però scusate, rispondo pure a dopesmokah... io HO risposto, secondo le mie sensibilità, le mie conoscenze, quello che ho da dire. non è un quiz, non siamo da Jerry Scotti: la domanda o la conosci o non internvieni sul forum. posso dire che, es. la pena di morte mi fa schifo, ma non è che quindi, siccome lo dico, devo avè pronte in saccoccia tutte le soluzioni contro le violenze del pianeta. e annamo, su.
appena uno dice che in tutta questa vicenda uno percepisce note stonate basate su razzismo/disciminazioni parte subito "e allora tu che faresti?".
Ok, capisco il punto. Personalmente "e allora che famo?" io lo chiedo solo a chi contesta la mia soluzione estrema dello stato di polizia: se i servizi segreti lo fanno sparire, al campione tornato dalla libia, le adolescenti continuano il concerto e la sera vanno a casa. Lo ammetto, io ci tengo più alle ragazzine che al terrorista.
La cosa peggiore che possa mai capitare ad un paese.
E, fattelo dire, non aspettano altro (sia i governanti che i bombaroli).
Quesione di sensibilità: per te la cosa peggiore sono controlli ad ogni angolo della strada. Per me è un pazzo che va al concerto di ariana grande e si fa esplodere tra le ragazzine. Per me di peggio non c'è, ammetto anche questo. Lo ammetto più che altro perchè anticipo che non cambio idea.
Ora scrivo una cosa fredda e cinica. Il terrorismo e' una cosa orrenda e disgustosa, che fa paura, ma in termini di morti ne fa di meno di dozzine di altre cose.
Bandiamo i veicoli a motore, l'acool, le sigarette, lo zucchero e i grassi saturi?
Questo intervento fatico proprio a comprenderlo. Ho una forma mentis che non riesce a comprendere una risposta come "Il terrorismo? e allora il tabacco? E l'anisakis? E base jumping?". Non so commentare, colpa mia.
Lo stato di polizia non ci proteggerà da quello che sta accadendo. Pensarlo serve solo a credere che sia possibile.
Calpestare i diritti umani di chicchessia servirà solo a renderci più simili a coloro dei quali pensiamo di essere così lontani senza accorgerci che ragioniamo alla stessa maniera.
Questi ragazzi, queste seconde e terze generazioni, vanno intercettate nel loro malessere.
Poi lo squilibrato esisterà sempre, ditemi come pensate di "eliminarli" che mi viene da ridere. Su questi soggetti l'isis è solo il paravento di una patologia.
Io, dal mio, ho già deciso quale sia la risposta più appropriata: più cercano di instillare terrore e più io vado in giro a godermi la vita.
Tutto il resto mi pare un minestrone ignorante e razzista di cui fatico a vedere il senso.
E loro lo continueranno a fare, ancora di più se, come credi, questa strategia alla lunga li dichiarerà perdenti. Quindi bisogna mettere in conto vari decenni di attentati, sperando che non siamo noi o i nostri familiari nel novero delle vittime. A meno chè uno non veda vicino l'obbiettivo della completa integrazione delle seconde generazioni in UK, francia, germania, e poi in italia, etc. A me non sembra, quindi torniamo al sorbirsi 30 anni di ragazzine sventrate. Ed io personalmente non ci sto. Quello per me è il famoso "peggio" da evitare a tutti i costi, anche quelo dello stato di polizia. Infine, non vedo come delle eccellenti politiche inclusive e campagne culturali debbano per forza essere ALTERNATIVE ad uno stato in cui i controlli sono elevatissimi. Ci vuole legalità, se vai contro la legge ti meriti il peggio. Se invece la legge la rispetti, non avrai certo paura dei continui controlli.
Ed é la sola ed unica strada efficace.
Secondo me no: se faccio una marcia con candele il giorno dopo ho un altro attentato. Se faccio sparire Ulisse di ritorno dalla Libia non ci sta l'attentato, quindi è stato meglio che non fare nulla.