengono fatte sui movimenti di opinione (vedi infatti come è andato a finire anche il referendum acqua, con un'opinione largamente maggioritaria ufficialmente certificata da un referendum di Stato bellamente raggirata), ma perché pezzi di società lacerano il diritto e impongono un suo adattamento ad una nuova condizione storica.
Se si vuole una nuova legge mancino, allora anche queste cose servono.
E ribadisco, questo non vuol dire inneggiare alla violenza o dire di pestare qualsiasi persona dalle idee fasciste.
Ma che le persone si prendono il diritto di contrastare concretamente chi nei territori fa della violenza diffusa sul diverso una pratica di aggregazione, costruzione, immaginario.
Non è difficile cogliere la differenza, lo diventa solo se si approccia alla violenza in modo astratto e astorico, dimenticando quel che effettivamente la violenza è, come ricorda Kelly.