Però non hai risposto alla mia osservazione, anzi.
Io non ho detto che non sia facile fare la guerra agli Stati o alla UE nel 2018, al contrario ho detto che nel 2018 sono proprio gli Stati (ed anche la UE) a non avere più il potere di far guerra all'economia di mercato globalizzata.
Perché tu puoi fare tutta l'irruzione sociale che te pare, ma se poi le imprese delocalizzano, se i capitali con un click si spostano di continente o si volatilizzano in cryptovaluta, se le merci ti arrivano comunque dalla Cina e dal Vietnam ad un prezzo iperconcorrenziale, al massimo te resta da occupare le belle spiagge e il Colosseo.
E con le belle spiagge, il Colosseo e gli Uffizi, non ce campa una nazione come l'Italia. Tanto meno paga redditi di cittadinanza.
Il fatto che tu continui a citarmi Marx, mi rende ancora più scettico. Marx poteva analizzare la società dell'800, con una lungimiranza che è facile riconoscergli ha dettato analisi economiche rimaste valide per più di un secolo successivamente alla sua morte, ma quello che è avvenuto negli ultimi anni, lo spostamento di potere dal capitalismo economico a quello finanziario, la liquidità di merci, persone, lavoro, profitti, il blockchain, i big data e la globalizzazione estrema, non era prevedibile da quasi nessuno solo trent'anni fa, figuriamoci centocinquanta.
Bisogna iniziare ad utilizzare strumenti diversi di analisi della società se vogliamo avere un minimo di impatto che vada oltre una testimonianza più o meno utopica, se vogliamo immaginare un modello alternativo realistico. Non so bene quale, ma ho la profonda sensazione che tenendo fermi i valori, dobbiamo inventarci qualcosa di molto diverso dal passato anche recente. Che il "futuro distopico" eccolo, eh.
Ma io non dico che
Marx serva ad analizzare il mondo in ogni suo aspetto.
Ci sono tanti autori successivi che ne hanno analizzato altri aspetti meglio di Marx.
Se parlavamo di negritudine citavo Fanon e non Marx.
Se parlavamo di questioni di genere citavo la Fraser o la DeLauretiis e non Marx.
Se parlavamo di musica citavo Syd Barrett e non Marx.
Ma qui stiamo parlando di economia.
E sul piano economico Marx non ha analizzato la società che aveva davanti agli occhi, il Capitale non è un trattato sociologico e NON PARLA della condizione operaia nell'800, ma proprio NO.
Parla dei meccanismi strutturali di funzionamento del capitalismo, leggi strutturali, a-storiche, calate nella storia. La legge a contatto con la storia cambia forma, ma non contenuto.
Ora, quei meccanismi non funzionano più così? Oltre alla forma è cambiato il contenuto?
Se hai da portare analisi economiche più convincenti io ascolto volentieri, mica dico che non ci sarà più un economista in grado di fare meglio. AL MOMENTO non mi sembra proprio.
Tu parli di globalizzazione, finanziarizzazione, liquidità delle merci come fenomeni che Marx non poteva prevedere.
Ma scusami, hai cognizione di cosa dice Marx in merito?
Sai come Marx parla del capitale finanziario, del suo ruolo, della sua evoluzione? O della globalizzazione economica?
spesso su queste cose si parla per luoghi comuni.
Non so esattamente cosa dica Marx, ma di sicuro su questo (il solito elenco di presunte novità) la sua analisi non è attuale.
A me sta anche bene, ma per dimostrare che una cosa non è attuale occorre argomentare il perché non è attuale. Questa cosa con Marx non avviene MAI.
Sotto il peso della sconfitta del '900
si suppone che non sia attuale perchè non lo sono le sue traduzioni politiche. Ma questa è una traduzione indebita.
Perché che non sia attuale il leninismo io so' d'accordissimo. Che non lo sia attuale l'analisi marxista dell'economia assolutamente no, ma sono sempre dispostissimo a farmelo illustrare da qualcuno.
Invece ogni volta si svela il luogo comune: si pretende di giudicare un'analisi che in realtà non si conosce se non per sommi capi e semplificazioni. Come se io dicessi di conoscere il darwinismo perché so cosa vuol dire il termine "evoluzione".
Ma a questo punto qual'è la differenza con chi dice "
per me la terra è piatta. Non l'ho studiata, non ho elementi concreti, ma non è tonda".
Quindi una cosa è la traduzione politica per come l'abbiamo conosciuta (il leninismo), cosa su cui concordo pienamente. Un'altra è l'analisi teorica, il cui abbandono è il principale dramma a sinistra perché per difficoltà della politica si è abbandonata la propria comprensione del mondo finendo per non capirci più un cazzo.
Si, per me a sinistra la stragrande maggioranza della gente non capisce un emerito cazzo di come funziona il mondo
sul piano economico. E io non è che invece lo capisco perché so più bravo o intelligente degli altri, ma perché non ho avuto la stoltezza di abbandonare aprioristicamente una lettura del mondo VALIDA OGGI (fino a prova contraria), solo perché la sua traduzione politica aveva smesso di esserlo.
Rispetto all'
irruzione sociale: come per il mutualismo (il corso di hackeraggio) intravedo una visione caricaturale.
Un'irruzione sociale risponde esattamente ai fenomeni che tu dici. Un'irruzione sociale non significa tanti cortei per le strade, ma che la delocalizzazione aziendale ha come risposta la continuità produttiva grazie alla sinergia "lavoratori che lavorano autonomamente-nuovo potere che li supporta", cooperazione produttiva che prosegue in autonomia dal dominio.
E' proprio questo che rende IMPOSSIBILE una rottura politica per decreto parlamentare.
Perché io posso avere pure Viola Carofalo premier che decreta il reddito universale a 1500 euro e tassa i profitti del 50%. Ma, come dici tu, il giorno dopo hai un paese in ginocchio.
Determinate misure sono possibili solo se accanto hai una società disposta a difenderle concretamente, anzi ad anticiparle.
In russia lenin fu costretto a vietare l'autogestione delle fabbriche che gli operai stavano attuando prima che la politica l'avesse deciso. Questa è l'irruzione sociale: la società irrompe nella storia e fa la storia in anticipo sulla stessa politica.
Il che non significa tornare a quello schema, non significa aspettarsi che gli operai ora occupino le fabbriche italiane, ma capirne il principio. Che se è già stato realizzato può anche tornare.
In realtà è esattamente il contrario di come dici: la realtà attuale rende questo MOLTO PIU' FATTIBILE di un tempo.
Durante la rivoluzione russa i rivoluzionari per comunicare tra mosca e Pietrogrado dovevano annacce a cavallo, oggi hai la comunicazione istantanea della rete.
Per pianificare dovevano affidarsi a infinite procedure burocratiche di definizione degli obiettivi, oggi hai i big data.
Per riprodurre la società dovevano affidarsi alla rigida struttura primitiva dello stato zarista, oggi hai praticamente in tutto il mondo un dinamismo omogeneo, la liquidità di cui parli.
Le condizioni sono in realtà migliorate e proprio per questo il dominio si è fatto più stringente.
Per questo sembra più inscalfibile. Come ogni potere più è instabile più si irrigidisce.
Ma questo non significa che sia imbattibile, significa esattamente il contrario.
Se la sinistra procede a tentoni è perché non ha più riferimenti.
Si è convinta che abbandonando teorie di 150 anni fa si mostra al passo coi tempi, quando in realtà sembra solo un inaffidabile ubriaco: barcollante, contraddittorio, senza direzione.
Una fotografia politica dell'oggi.